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07 dicembre 2004

Davide.it

Sarete miei testimoni

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Prima parte

Il quarto anno della iniziazione cristiana si articola secondo un cammino di scoperta del mondo biblico quale metafora della storia di ogni singolo uomo.

Proporremo ai ragazzi un viaggio particolare: quello alla scoperta e conoscenza delle nostre radici cristiane - che si fondano nella storia del popolo ebreo, raccontata nella Bibbia - e parallelamente quello che ci porterà a una maggiore consapevolezza del nostro essere creature chiamate a realizzare una promessa. Al centro della nostra attenzione ci sarà dunque il "Libro dei libri", e punteremo innanzitutto l'obiettivo su Genesi, il "luogo" della prima comunicazione di Dio con l'uomo.

Quando c'è comunicazione è necessario che ci sia chi comunica, chi ascolta e un contenuto della comunicazione ("Pronto?", "Chi parla?" , "Ascolta, sono...").

Ecco la richiesta di comunicazione di Dio con il suo popolo:

"Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti delle case e sulle tue porte." (Deut 6,4-9)

Le condizioni dell'ascolto
Educazione al silenzio Clima generale L'ascoltare come esercizio.
Un esempio pratico: la contemplazione del creato (una prima tappa: la creazione è bella e buona). Posso riconoscere Dio che mi parla anche attraverso la contemplazione del creato. Si può meditare il sal 104. Es.: salita silenziona alla chiesina di san Rocco in Porlezza (uscita genitori figli).
Che cosa ascolto?
Una promessa, che fa muovere i miei passi; la promessa di un bene (il dono del giardino della creazione da ricevere e ricostruire, in contrapposizione con il male che fortunatamente non inonda mai del tutto la creazione, ha un limite. Se non accolgo questa comunicazione con Dio, non entro in relazione con lui, ma ho la presunzione di conquistare da solo ciò che è bene e ciò che è male (Caino, Babele) In questa mia conquista l'altro è una minaccia, devo solo affermare me stesso sugli altri, desidero usare la terra e la storia ignorando il piano di Dio: allora è il diluvio, ma nel diluvio Dio rimane comunque fedele.
Come risponde Dio a questo inquinamento della creazione?
Attraverso tre nuove relazioni di un uomo e della sua discendenza
con Dio: Abramo. La fiducia nella promessa permette di fare cose difficili e faticose. Il credente innamorato del Signore instaura una relazione affettiva con Dio che lo cambia radicalmente, anche nel nome. Abram (egli è di stirpe nobile) diventa Abraham (padre di moltitudine)
con l'altro: Giacobbe. E' l'uomo che ha fiducia nelle sue capacità di architettare tutto, di tessere trame ingannevoli per assoggettare l'altro, senza accoglierne la diversità. Non è importante il giudizio morale sul suo comportamento, quanto il ribadire la costante gratuità dell'elezione. Il sogno di Giacobbe è il richiamo alla verticalità della relazione, soppiantata dall'orizzontalità degli interessi terreni. La lotta è il passaggio dalla paura di incontrare l'altro, il fratello, all'accettare di arrendersi all'amoroso dominio di Dio, lasciandosi "nominare". Giacobbe diventa Israele. Questo gli permette di incontrare il fratello; grazie a questa elezione gratuita posso instaurare una relazione con il diverso.
con la terra: Giuseppe. Non è solo l'uomo che gestisce in modo etico i suoi beni, ma colui che riassume in sé anche le due precedenti relazioni; è il figlio ideale , perfetto, simbolo di Israele e della santità cui si sente chiamato. Anche nelle situazioni più avverse vive la verità dei tre rapporti fondamentali, nella fede, nella speranza e nella carità (che sono l'emblema teologale delle tre relazioni descritte.

TAPPE E METODOLOGIA

Si deve puntare molto sul suscitare interesse: parlare poco, in modo essenziale, efficace, che stimoli il coinvolgimento emotivo e dialogico - privilegiare sempre la modalità narrativa - ripetere spesso i passaggi chiave - bilanciare nei vari incontri l'elemento verbale, gestuale, manuale, emozionale - curare tutte le possibilità di collegamento con la liturgia - utilizzare la drammatizzazione e il gioco per passaggi narrativi e simbolici importanti
Accogliere: momento molto importante che determina tutto il buon avvio dell'anno. Dare sempre la sensazione della felicità di incontrarsi, conoscersi, accogliere al meglio questa ora settimanale che troppo spesso è vissuta come un prolungamento della scuola. A tal fine è importantissimo curare la relazione allenatore/animatore/ragazzi perché si sentano sempre amati e, anche se arrivano di malavoglia, abbiano la sensazione di trovare qualcuno che sta bene con loro e si interessa a loro.
Consegna dello "Shema' Yisra'el": gesto simbolico per fissare sul cuore l'invito a iniziare la relazione con Dio. (eventuale consegna del testo su carta adesiva da attaccare subito sul cuore, poi vicino al proprio letto). Se si ritiene efficace, si può anche fare una breve rito di "intronizzazione" del Libro, e della sua centralità come dono. Questa era la preghiera che anche Gesù recitava più volte a giorno.
La promessa: dopo la Creazione (il bene) e la sua corruzione (il peccato, il diluvio, Babele...= il male) c'è una ricomposizione intorno a un nuovo bene, una promessa incarnata in Abramo.

PERCORSO FAMILIARE

Parallelamente i genitori compiono un serio cammino di approfondimento biblico riletto sulla vita familiare. L'intento non è quello di conoscere la Storia sacra nel senso culturale, ma intituire come il testo mi interpreta e mi interpella: ciò che Dio opera nella vita dei personaggi biblici è figura di ciò che Dio può operare in me: tra me e loro non c'è distanza storica ma vicinanza esistenziale.

La promessa e la partenza (Gen 11-12)

Le beghe familiari (Gen 25,19ss)

Famiglia e popolo (Es 1-3)

Le situazioni senza sbocco (Es 14-15)

I punti di riferimento donati dall'Alleato (Es 19-20).

A conclusione del cammino: una tre giorni sul 'sabato' e sulla 'vita di Gesù a Nazareth': cioè una riflessione più distesa sulla vita quotidiana e vangelo