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L'EUCARISTIA E LA VERGINE MARIA
In questo mese di maggio, dedicato in modo particolare alla preghiera alla Madonna, vi propongo la lettura di questa brano dell'Esortazione Apostolica del Santo Padre "Sacramentum caritatis", dove è messo in rilievo come Maria vive pienamente la dimensione fondamentale della partecipazione all'Eucaristia: precisamente con la sua vita che è un costante cammino nella fede, attraverso l'ascolto e la docilità alla Parola, attraverso l'obbedienza alla volontà di Dio. Maria si mette totalmente nelle mani di Dio ed ha fiducia nella sua opera. Tanto da giungere ad essere totalmente coinvolta nella sua azione redentrice: strettamente unita a Gesù che muore sulla Croce, soffre col Figlio partecipando al suo sacrificio. Così realizza il dono totale di sé: è ciò che anche noi dovremmo realizzare in ogni S. Messa per partecipare veramente all'offerta di Cristo. Meglio: proprio nella Messa, unendoci a Cristo, siamo resi un'offerta al Padre per la salvezza dei fratelli. Questo è ciò che poi dovremmo rendere vero nella nostra vita. Contemplando Maria, pregando Maria, in particolare nella recita del S. Rosario, possiamo essere aiutati a rendere veritiera l'Eucaristia che celebriamo. E' sempre difficile giungere a partecipare a questo profondo livello interiore al sacrificio di Cristo: Maria ci è accanto, ci aiuta, ci indica il suo esempio, il cammino di fede da Lei percorso. Non trascuriamo la Madre che Gesù ci ha lasciato proprio per seguirlo sulla via della fede. Don Mario
33. Dalla relazione tra l'Eucaristia e i singoli Sacramenti, e dal significato escatologico dei santi Misteri emerge nel suo insieme il profilo dell'esistenza cristiana, chiamata ad essere in ogni istante culto spirituale, offerta di se stessa gradita a Dio. E se è vero che noi tutti siamo ancora in cammino verso il pieno compimento della nostra speranza, questo non toglie che si possa già ora con gratitudine riconoscere che quanto Dio ci ha donato trova perfetta realizzazione nella Vergine Maria, Madre di Dio e Madre nostra: la sua Assunzione al cielo in corpo ed anima è per noi segno di sicura speranza, in quanto indica a noi, pellegrini nel tempo, quella meta escatologica che il sacramento dell'Eucaristia ci fa fin d'ora pregustare. In Maria Santissima vediamo perfettamente attuata anche la modalità sacramentale con cui Dio raggiunge e coinvolge nella sua iniziativa salvifica la creatura umana. Dall'Annunciazione alla Pentecoste, Maria di Nazareth appare come la persona la cui libertà è totalmente disponibile alla volontà di Dio. La sua Immacolata Concezione si rivela propriamente nella docilità incondizionata alla Parola divina. La fede obbediente è la forma che la sua vita assume in ogni istante di fronte all'azione di Dio. Vergine in ascolto, ella vive in piena sintonia con la volontà divina; serba nel suo cuore le parole che le vengono da Dio e, componendole come in un mosaico, impara a comprenderle più a fondo (cfr Lc 2,19.51); Maria è la grande Credente che, piena di fiducia, si mette nelle mani di Dio, abbandonandosi alla sua volontà. Tale mistero si intensifica fino ad arrivare al pieno coinvolgimento nella missione redentrice di Gesù. Come ha affermato il Concilio Vaticano II, «la beata Vergine avanzò nella pellegrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette (cfr Gv 19,25) soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di Lui, amorosamente consenziente all'immolazione della vittima da lei generata; e finalmente, dallo stesso Gesù morente in croce fu data quale madre al discepolo con queste parole: Donna, ecco tuo figlio». Dall'Annunciazione fino alla Croce, Maria è colei che accoglie la Parola fattasi carne in lei e giunta fino ad ammutolire nel silenzio della morte. È lei, infine, che riceve nelle sue braccia il corpo donato, ormai esanime, di Colui che davvero ha amato i suoi «sino alla fine» (Gv 13,1). Per questo, ogni volta che nella Liturgia eucaristica ci accostiamo al Corpo e al Sangue di Cristo, ci rivolgiamo anche a Lei che, aderendovi pienamente, ha accolto per tutta la Chiesa il sacrificio di Cristo. Giustamente i Padri sinodali hanno affermato che «Maria inaugura la partecipazione della Chiesa al sacrificio del Redentore». Ella è l'Immacolata che accoglie incondizionatamente il dono di Dio e, in tal modo, viene associata all'opera della salvezza. Maria di Nazareth, icona della Chiesa nascente, è il modello di come ciascuno di noi è chiamato ad accogliere il dono che Gesù fa di se stesso nell'Eucaristia.
Benedetto XVI
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