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Un sogno che diventa realtà

"l'illuminazione dell'Oratorio - L'inizio delle attività serali" (3 agosto 1998)

"A nome del Consiglio Pastorale Parrocchiale do un caloroso benvenuto a S. Ecc.za il Vescovo che ci onora della Sua presenza in questa festosa sera. 
Un saluto alle Autorità presenti, alla Banda Musicale sempre così disponibile ed a tutti voi che partecipate a questa inaugurazione.  Si sono scoperte delle targhe murali: una ci ricorda che l'Oratorio è un luogo educativo; un'altra è un segno di ringraziamento alla famiglia Accardi benemerita per questa ed altre realizzazioni; un'ultima targa in memoria di Madre Pierina (quanto ci sarebbe da dire di questa Santa Donna, Maestra di vita!). 
Questa è una serata particolare per la nostra Comunità Isolana, una sera che ricorderemo sempre. Usufruire dell'Oratorio anche nelle ore serali è una grande opportunità per i nostri giovani. E' l'occasione per sfruttare queste ore in modo sano ed educativo perché l'Oratorio è sì un luogo di sport, ma anche di formazione e di preghiera. Vedere l'Oratorio per la prima volta illuminato, per me e penso per tutti, è una grande gioia ed emozione. Io personalmente, come tanti altri coetanei, ho visto nascere l'Oratorio tra mille difficoltà di ogni natura. Difficoltà alfine superate dal grande impegno dei Padri Canossiani che si sono succeduti negli anni e che fanno della loro fede principio di vita. Religiosi votati al prossimo e da ammirare per la testimonianza di amore verso tutti, grandi e piccoli.
Confratelli e Consorelle che si sono interamente donati per noi bambini, per noi ragazzi, per noi giovani, per noi adulti, per noi genitori nello spirito di Madre Santa Maddalena di Canossa.

Grazie per quello che fate per noi, ve ne siamo grati: il Signore vi ricompenserà. Non voglio dimenticare il Consiglio dell'Oratorio che lavora assieme a Filippo e Pina. Tutta gente pronta, disponibile a risolvere qualsiasi problema in seno a questa nuova struttura: dai lavori ordinari a quelli straordinari, dall'organizzazione degli incontri sportivi alle manifestazioni ecc...
 

"Accardi Signora Caterina Madrina 
dell'Oratorio per la 2a volta"

 

Questa Comunità affida alle preghiere di Sua Ecc.za Rev.ma quanti frequentano questo luogo. 
Lei, il Pastore della nostra Chiesa, invochi lo Spirito Santo su tutti noi e su questo Oratorio Canossiano affinché sia terreno fertile di vocazioni sacerdotali e religiose e sia luogo di educazione cristiana attraverso il gioco". 
 

Salvatore Tammaro

VOLONTARIA FRA LE SBARRE

Quando mi si è proposto di scrivere su queste pagine la mia esperienza di assistente volontaria alla Casa di Reclusione di Favignana la mia reazione immediata è stata di un deciso "no". Ma tornando a casa una forza interiore mi sollecitava a cogliere l'occasione per parlare di "loro". "O Spirito di Dio, Potenza d'amore, non oso opporti resistenza. E come nel Tuo nome ho intrapreso questa nuova missione, così, ancora nel Tuo nome parlerò". 
Affrontare certi argomenti, lo sappiamo bene, è cosa ardua. Quando ieri ho appreso la notizia che un giovane carabiniere è stato freddamente ucciso ho provato un tonfo al cuore ed il mio pensiero è subito andato ai "miei" fratelli ristretti nelle carceri della nostra isola. 
Chi mi stava accanto ha esclamato: "Carcerati, carcerati... come si possono perdonare?". 
Sì. Certi fatti ci lasciano sgomenti e, come gli accusatori della donna adultera al tempo di Gesù (Gv 8,2-11), anche noi siamo pronti a puntare il dito, a condannare. Anch'io, da "cristiana per bene", fino a qualche anno fa mi sentivo infastidita quando sentivo parlare di comprensione, solidarietà, aiuto a questa gente che aveva sbagliato e quindi era giusto che pagasse. 
Oggi chiedo loro umilmente perdono per questa indifferenza, per questo mio cuore indurito. E ringrazio il Signore che mi fa vedere in ciascuno di essi non un colpevole da deplorare ma un fratello da amare, un figlio di Dio bisognoso di sperimentare la Misericordia del Padre. Ciò non significa giustificare o approvare il male, ma credere alla Resurrezione. E' Gesù che ce lo insegna. Tornando all'episodio dell'adultera, Gesù, dopo aver fatto prendere coscienza ai presenti di non essere in grado di giudicare, si rivolge alla donna: "nemmeno io ti condanno" aggiunge però: "va e non peccare più". 
Tutto il Vangelo è carico di detti e gesti di Gesù che rivelano il suo smisurato amore per l'uomo, la sua particolare predilezione per i più deboli, per i miseri, per i peccatori. Egli dice: "Non sono venuto per i sani, ma per i malati" e "Si fa più festa in Cielo per un peccatore che si converte che non per novantanove giusti". 
Ma poi, chi di noi può catalogarsi tra i giusti? Chiedo a te, ignoto lettore che stai scorrendo queste righe forse con un po' di presunzione: ti reputi giusto? Hai mai ringraziato il Buon Dio per gli innumerevoli doni che ti ha concesso, a cominciare dalla famiglia in cui sei nato, dall'ambiente in cui ti ha posto la Divina Provvidenza? Ti sei mai chiesto chi saresti a quest'ora se fossi vissuto in un altro contesto sociale? Chissà se non saresti caduto più in basso di colui che detesti...
Chiedo a te amico "ben pensante": quante volte ti sei sorpreso a dire: "Questo va male, quest'altro non va bene. Ma io bado alla mia famiglia... Impegnarmi per gli altri? Ci devono pensare le istituzioni..." o frasi analoghe dettate dalla saggia voce dell'egoismo? 
Chiedo a te, "buon cristiano": hai allargato gli orizzonti della preghiera oltre i tuoi interessi? E' tua consuetudine presentare al Signore i gravi problemi che affliggono l'umanità e, soprattutto, affidargli i giovani, perché dia loro la forza di vincere le potenti suggestioni del male?
  Chiedo a te, devoto del Crocifisso: quante volte, magari dopo aver fatto il Segno della Croce, hai invocato la pena di morte?
 

O non è piuttosto attraverso la contemplazione del Redentore trafitto che dovrebbero affiorare alla mente le Sue parole: "Misericordia voglio e non sacrificio"; ed ancora: "Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno". Gesù non solo ci perdona, ma ci scusa. E accanto a sé sul patibolo, che è il trono della sua gloria, chi vuole? Non certo degli eletti, ma proprio due condannati. E chi gode per primo del Suo gesto salvifico se non uno di essi?: "Oggi sarai con me in Paradiso". 
Se dal Cuore aperto di Gesù è scaturito un fiume di salvezza per lavare ogni colpa, capace di cancellare qualsiasi crimine, non dovrebbe ogni fedele, come Lui, stendere le braccia per stringere il mondo intero? Se Gesù ha dimostrato di aver fiducia nell'uomo non dovrebbe il credente bandire la diffidenza per far fiorire la speranza in chi sa riconoscere il proprio errore e vuole intraprendere un nuovo cammino? E' utopia? Son convinta di no! 

Me ne dà conferma la celebrazione del mese di maggio laggiù fra quelle gelide mura: vedere quotidianamente un bel numero di fratelli riuniti per un'ora attorno all'immagine della Vergine Santa elevare con serietà la preghiera del S. Rosario soffermandosi a riflettere sui misteri. Sentirli cantare con entusiasmo, cogliere nei loro occhi scintille di luce, captare nei cuori barlumi di speranza, suscita in me una gioia profonda.
Sì. Ci siamo affidati alla Mamma Celeste. Maria è vicina a noi. Lei conosce ogni necessità e sa soccorrere chi a Lei si affida. Più di ogni mamma previene i desideri dei suoi figli ed ha particolare attenzione per i più bisognosi. 
 

Aloia Giovanna

   

Teuccio ricorda Madre Pierina


"In una sera così importante per il nostro Oratorio ricordare Madre Pierina è il giusto riconoscimento per Colei che ha svolto con amore e dedizione una missione di grande valenza religioso-etico-sociale. 
Madre Pierina col carisma delle persone semplici è stata valida guida spirituale per quanti l'hanno conosciuta ed il suo ricordo sarà indelebile. 
Sono certo che molti genitori e quanti operano nel sociale penseranno "Meno male che c'è l'Oratorio"! 
Nell'Oratorio, che non è il prolungamento della sacrestia, ma un argine morale a difesa di valori che sono fondamentali per la civile convivenza, i giovani conoscono la gioia di stare insieme all'insegna dello sport ed incontrano religiosi e laici che con spirito di servizio sopperiscono ad alcune lacune di una società nel suo complesso sfilacciata e sfuggente riguardo alle problematiche che investono il mondo giovanile. 
I giovani hanno bisogno di relazioni di sentimenti, di valori morali che possono riaffermarsi con corresponsabilità di tutti. 
Madre Pierina per ben 13 anni con la sua presenza giornaliera ha trasmesso ai nostri figli questi irrinunciabili valori. 
Formulo l'augurio affinché questi campi di gioco continuino ad essere "un'isola felice" per la nostra gioventù, ricordando che in Oratorio si pensa, si organizza, si realizza e si vive insieme. 
Viva l'Oratorio - Viva lo sport".