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Le isole Egadi nel cuore dei nostri ragazzi

Artisti dietro le sbarre

"Il libro delle Egadi" scritto dagli alunni della Scuola Elementare di Favignana, Levanzo e Marettimo, è il risultato di un processo educativo-didattico (ricerca-ricostruzione-elaborazione culturale) finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio. 
 

 

Il territorio, come ambiente di vita da esplorare, significare, salvaguardare, è stato, infatti, "il libro originario" a cui i nostri alunni hanno fatto riferimento per apprendere alfabeto, grammatica e sintassi della nostra identità, della nostra storia, della nostra cultura. 
Il libro intende offrire agli alunni-autori ulteriori spunti per riflessioni culturali, estetiche ed etico-morali; alle generazioni successive un punto di riferimento da integrare, modificare, migliorare; agli adulti che lo leggeranno un'occasione per visitare, attraverso il linguaggio semplice e immediato dei bambini luoghi incontaminati ricchi di storia e di cultura. 
La pubblicazione del libro è stata interamente finanziata dalla Banca di Credito Cooperativo Egusea che, con intelligente lungimiranza e con generosità non comune, ha consentito agli alunni di amplificare la loro voce. 
Al direttore Antonio Grammatico e ai membri del Consiglio di Amministrazione della Banca, rivolgo il più sincero e profondo ringraziamento a nome mio personale e della Scuola. 
Investire sulla scuola significa dare all'infanzia la possibilità di entrare con forza nel dibattito sociale per incidere profondamente sul futuro. Grazie, dunque, per l'opportunità dataci. 
A tutti gli alunni che in quest'occasione particolare sono stati produttori di cultura, l'augurio che nella vita sappiano essere sempre "protagonisti attenti" nella costruzione di un migliore progetto di sviluppo del nostro territorio. 
Ai docenti, alle famiglie degli alunni e a quanti hanno dato il loro contributo per la realizzazione dell'opera, un sentito ringraziamento soprattutto per la collaborazione, condizione essenziale per creare quel clima di serenità necessario per la crescita civile e democratica dei nostri ragazzi. 
 

Il Dirigente Scolastico Reggente
Dott.ssa Giuseppa Catalano

 

Il 16 settembre scorso si è inaugurata la 6a Mostra Mercato di Artigianato e Pittura "Lavori del Carcere" nel palazzo Florio, messo a disposizione gentilmente dal Comune di Favignana. 
E' da prendere in considerazione l'ormai annuale mostra organizzata dalla Direzione del Carcere con gli stessi lavori dei detenuti non solo per il valore artistico ma per l'intento specifico di aiutare quelli che hanno più bisogno di loro. E' una mostra di mercato a scopo di beneficenza. 
Lo stesso Vescovo, Mons. Francesco Miccichè ha espresso parole di elogio non solo per la raffinata composizione dei pezzi, per la paziente opera di cesellatura dei vari oggetti esposti e parole di plauso per l'inventiva ed originalità della scelta dei soggetti, ma soprattutto per la finalità altamente meritoria di solidarietà umana. 
La cerimonia semplice e toccante del taglio del nastro del Sindaco Dott. Giuseppe Ortisi, a cui ha fatto seguito un breve, ma significativo discorso del Direttore del Carcere Dott. Paolo Malato, il quale, dopo aver ringraziato tutti indistintamente, ha messo in risalto il valore di tale iniziativa per facilitare il recupero dei detenuti stessi. 
Il Vescovo ha poi impartito la benedizione a tutti i presenti, cogliendo l'occasione per una breve catechesi sul significato del segno dell'acqua benedetta che ricorda il nostra battesimo. 
A conclusione della cerimonia un rinfresco per tutti, che ha data un tocco di familiarità e di intima serenità. 
La presenza di 7 detenuti, come animatori e guide della mostra mercato, ha dato certezza che questi nostri fratelli, carichi di tanta buona volontà, sono disponibili per un autentico reinserimento nella vita familiare e sociale.  
 

ANNUALE FESTA DI SANTA RITA

Faro di P.ta Marsala (Favignana)

Per il terzo anno consecutivo, un gruppo di devoti ha animato la Festa di Santa Rita a Favignana. Il programma della festa è stato molto intenso. Siamo rimasti soprattutto impressionati dalla presenza di numerose persone alla veglia del giovedì, 21 maggio sera, perché, a nostro modesto parere, è molto più significativa della massiccia presenza di fedeli che generalmente affollano la chiesa parrocchiale il giorno della festa della Santa, il 22 maggio. 
Significativo il "Gesto delle Rose": la veglia ha infatti previsto che, prima il Gruppo Giovani della Parrocchia e poi, via via, uno per volta, tutti i presenti, forniti di una rosa, si alzassero e la depositassero ai piedi della Santa. In quel momento il Parroco pronunciava un versetto della preghiera semplice di San Francesco, poi ripetuta dalle circa cento persone presenti. 
Il giorno dopo, si sono avuti la S. Messa, la benedizione delle rose e l'ormai atteso sorteggio di immagini della Santa, che quest'anno sono state ben 14. In tre anni abbiamo sorteggiato circa 35 immagini, quadri e coroncine profumate. Ringraziamo S. Rita per aver scelto nel sorteggio sempre persone diverse. L'indomani della festa, il 23 maggio, c'è stata la tanto attesa consegna agli ammalati di una rosa con una preghiera a Santa Rita. 
Così anche quest'anno abbiamo avuto la forza di ricordare nel migliore dei modi i prodigi della Santa, ma è doveroso dire "Grazie" di cuore ai Padri Canossiani, presenti nell'Isola, e precisamente a P. Damiano (Parroco) e a P. Carlo, per la loro disponibilità, che ci sostiene nel curare l'organizzazione, il programma sempre concordato con loro. Grazie anche al Gruppo Giovani della Parrocchia, che si è offerto per animare la veglia con canti, preghiere e gesti che fanno trasparire una grande fede. 
Quest'anno abbiamo sentito anche un grande vuoto. Il 20 maggio, infatti, si è spenta Maria, la ragazza di 22 anni che l'anno scorso, in occasione della festa di Santo Rita, avevamo affidato alla Sua protezione. Anche se il nostro desiderio era quello di averla sana tra noi, diciamo lo stesso grazie a Dio che l'ha tolta dalla sofferenza di questa vita per salvarla in Paradiso. 
  

Ignazio Ritunno

Attivato: il 1º gennaio 1859
Posizione: Lat. 37º 54'.3 N - Long. 12º 22'.0 E 
Portata luminosa: 15 M - Portata geografica 13 M 
Periodo: 15s (4 lampi) - Altezza: 20 m. sul l.v.m.


Sulla punta omonima a SE dell'isola di Favignana, nel 1856 si diede inizio alla costruzione del faro, il cui progetto esecutivo era stato redatto dal Regio Ufficio del Genio Civile del Regno borbonico. 
Il manufatto si compone di una torre cilindrica a base circolare alta 6,45 m. dal suolo, parzialmente addossata ad un fabbricato, oggi a due piani, ove sono gli alloggi dei fanalisti. 

 

 

La torre sormontata da una lanterna poligonale ad un sol corso di vetri piani, all'interno della quale venne pasta un'ottica fissa, della ditta Barbier Bernard - Turonne di Parigi, provvista di schermo per luce verde. 
La sorgente luminosa era composta da una lampada, ad olio vegetale, ad uno stoppino. La luce fissa aveva la portata di 8 miglia. 
Il costo dell'opera ammontò a L. 7.395 per il fabbricato e la torre, L. 6.804 per la lanterna, l'ottica e l'impianto illuminante e L. 84 per gli arredi. 
Nel 1873 il costo orario di illuminazione fu di L. 0,54. 
Il faro segnalava la rotta di atterraggio a Trapani per il traffico proveniente dalla Barbaria con direttrice Capo Bon - Favignana e contestualmente indicava il canale di transito per il porto di Trapani. A seguito della convenzione internazionale scaturita dal congresso di Pietroburgo, la luce del faro nel 1913 venne modificata in bianca intermittente, con impianto alimentato a gas acetilene a produzione diretta dal carburo. Solo nel 1936 l'energia elettrica di rete arrivò anche al faro. La sorgente luminosa venne così ad essere costituita da lampade da 300W/220V; il vecchio impianto a gas acetilene, in bombole, rimase in sito quale riserva della sorgente luminosa principale.