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Riflessione storica su un piccolo centro chiamato Parrana San Martino nelle colline toscane

Conferenza del prof. Don Ordesio BELLINI, insegnante di Storia della Chiesa e Parroco, tenuta presso la Faculté d'Histoire de la Civilisation Contemporaine della Sorbona di Parigi

(Libera traduzione dall'originale in lingua francese)

Messieurs, Mesdames.

Possiamo per comodità prendere anche noi questo decimo anniversario della caduta dei muro di Berlino come punto di riferimento per analizzare la storia di questo piccolo paese nella provincia di Livorno, anch'esso diviso per tanto tempo non da un muro ma da un ruscello, qui chiamato botro, il botro della località Spolverello.


Dal Medio Evo alla caduta dei muro di Berlino

Già nel 1200 dai documenti dell'epoca scritti su pietre e pergamene si conosce dell'esistenza in questa zona di fazioni contrapposte che si presume facessero riferimento già allora ai Guelfi (sostenitori del Papato e dei potere dei preti) e ai Ghibellini (sostenitori a quel tempo dell'imperatore e poi successivamente al servizio di altri poteri, fazioni e partiti laici fino ai nostri giorni).

Tale divisione si è poi perpetuata nei secoli fino a epoca recente, cristallizandosi poi anche qui nella divisione propria degli italiani tra fascisti e antifascisti, clericali e anticlericali, rossi, neri, bianchi, verdi, e altri colori vari.

Riflessioni RuscelloLa divisione geografica, come già accennato, era assicurata da un ruscello, che scorre nelle adiacenze della località chiama "Spolverello" che divideva in due zone la nostra frazione: zona Pietreto di influenza ghibellina, poi comunista, anticlericale, e la zona Torciano, abitata da guelfi e poi democristiani e altri partiti vari. La divisione non era però cosi netta: in entrambe le zone vi erano piccole colonie di minoranza anche della parte avversa che dovevano coesistere con difficoltà e che non godevano che di una limitata libertà di espressione e di simpatia.

Era il clima della guerra fredda che non ha risparmiato nessun angolo per quanto sperduto della nostra Europa.

Non esistono tuttavia documenti attestanti atti di violenza fisica. No, questo mai. Dal punto di vista storico è senz'altro da escludere.

Queste divisioni ovviamente si ripercuotevano anche sulla vita religiosa per cui la popolazione si identificava, come già nei secoli passati, in coloro che erano "quelli del prete" e coloro che erano "quelli contro il prete".

Raccontano che tale divisione era marcata soprattutto nei viaggi in pullman al mattino quando molti operai di una fazione e dell'altra si recavano a Livorno e dintorni per lavorare. Si trattava sempre di scaramucce verbali registrate tra l'altro già nei secoli antichi quando anche allora ci si recava a lavorare a piedi, su diligenze o addirittura carrette a uso di trasporto pubblico trainate da cavalli apolitici.

Con l'avvento della democrazia, dopo il periodo fascista, si presentò qui un fenomeno molto interessante: le elezioni avvenivano in modo tale che molto tempo prima di votare si poteva già sapere chi avrebbe vinto. Era un sistema molto sofisticato. Una specie di sistema super elettronico prima ancora che si sviluppasse la grande era tecnologica e il sistema attuale quasi maniacale di tipo berlusconiano e di altri consistente nel fare sondaggi sulla popolazione di giorno ma soprattutto di notte mentre la gente dormiva e dorme.

Ebbene, questo sistema misterioso e assai sofisticato non si può però affermare con certezza storica che sia stato inventato qui perché esistono documenti che attestano che anche in altre parti d'Italia e d'Europa, ma forse del mondo dovevano esserci sistemi più o meno simili. Si conosceva l'esito delle elezioni con grande anticipo sul loro svolgimento anche in altre parti d'Italia, soprattutto nel nord est, corrispondente all'antica Repubblica di Venezia e in altre parti d'Italia, soprattutto del Sud e in particolare della Sicilia. Ma anche in paesi cosiddetto dell'Est, e poi in America Latina e in Africa.

E tale sistema, qui come altrove, giocava in favore ora di un colore ora di un altro secondo la zona, la regione, le influenze, gli imperialismi. le egemonie, ecc.

A proposito di imperialismi, da notare ancora che, come anticamente i Guelfi facevano riferimento all'istituzione universale chiamata Papato e i Ghibellini a quella chiamata Impero, in questi ultimi sessant'anni circa, i Guelfi , diventati nel frattempo democristiani e simili, facevano riferimento all'impero americano, alleato dei Vaticano, mentre ovviamente gli altri facevano riferimento all'impero sovietico. Naturalmente questi due imperi erano per gli uni e per gli altri il Paradiso in terra, anche se poi in realtà nessuno ci è mai voluto andare, almeno in forma stabile e tutti restavano volentieri nella loro piccola ma serena località di Parrana San Martino.

Riflessioni MatrimoniE per quanto riguarda la storia della Chiesa in questi anni naturalmente quelli cosiddetti appartenenti alla fazione dei prete andavano in Chiesa non tutti per la verità, ma almeno a Natale e a Pasqua. Essi aprivano le porte al prete quando andava a benedire le case, come si diceva allora, e altre cose varie di questo tipo che ovviamente gli altri non facevano. Stavo per dimenticare i matrimoni: quelli dei prete in Chiesa, gli altri in Comune. I funerali: quelli dei prete in Chiesa e gli altri senza il prete, con le bandiere e i più fortunati con la banda al suono dell'Internazionale. Senza la banda non si poteva perché a quel tempo i giradischi non esistevano, almeno quelli portatili.

A dire la verità qui bisogna fare alcune precisazioni: c'erano anche dei matrimoni in Chiesa che avvenivano in forma mista, come si dice oggi. Lui o lei dalla parte del prete e dall'altra parte lui o lei di quelli della fazione contraria. Generalmente se la sposa era della fazione dei prete, il matrimonio avveniva in Chiesa con mille stranezze che i preti di allora inventavano per metter insieme capre e cavoli. Mentre se la sposa era della fazione contro i preti, generalmente vinceva la sposa. Il matrimonio in chiesa non "s'aveva da fare" e non si faceva.

Qualcosa del genere capita anche oggi ma con altre motivazioni e ragioni che qui non è possibile affrontare.

Naturalmente da questi matrimoni misti nascevano figli misti e questo faceva si che per secoli si perpetuasse questa divisione che era appunto già presente nel concepimento dei futuri adulti.

Ma questo più o meno avveniva in tutta Italia. E guardando oggi indietro a tutto questo non si può non sentire un certo moto di simpatia e qualche volta di nostalgia, Oggi infatti alla stragrande maggioranza di questo paese, ma non solo di questo, di tutto ciò non gliene importa nulla, né di Dio né dei vecchio Marx, di cui a dire il vero tutti sapevano assai poco tutti: sia di Dio che di Marx, anche se Dio e Marx non sono la stessa cosa. Marx è ormai morto e dichiarato morto. Dio non ha nessuna intenzione di morire.

Questo è durato all'incirca fino alla caduta dei muro di Berlino, come abbiamo già detto all'inizio di questa conferenza.

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La storia contemporanea di Parrana San Martino.

Dopo la caduta dei muro di Berlino, ma in realtà già molto prima, la popolazione si rimescolò tutta, anche se rimane un piccolo zoccolo duro da una parte e dell'altra. Riflessioni MuroCome parroco devo dire che dalla parte di quelli contro il prete lo zoccolo è ancora un po' più duro, ma di poco, molto poco e forse con l'aiuto di Dio ancora per poco.

Molti illustri storici, sociologi, psicologi, teologi, politologi e chiacchieroni intellettuali diranno che a tutto questo ha contribuito anche la maggiore apertura della Chiesa, il Concilio, papa Giovanni, Kruscev, Kennedy ecc.

Si, è vero. Ma in realtà tutto era già cominciato assai prima di tutto questo che indubbiamente ha contribuito fino a portare proprio alla caduta dell'ormai famoso muro di Berlino.

Il progresso economico, le strade asfaltate, la televisione, il telefono, in parte anche la scuola, tutto questo contribuì a far si che ormai più nessuno avesse voglia di morire né per la Russia né per gli Americani, né per il prete né per il sindaco. Stava pian piano arrivando e vincendo il cosiddetto villaggio globale, di cui parleremo tra un po'e che in qualche modo riunificherà anche questo paese diviso fin dall'antichità, come già detto. Vorrei pero ricordare che anche prima della caduta dei muro di Berlino gli abitanti di questa zona avevano una lingua comune che era l'italiano parlato più o meno bene, e poi c'era anche la lingua del cuore. Tutto sommato si volevano bene, anche se forse non lo sapevano.

Erano divisi, si odiavano e si amavano, un po' come i famosi don Camillo e Peppone, però erano italiani, li univa la vendemmia, il buon vino, la zuppa, la fatica, il lavoro, il sudore, il camminare spesso a piedi chilometri per andare alla città quando non c'erano ancora tanti mezzi e non c'erano tanti soldi e non c'erano tante auto, né tanti motorini, né tante biciclette. E questo è forse la cosa più importante di questa storia di amore e di odio.

Dopo il 1989 è prevalso grosso modo con lo sviluppo dei villaggio globale il grande impero della televisione che ci permetteva di vedere, sentire e soffrire i drammi Riflessioni Mondoe le tragedie di tanta umanità, di seguire i comizi seduti in poltrona, ma soprattutto ci permetteva di cantare tutti come gli americani, anche contro gli americani ma in americano, di vestire tutti come gli americani, di mangiare tante cose americane. Da questo punto di vista è indubbio: aveva vinto l'America e prima ancora della caduta dei muro di Berlino. Aveva vinto la Coca cola, la Marlboro, le patatine chips, fino poi alla cocaina, la marijuana ecc. che circolava già da tanto tempo a Hollywood. E l'impero di quei prodotti americani va ancora oggi a gonfie vele, anche qui a Parrana presso i figli e i nipoti degli antichi Guelfì e Ghibellini. La droga ancora forse no.

Se venite soprattutto la domenica mattina a vedere sotto il portico di questa chiesa e intorno a essa voi trovate dappertutto per terra gli avanzi più o meno schifosi di quei prodotti americani consumati la notte precedente dai nipoti degli antichi avversari, i vecchi amici e compagni. E guai a toccarli questi nipoti. Se il prete ci prova, gli adulti discendenti dai Guelfi e Ghibellini di un tempo si uniscono insieme e per il povero prete è finita. I nipoti e i figli hanno unito i nonni e i genitori finora divisi per difendere i loro piccoli dal prete se brontola troppo.

E questo non capita solo a Parrana. Capita anche in tante altre parti di Livorno e d'Italia dove esisteva un tempo la triste divisione. Siamo finalmente diventati Americani. La "Pax americana" è giunta anche a Parrana. Anche i Parranesi parlano finalmente più o meno bene la lingua degli americani, che è poi la lingua dei quattrini, anche se ovviamente questa lingua comune può avere accenti particolari, chi più ricco, chi un po' meno, ma nell'insieme la lingua dei soldi è diventata la lingua comune, ed è diventata anche la religione comune, infatti qui, come altrove, non ci sono più né atei né credenti, ma adoratori dei dio quattrino.

E' poi giunta anche qui la rivoluzione delle pillole anticoncezionali, per l'ansia, per tirarsi su e per tirarsi giù, per essere forti, vigorosi, sessualmente dotati. Sono arrivati i telefonini, le moto, le auto, le mountain-bike i viaggi tropicali, le settimane bianche, ecc.

Tutti ormai, qualunque sia la foro età, hanno e devono avere un mezzo motorizzato, e a ciò vanno educati i bimbi fin dalla loro più tenera età. Stiamo quindi aspettando l'uscita sul mercato di carrozzine elettroniche che potranno guidare gli stessi neonati mediante sistemi informatici intelligentissimi come intelligentissimi diventeranno sempre più anche qui i bimbi grazie alla ricerca sempre più avanzata dei capitalismo a servizio dell'uomo nel trionfo sempre più grande dell'evoluzione umana e dei progresso.

Il risultato è splendido: se al posto delle colline ci fosse l'Oceano Pacifico, Parrana potrebbe essere scambiata per Los Angeles.

Naturalmente tutto questo ebbe e ha gravi incidenze anche sulla vita politica e religiosa.

Soprattutto di fronte ai comportamenti dei nostri giovani e anche di tanti adulti trentenni e quarantenni, preoccupati prevalentemente di divertirsi e di vivere all'americana, qualcuno ebbe e ha nostalgia dei vecchi tempi, di quando eravamo guelfi e ghibellini. Forse non è proprio il caso di esagerare e di tornare tanto indietro. Ma la maggior parte dei vecchi, compreso il vecchio parroco attuale, guardava e guarda a tutto ciò con perplessità e smarrimento: a questa gente sembra che non interessi più tanto né la politica né la religione.

A dir la verità per quanto riguarda la religione non cambiò molto. I parranesi non furono mai molto religiosi. Così raccontano anche le cronache antiche. E' vero. Riflessioni SoldiC'è sempre stato un gruppo di cristiani convinti che continuano tuttora insieme al loro parroco ad andare a messa, fare preghiere e cerimonie nell'assoluta indifferenza dell'87,49% della popolazione locale. Questi poveri cristiani continuano "finché morte non li separi". Quelli che andavano in chiesa una volta perché erano della fazione dei prete, molti ora non ci vanno più per- ché ormai giustamente sono uniti dalla nuova religione del ballo, dello sballo, del progresso e dei dio quattrino. Qualcuno di "quelli che erano contro il prete" sono ora invece entrati nel gruppetto dei fedeli, per convinzione e alcuni anche perché ora si può fare senza rischi, anche se qualche vecchio continua a guardare gli eventuali convertiti" con occhio preoccupato. La Chiesa quindi non è che ci abbia rimesso poi tanto: tra uscite e entrate è rimasta più o meno uguale. I cristiani sono pochi ma desiderosi di essere buoni, non i migliori. I migliori li lasciamo sempre agli altri.

Ma poi ci sono stati anche altri vantaggi dopo la caduta dei muro di Berlino. il prete ora può entrare in quasi tutte le case di Parrana a benedire le famiglie, come si dice ora; i funerali sono quasi tutti celebrati in Chiesa e si spera anche con fede, e tante altre belle cose, tra cui la possibilità per il parroco di andare a pranzo e a cena in tante famiglie gustando della buona cucina dove gli unici colori forti sono il rosso del pomodoro, il bianco della panna, il nero del risotto alle seppie, il verde dei pesto, e l'azzurro degli occhi dei bimbi.

Attenzione però, non sono solo rose e fiori. C'è sempre da una parte e dall'altra chi vigila perché il seme dei guelfi e dei ghibellini, degli amici e dei compagni, avversari di un tempo, non vada perduto. E poi c'è sempre chi, da una parte e dall'altra, sta lontano dalla Chiesa e dal prete o per ignoranza o per cattiveria o per diffidenza o per tradizione o per abitudine: non si sa mai, il prete ti può sempre fregare.

Interessante è il fenomeno delle nuove immigrazioni, cioè di coloro che dalla città, prevalentemente Livorno, sono venuti in campagna. E' difficile valutare benefici e perdite dovute alla loro presenza. Dio mio, è arrivato veramente di tutto. Dal punto di vista religioso si può dire che il beneficio è scarso, ma di qualità. Assai pochi sono entrati a far parte dei piccolo gregge dei cristiani di Parrana, ma è comunque gente buona,

Dal punto di vista culturale, sociale e politico è difficile una valutazione, perché molti vengono qui solo a dormire o semplicemente a respirare aria buona (finché dura) nel fine settimana che ora si dice "week-end".

Molti si dedicano a coltivare prati, giardini e orti: ce ne sono di veramente belli e molto americani. Generalmente si sono inseriti bene perché nel contesto del villaggio globale: come già detto, la lingua comune, quella dei quattrini, i giochi e i passatempi comuni, tutto questo facilita l'integrazione. Qualcuno poi si è inserito anche in qualche gruppo di colore politico ancora esistente, anche se un po' sbiadito. Ma comunque è ancora presto per poter dare una valutazione approfondita del fenomeno storico.

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La conclusione è questa.

Come prete dico che non c'è male. C'è molto più spazio per l'amicizia, c'è speranza e c'è anche il Signore che pian piano lavora.

Riflessioni FinestraCome insegnante di storia dico una banalità, che dicono anche tanti politici e qualche prete: c'è tanto bene e anche tanto male come sempre nei secoli. E'un periodo di transizione.

Mi sembra una sciocchezza: lo sappiamo tutti questo. Ci sono anche delle cose preoccupanti, che dobbiamo tentare tutti di capire e di affrontare.

Per il momento diciamo soltanto che siamo a Parrana, e Parrana è anche un pezzo di Italia, e quindi siamo pur sempre italiani. Anche noi andiamo come va l'Italia. Non è una bella consolazione.

Ma per ora accontentiamoci così.

 

don Ordesio BELLINI

Per contattarmi, scrivete all'indirizzo: ordbel@tin.it
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