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Io che sono il parroco e che mi chiamo don Ordesio Bellini non ho molto da lavorare dal punto di vista pastorale. Qui non esistono tutte quelle attività a volte anche frenetiche delle grandi parrocchie.

La Messa domenicale rappresenta per noi il momento più importante di incontro con Dio e tra di noi oltre ad alcuni altri appuntamenti religiosi in determinate circostanze.

Il Parroco: don Ordesio Bellini
Il Parroco: don Ordesio Bellini

Se i parrocchiani non vengono spesso e numerosi, io però vado da loro, ma non per un particolare zelo o ansia, quanto per una relazione di amicizia, di rispetto e di cordialità che si è creata in venti anni di permanenza tra loro, per cui, pur nel rispetto della privacy, io so “tutto“ di loro e loro sanno “tutto“ di me.

Ci sono ovviamente anche gli indifferenti e coloro che nutrono un ancestrale rifiuto di tutto ciò che sa di chiesa e di preti. Ma se capita qualche volta di incontrarci, un sorriso e un saluto ce lo scambiamo.


In versione “bonsai“, come già detto, è una tipica popolazione toscana, poco religiosa, poco cattolica, più o meno inconsciamente anticlericale (anche se tutti gli italiani anticlericali hanno però sempre un prete o un frate che “guai se glielo tocchi!“). Qui da noi si sono perse anche le poche tradizioni di tipo folcloristico religioso che i vecchi garantiscono che un tempo esistevano. Certamente in questa nostra zona manca anche solo sociologicamente una tradizione cristiana che non manca in zone anche a noi molto vicine e questo per tante ragioni storiche, anche di tipo politico, che non sempre è facile capire e ancor meno facile descrivere. Anche la endemica scarsità del clero di questa diocesi ha un po’ sacrificato queste parrocchie.

Il Parroco don Ordesio Bellini

Questa parrocchia rappresenta comunque in piccolo anche la situazione religiosa della stessa città di Livorno.

A nord est di Parrana San Martino passa una strada statale, la 206, che da Pisa raggiunge la statale Aurelia evitando Livorno.

Al di qua della strada da noi vi è poca tradizione cristiana mentre al di là le cose cambiano: l’altra zona infatti appartiene da secoli alle antiche diocesi di Pisa, San Miniato e Volterra.

Ribadisco che mi riferisco alle tradizioni che ho definito folcloristico-religiose, come per esempio la festa patronale. La vita cristiana autentica e profonda è diventata infatti dappertutto un problema pastorale serio e complesso, ma certamente qui non siamo molto aiutati neppure da questa strana religiosità popolare che altrove sembra ancora reggere e addirittura si va riscoprendo sempre più anche se mescolata con balli, prosciutti, salami, ecc.

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Il parroco, cioè io da circa due mesi vivo stabilmente qui in un appartamentino annesso alla chiesa, un appartamentino veramente piccolo, che io definisco proprio “per un prete celibe e ignorante“. Celibe perché non ci sarebbe posto per la moglie e ignorante perché c’è poco spazio anche per i libri.

Fino a pochi mesi fa io vivevo a Livorno anche perché collaboro in altre due parrocchie e sono contemporaneamente insegnante di Storia della Chiesa nello Studio Teologico Interdiocesano di Camaiore, vicino a Viareggio, dove studiano i seminaristi di 6 diocesi: Livorno, Pisa, Lucca, Pescia, Massa-Pontremoli, La Spezia.

Il Parroco: don Ordesio Bellini
Il Parroco: don Ordesio Bellini

E’ quindi una parrocchia ideale per chi come me ha altri impegni. Questo mi permette di fare quanto posso, ed è ovvio che devo migliorare sempre, senza però tormentarmi pastoralmente più di tanto, e affidando il resto, anzi il tutto, al buon Pastore, sapendo che devo impegnarmi come se Dio non ci fosse e tutto dipendesse da me, ma poi devo andare a dormire sereno sapendo che Dio c’è e non cessa di lavorare insieme al parroco, spesso al posto del parroco e certamente sempre meglio del parroco.

Che Dio ci benedica.

don Ordesio Bellini

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