PARRANA SAN MARTINO
...A TUTTI I PARRANESI DA SEMPRE - O VENUTI
DA ALCUNI ANNI
...A CHI AMA DIO - O LO CERCA OGNI TANTO - O LO CREDE UNA FAVOLA
...A COLORO CHE FREQUENTANO LA CHIESA - SEMPRE - QUALCHE VOLTA
- MAI
...A COLORO CHE VOGLIONO BENE AL PRETE - TANTO - POCO - O NULLA
...A CHI AIUTA LA PARROCCHIA E IL PARROCO - MOLTO - POCO - O NULLA
...A TUTTI INDISTINTAMENTE UN SALUTO AFFETTUOSO E CORDIALE
Questo Natale sarà per molte persone un
Natale triste: ad alcune famiglie mancherà un figlio o
una figlia a causa del crollo della scuola per il terremoto nel
Molise. Molte altre famiglie lo trascorreranno lontano dalle loro
case per gravi alluvioni e per altre terribili tragedie di vario
genere.
Non
vi scrivo questo per rovinarvi le prossime feste. Al contrario,
fin d’ora vi auguro che i prossimi giorni siano sereni e
gioiosi, ma non possiamo essere felici senza farci carico degli
altri.
Scrivo a voi e a me questo per aiutarci a capire
che almeno da questo punto di vista siamo dei fortunati e abbiamo
quindi fondati motivi per ringraziare il Signore in questo Natale
e in questo anno che finisce.
Il ricordo di tante tragedie e di tante famiglie
in pianto ci deve poi aiutare a trascorrere queste feste con un
senso di raccoglimento maggiore e anche di austerità.
Credo che il gesto più nobile e più
intelligente che possiamo fare in questo Natale non sia tanto
quello di riempire di cibo e di regali i nostri figli e noi, a
cui non manca assolutamente nulla, ma piuttosto quello di aiutare
queste persone nel bisogno e le tante altre persone che vivono
normalmente in stato di difficoltà e di penuria, sia qui
tra noi come in tante altre regioni d’Italia e del mondo.
Regaliamoci la gioia di veder sorridere qualcuno
anche con il nostro aiuto. Cerchiamo il modo di aiutare qualcuno.
Condividiamo la gioia e la vita con le tante persone che soffrono.
A volte di fronte a queste tragedie e alle tante
altre tragedie del mondo qualcuno perde la fede e si chiede se
può mai esistere un Dio che nasce per salvarci e poi sembra
che abbandoni gli uomini al loro triste destino.
Personalmente non chiedo mai a Dio dov’era
o dov’è. Non gli faccio mai il processo. Sono sicuro
che c’è e ci è accanto sempre, anche quando
sembra lontano, muto e assente. Il processo lo faccio piuttosto
a me che credo in Lui e festeggio la sua nascita tra noi ogni
anno a Natale.
Io mi preoccupo piuttosto di chiedere a me stesso
se sono vicino alle tante persone sole, tristi, abbandonate, in
lutto e nel dolore. Non è a Dio che chiedo dov’è
quando la gente soffre. Lo chiedo a me e lo chiedo a voi: dove
siamo, a chi pensiamo e chi aiutiamo?
Natale non è, almeno per noi adulti, un
tempo di spensieratezza e di spese inutili, quanto piuttosto un
tempo di solidarietà. Natale vuol dire che Dio ha deciso
di mandare il Suo Figlio per stare dalla parte degli uomini affinché
anche noi cristiani, come Lui, si sia sempre accanto ai fratelli
nella bella e nella cattiva sorte, proprio come gli sposi tra
loro e con i loro figli.
Un po’ di denaro, una preghiera, un sorriso,
un gesto di amicizia e di perdono. Questo lo può fare chiunque,
sempre, e non solo a Natale. Costa poco e fa molto felici gli
altri. Natale allora sarà ogni giorno.
don Ordesio
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