CALINO - Storia e Presente


Calino (in dialetto "Calì", in latino "Calini") - Ameno paese della Franciacorta a 223 metri sul livello del mare, a 16,5 Km da Brescia, a 4 km da Rovato e 10 Km da Iseo. (
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Si estende sulle propaggini meridionali delle colline che racchiudono il lago d'Iseo, ricche di vigneti e di prati, alternati a boschi di castagna e di conifere che rendono particolarmente ameno il paesaggio.
Il paese fino al 1927 comune autonomo è stato poi conglobato in un solo comune con Cazzago San Martino. E' invece parrocchia autonoma della vicaria foranea di Rovato nella zona VI (di San Carlo) della Franciacorta.

Scartata assolutamente l'etimologia che lo fa derivare da "Caligine" come sembrerebbe indicare il termine dialettale, l'origine del nome è particolarmente difficile. L'Olivieri suppone che derivi da "Callis" nome latino di strada. Secondo altri deriverebbe dal greco e significherebbe "luogo arido". Il Guerrini invece è inclinato a farla derivare da una stroncatura dialettale di Casa Livii, cioè dalla casa di un ricco signore pagano intorno al quale si sarebbe formato il paese (così come da Forum Livii derivò il nome di Forlì). Chi sia stato poi questo Livio romano, che ha dato il nome alla località, non si potrà, probabilmente, sapere mai per mancanza di materiale archeologico.
Ma il nome potrebbe anche derivare da callis, sentiero, o dal latino medioevale "Calinus major" maestro di ospizio di pellegrini, o "Calinus minor" guida di strada.

Il territorio di Calino comprendeva tutto il territorio anche di Cazzago e dipendeva dal centro pagano di Bornato. Da queste tre località hanno preso il cognome tre nobili famiglie bresciane: i Bornati, i Calini, e i Cazzago, che il Guerrini crede che siano state nel medioevo tre ramificazioni di un unico ceppo gentilizio, quello dei Capitani della Pieve di Bornato.

Calino aveva pure il suo Castello, del quale restano le vestigia e la tradizione popolare. Questo Castello doveva essere la residenza della nobile famiglia Calini prima che nel XVII sec. si fabbricasse l'imponente palazzo signorile ora passato per eredità ai conti Maggi.
Fino al 1158 fu proprietà dei vescovi di Brescia, poi vi ebbero il sopravvento i Martinengo. Nel 1213 è nominato fra le terre devastate. Nel 1438 vi avvenne uno scontro fra il Gattamelata e Niccolò Piccinino. E' certo che vi ebbe origine almeno un ramo della famiglia dei Calini se non tutti gli altri. Nel 1106 si accenna ad un Addone (o Oddone o Ottone) di Calino console di Brescia. I conti Calini detti di Calino o dei Fiumi (dal nome del loro palazzo di Brescia) e che si rifacevano al leggendario crociato del sec. XI Gezio o Ugezio si estinsero con il conte Muzio verso la fine del sec. XIX.

 
Palazzo Maggi


Chiesa di Santo Stefano
LE CHIESE

A Calino esistono due chiese: la parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo di origine medioevale (si hanno i primi documenti verso la fine del XIII secolo) ma riedificata nel XVI secolo, e la chiesa di Santo Stefano.
La chiesa di Santo Stefano, edificata sulla sommità del colle omonimo, è una costruzione della prima metà del Cinquecento (con alcuni ampliamenti successivi), divenuta nel tempo il mausoleo funerario dei conti Calini. Della stessa epoca sono:

il dipinto raffigurante il Martirio di Santo Stefano posto sull'altare maggiore,
gli affreschi laterali della Madonna del latte e di San Rocco opera di un artista locale - un certo Giovanni Tommaso Pagnoni di Bornato, datati 1536, ma vistosamente ritoccati a metà del nostro secolo-,
la lapide sepolcrale di Vincenzo Calini (1574) al centro della cappella
e la cella campanaria.

Nella visita di San Carlo si legge che questo Oratorio era decoroso e ampio con tre altari e l'interno a involto, mentre nella casetta attigua abitava da qualche tempo un eremita della Vallecamonica di nome Cataneo.
I lavori di ampliamento effettuati dai Calini verso la fine del XVIII secolo comportarono lo spsostamento da est verso sud dell'orientamento della chiesa con la creazione dell'altare dedicato alla Presentazione al tempio di Maria, che mise in secondo piano quello principale del martirio di Santo Stefano.


ANTICHE DIMORE
Centro Oreb

A Calino fra case rurali e cascine spiccano, ai lati del paese, quattro palazzi o case signorili:

la cosidetta Casa del cedro già dei Calini, trasformato nel settembre del 1952 in Casa del Giovane ed ora Oratorio San Domenico Savio con bel parco e impianti sportivi, soggetto ad una recente opera di risistemazione (1997).

la casa della famiglia Consonni, già palazzo di proprietà dei Lantieri di Paratico, ed ora denominato Centro Oreb - Santa Maria dell'Arco conosciuto centro di spiritualità del movimento Pro Sanctitate

il palazzo comunale che ospitava anche le scuole, trasformato in scuola materna nel 1934 e ampliato poi nel 1954 e sottoposto a continue migliorie (per esigenze scolastiche) negli anni successivi.
La Scuola Materna è attualmente curata e gestita dalle Suore della Congregazione Suore di Cristo - Unione «Mysterium Christi»

Villa Calini, poi Maggi, maestoso complesso composto di diverse parti risalenti a diverse epoche. Il corpo più antico risalirebbe a circa alla seconda metà del XVI secolo. La villa vera e propria apparirebbe al Perogalli e Sandri settecentesca se la segnalazione di affreschi di Lattanzio Gambara non la indicasse come più probabile modificazione secentesca del complesso originario cinquecentesco. La parte più sicuramente databile è quella iniziata nel 1697 dal conte Vincenzo Calini e finita nel 1706, e che coinciderebbe con le ali più basse.


CALINO OGGI   -   Cartina

In anni recenti Calino ha visto una discreta espansione col sorgere di nuove zone residenziali le quali, tuttavia, non hanno stravolto la carratteristica di piccolo borgo tranquillo e rassicurante. Gli abitanti superano di poco le 1300 unità.
Calino si trova nel cuore della Franciacorta immerso nel verde dei suoi numerosi boschi, campi e vigneti; in posizione appartata ma nello stesso tempo a pochi chilometri da importanti centri turistici (Iseo e la Valle Camonica), commerciali e industriali (Rovato, Chiari, Brescia) e dalle più importanti vie di comunicazione: l'autostrada (Rovato a 2 KM), la stazione delle FS (Rovato a 5 KM) e la stazione BORNATO-CALINO delle Ferrovie Nord della linea Brescia-Iseo-Edolo.

 
Centro Oreb
"Santa Maria dell'Arco"