La Parrocchiale

La Chiesa Parrocchiale di Calino è dedicata a San Michele Arcangelo.
La prima menzione della chiesa parrocchiale non è anteriore al 1299; le informazioni però aumentano con la fine del Trecento fino ad avere notizie più particolareggiate in occasione della visita pastorale compiuta da San Carlo Borromeo nell'estate del 1580.

La Chiesa di San Michele era orientata diversamente da quella attuale, edificata nella prima metà del XVIII secolo. Si trattava di un edificio più modesto e poco decoroso rispetto a quello odierno, con una sola navata, disposto da nord-ovest verso sud-est, e con il presbiterio collocato in corrispondenza della Cappella del Suffragio attuale. All'interno esistevano tre altari, ma solo l'altare maggiore, dedicato a San Michele Arcangelo, era consacrato e il giorno anniversario della dedicazione era il 25 agosto; mentre gli altri due venivano tenuti dalle confraternite del Corpo di Cristo e della Beata Vergine del Rosario situato vicino alla cappella di Santa Maria che visita Elisabetta officiata dal curato.

 
Chiesa parrocchiale
"San Michele Arcangelo"

La Chiesa attuale risale alla prima metà del XIII secolo su progetto dell'architetto Bernardo Fedrighini ed è stata consacrata dal Cardinale Ludovico Calini il 25 settembre 1768, come appare dalla lapide commemorativa posta a metà della navata presso la porta laterale destra.

Nella nuova chiesa, gli altari da tre divennero cinque e, oltre all'arcangelo Michele, la loro dedicazione era diretta al culto:

  • della Madonna del Rosario: il primo a destra, con bella statua in legno decorata di scuola fantoniana;
  • del Ss. Sacramento: il primo a sinistra, con l'importante soasa lignea tardo seicentesca di Gaspare Bianchi, il paliotto con l'Ostensorio in intarsio marmoreo versicolore e la rappresentazione della Cena di Sante Cattaneo;
  • di San Giuseppe: il secondo a destra - ma che ancora all'inizio del secolo scorso era dedicato a San Nicola - con la raffigurazione di Giuseppe col Bambino, San Fermo e San Nicola;
  • di Santa Gioconda: il secondo a sinistra, con la tela dell'inizio del Settecento raffigurante la Santa inginocchiata ai piedi della Vergine col Bambino e i santi Sebastiano, Antonio da Padova e Luigi; inoltre nel paliotto dell'altare è raffigurata Santa Giocondina a tarsie marmoree policrome.

Gli affreschi delle volte sono opera del pittore clarense Giuseppe Teosa e recano nel tondo della volta absidale la firma dell'autore e la data 1815. Questo artista ha lasciato proprio a Calino, dove dovette lavorare per diversi anni, una delle testimonianze più importanti e significative della sua arte:

  • la Gloria di Maria posta nella lunetta dell'abside;
  • la raffigurazione della Trinità tra la Vergine, gli angeli e i santi, e di San Michele giudice nel luminoso catino absidale;
  • l'episodio evangelico dell'Ascensione di Gesù al cielo, che sembra sfondare l'ellittica cupola centrale;
  • la drammatica Agonia di Cristo nell'orto degli ulivi tra gli apostoli addormentati e le guardie con Giuda venute a catturarlo, rappresentato nella volta all'inizio della navata;
  • la grande Cacciata dei mercanti dal Tempio collocata sopra il portale.

Le tele sono invece del XVII e XVIII secolo, non tutte di autore noto:
  • la Deposizione posta sulla parete destra (a fianco del portale), che reca ancora memoria della destinazione voluta dalla pietà del committente dopo la scomparsa dell'amata consorte: "aere ac pietate q. Elisabetta ex comitibus de Gambara Camilli Calini uxoris relicta / anno Domini MDCLIII" una bella figura questa nobile Elisabetta Gambara che si era distinta in vita per l'opera di carità verso i poveri durante la pestilenza di qualche anno prima;
  • la seicentesca raffigurazione dello Sposalizio mistico di Santa Caterina davanti alla Vergine col Bambino, di recente collocata sulla parete destra del presbiterio;
  • Sant'Antonio da Padova opera forse di Antonio Gandino;
  • la Pietà datato 1653 e conservato nella canonica;
  • Santa Rosa che accoglie tra le braccia Gesù Bambino collocato in sacrestia.

Ma opere di pregio sono purtroppo state alienate e trafugate in tempi assai recenti (1992) che ha visto privata la parrocchia di importanti dipinti:

  • la seicentesca Crocifissione di San Pietro;
  • San Francesco d'Assisi dello stesso periodo;
  • la tela cinquecentesca raffigurante la Fede attribuita al Moretto (o alla sua bottega), con i simboli della croce, dell'ostia e del calice, di impianto artistico analogo ad altri due dipinti con lo stesso tema esposti nella parrocchiale di Asola (MN) e al museo dell'Ermitage di Leningrado.

Una nota a parte merita invece la grande pala di San Michele che precipita il demonio negli inferi, collocata al centro dell'abside dietro l'altare maggiore; si tratta di un'opera attribuita ad Antonio Cifrondi, dipinta all'inizio del Settecento in sostituzione di un'altra tela di francesco Paglia, ora perduta. Essa veniva utilizzata come portella per coprire la statua del Sacro Cuore posta in una nicchia al centro dell'abside (che era stata creata murando la grande finestra centrale precedente), circostanza questa che mise a dura prova il dipinto; nel 1935-36 si rese perciò necessario un radicale restauro che fu affidato al Sala di Brescia, il quale ridipinse le parti più rovinate lasciando evidenti segni del suo intervento.

Va notata, da ultimo, anche l'inclinazione del presbiterio rispetto all'asse della chiesa, caratteristica non infrequente, che è dovuta ad una precisa consuetudine architettonica dettata tradizionalmente da una duplice ragione di ordine teologico e formativo: vale a dire, riprodurre in modo ideale fin dal progetto stesso della chiesa, impiegato in questo caso come un raffinato strumento di educazione religiosa immediatamente percepibile e amplificabile nel suo contenuto di fede, l'immagine del Cristo morente sulla croce, col capo reclinato sulla spalla.

La Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo in Calino è stata di recente sottoposta ad una imponente e importante opera di pulitura e di restauro conservativo (i lavori sono terminati nel 1997), sia all'interno che all'esterno dell'edificio, che hanno restituito splendore alle opere contenute.
Un doveroso pensiero di ringraziamento deve essere rivolto a don Luigi Bonardi, parroco di San Michele Arcangelo in Calino, per la cura con cui voluto e favorito questa opera di restauro, e a tutta la comunità che ne ha sostenuto e incoraggiato il progetto e la realizzazione.


La Presenza Religiosa in Parrocchia

In Parrocchia sono presenti importanti e significative figure religiose:

  • Il parroco don Luigi Bonardi
  • Il diacono, prezioso collaboratore del parroco, Giuseppe Cominelli
  • Tre Suore della Congregazione Suore di Cristo - Unione «Mysterium Christi» che offrono il loro servizio nella Scuola Materna, nella Catechesi e nell'animazione pastorale della parrocchia.
  • La comunità delle Oblate Apostoliche del movimento Pro Sanctitate presso il Centro Oreb - Santa Maria dell'Arco conosciuto e prezioso centro di spiritualità a servizio della zona pastorale e della intera diocesi.