Il santo della gente

 

 

Padre Pio è anzitutto un dono che Dio ha fatto alla chiesa e all’umanità.

Una santità “ arcaica” , quella di padre Pio? La caratteristica della santità cristiana è di essere antica e nuova nello stesso tempo: antica nella sua fonte e nella sua essenza, in quanto partecipazione alla santità di cristo, il “ solo santo”; nuova nelle sue traduzioni concrete, dal momento che i santi sono “ per gli uomini”. E tale è anche la santità di padre Pio.

E’ vero che quella del “ cappuccino stimmatizzato” si rivela una santità, per certi versi, straordinaria, dalle forti tinte “ soprannaturali”.

Ma non potrebbe essere proprio tutto ciò una risposta ai bisogni del nostro tempo, così segnato dal secolarismo e da un “ naturalismo” chiuso a ogni trascendenza?

Esistono tante raffigurazioni di padre Pio nell’immaginario della gente: il taumaturgo, il profeta, la vittima dell’istituzione, il “ santone”, “ il padre” e basta, per quelli che l’ hanno conosciuto di persona.

Se però si approfondisce la conoscenza del vero padre Pio, quale emerge specialmente dalla corrispondenza epistolare con i suoi direttori spirituali o con le anime che lui stesso guidava, si scopre una personalità diversa, quasi del tutto sconosciuta: un mistico di altissimo livello.

Anche tra i mistici ci sono categorie diverse. Padre Pio appartiene ai mistici dell’espiazione.

Lo scultore Francesco Messina, nel disegnare le stazioni della Via Crucis di san Giovanni Rotondo, ha avuta un’intuizione bellissima: ha rappresentato il Cireneo nelle sembianze di padre Pio.

 

I mistici dell’espiazione non sono chiamati tanto a rivelare agli altri la profondità di Dio e a descrivere, vie e gradi di perfezione, quanto a prendere silenziosamente su di sé, in unione con il Cristo del Getsemani, il peccato e le sofferenze del mondo.

Per questo,difficilmente padre Pio diventerà un giorno “ dottore della Chiesa”, come San Giovanni della Croce o S. Teresa d’Avila.

Più che un “ magistero”, la sua è stata una “ missione”.

Eppure nulla c’è, in quest’uomo così singolare, che faccia pensare a delle pose di santità.

Si sentiva uno della gente ( di cui condivideva tutto, cultura,credenze, dialetto) e la gente lo sentiva uni dei suoi.

Accanto agli aneddoti su padre Pio burbero, capace a volte di scacciare in malo modo i penitenti dal confessionale, noi cappuccini conserviamo anche il ricordo di un confratello tenerissimo con tutti, dotato di una vivacità inesauribile nel raccontare storielle e nel condire il discorso con battute di spirito, quelle rare volte che si intratteneva in refettorio o in ricreazione.

Se padre Pio potesse rivolgere lui stesso un messaggio alla folla riunita in piazza San Pietro, penso che esso sarebbe ancora quello che rivolgeva da vivo alle piccole folle che si riunivano a sera sotto la sua finestra ; "Pregate ". Egli stesso non volle essere che "un frate che prega".

Qualcuno ha definito padre Pio "il Santo del terzo millennio".

Non credo che sia lecito e possibile avventurarci in previsioni del genere.

Più che di questo o quel santo del millennio, bisognerebbe, semmai,parlare della santità del millennio.

Il teologo Karl Rahner ha detto: "il prossimo secolo, o sarà mistico, o non sarà". Non è il solo: scrittori di tutt'altro orientamento, come Albert Camus, hanno fatto della "santità" la condizione di sopravvivenza per l'umanità, anche se ipotizzano una santità laica, di "santi senza Dio".

In questa luce si può forse capire " il fenomeno padre Pio" che per le sue dimensioni (un vero "ciclone di gloria ") continua a sconcertare tanta parte sia del mondo laico che di quello ecclesiastico. Il filosofo Pascal dice che vi sono tre ordini o livelli di grandezza tra gli uomini: l'ordine dei corpi, l’ ordine dell’ intelligenza e l'ordine della santità.

Al primo appartengono quelli che eccellono per bellezza fisica, forza atletica, ricchezza materiale; al secondo gli artisti, i geni, gli scienziati; al terzo i santi.

Una differenza pressoché infinita separa il secondo livello dal primo, ma "una differenza infinitamente più infinita" separa il terzo livello dal primo e dal secondo.

Esso è un ordine in cui la grandezza di uno non si ottiene a spese degli altri, ma a vantaggio di tutti, ed è una grandezza che dura in eterno.

 

Se tutto il mondo corre dietro a padre Pio - come un giorno "correva dietro" a Francesco d'Assisi - è perché intuisce vagamente che non sarà la tecnica con tutte le sue risorse, ne la

scienza con tutte le sue promesse, a salvarci, ma solo la santità.

Che è poi come dire l'amore.

 

Raniero Cantalamessa

 

 

 

 

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