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ALTARE MAGGIORE

In ossequio alle recenti Leggi Liturgiche che vogliono il Sacerdote Celebrante rivolto verso l'Assemblea dei Fedeli, si é costruito recentemente, nella parte centrale del Presbiterio, un nuovo Altare. La "Mensa", in unica lastra di marmo, ampia e ben adatta alle solenni Concelebrazioni, é sostenuta dalle colonnine, in marmo e sculture varie, che formavano la Balaustrata. Rimane sempre, quasi a sfondo dell'attuale, l'Altare preesistente. La sua base (privata ora della solenne gradinata centrale) é in marmo broccato di S. Ambrogio di Valpolicella. Al di sopra della sua mensa si slancia la cuspide quadrangolare, tutta intagliata a foglie rampicanti e rosoni. É sostenuta da quattro gruppi, ciascuno di tre colonne marmoree scanalate a spira. Nel loro insieme queste formavano un tempietto in cui é collocato il gruppo, in legno variopinto e dorato, della S. Famiglia con S. Teresa ai piedi della Madonna in atto di ricevere dal Bambinello Gesù le simboliche rose da spargere sulla terra. Anche questo gruppo é opera del già ricordato valgardesano Vincenzo Moroder.

Degno di particolare osservazione é lo sfarzoso Tabernacolo. 

Piacciono le due colonnette in onice e la porticina del ciborio, ingemmata di pietre preziose, su cui é riprodotta, con finissimo lavoro d'intarsio, la Santa ai piedi del Crocifisso. Pregevolissimo lavoro del Fiaschi di Firenze, é formato da circa 1300 pezzettini di marmi svariati e rari, e pietre dure diverse, attaccati su lastre di vetro infrangibile con arte paziente e più unica che rara. L'Altare é stato ideato dall'Architetto prof. Banterle, che si é ispirato alle ben note "Arche Scaligere".

 Ai fianchi dell'Altare due snelle guglie minori ricopiano in proporzione il motivo stilistico della centrale e contengono le statue stilizzate di S. Teresa d'Avila e di S. Giovanni della Croce. Due cancelli in ferro battuto, ornati di vetri, chiudono il passaggio al Coro.

Alle due parti dell'Altare stanno due maestosi Angeli di una vivezza parlante: sono opera di Arrighini di Pietrasanta ed eseguiti in marmo di Carrara. Ognuno porta sul piedistallo una scritta esprimente il particolare ispirato atteggiamento: "Adorate Dominum" - Adorate il Signore e "Silentium Tibi Laus" - Il silenzio é a Te lode.

Il Presbiterio, molto più in evidenza in seguito alla asportazione delle Balaustre, é delimitato a destra e a sinistra dalle tribune che formano con esso un complesso perfettamente armonico.

Nelle maestose trifore, in marmo rosso di Verona, sono collocate le canne del grandioso organo, opera della ditta Fratelli Ruffatti di Padova. Costruito e inaugurato nel 1959, é certamente uno degli strumenti più completi e perfetti della città di Verona: consolle a tre manuali di 61 tasti - un complesso di 4.700 canne e 73 registri sonori.

 

La decorazione e tutte le pitture del Presbiterio e del Coro sono lavori del pittore veronese di Cadidavid, Ferruccio Martinelli. Osserviamo, lungo i piloni che sostengono le arcate, figurazioni di Sante e di Santi dell'Ordine. Su una delle arcate, Angeli in adorazione dell'Agnello Divino rappresentato al centro dei Serafini e nella sua parte esterna, in dodici medaglioni gotici, le figure dei dodici Apostoli con al centro Gesù Salvatore. Nelle vele del soffitto otto medaglioni accoppiati recano le immagini degli evangelisti con i rispettivi simboli: l'aquila per S. Giovanni, il bue per S. Luca, l'uomo per S. Matteo, il leone per S. Marco. Nel Coro dei Religiosi due tele di Ugo Colonna di Bari raffigurano la prima e l'ultima Comunione di Santa Teresa di Gesù Bambino.

Arrighini

Teresa Maestra

formella del pulpito

Prima Comunione di Teresa

(U.Colonna)


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ultimo aggiornamento 19/09/2004