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RESTAURO DELLA CHIESA

Questa chiesa nel 1860 venne innalzata su vecchi muri, e nel restauro se ne conservò opportunamente quel carattere antico che tuttora si ammira. "Il suo esterno ed interno abbellimento è dovuto alle cure intelligenti del parroco Antonio Cimitan e alla generosità lodevole della popolazione". Infatti nell'archivio parrocchiale si trova un registro manoscritto, di oltre trenta fogli, nel quale si contengono tutti i documenti relativi al restauro eseguito dagli imprenditori Asco Bortolo e Marianni Pietro da Treviso, come risulta da una carta-pianta del progetto approvato dalla Commissione d'arte sacra. Inoltre sì leqgono i termini del contratto, stipulato con i suddetti, dei lavori, delle spese, delle offerte e dei pagamenti, fino alla estinzione del debito. I capi-famiglia si impegnarono di corrispondere per otto anni con offerte a rate, a cominciare dal 31 ottobre 1861: tutto è segnato dal parroco, con amirabile diligenza [...].

La benedizione delle opere principali compiute: chiesa, campanile, campane, ecc.

La visita pastorale (28 maggio 1867) fu eseguita con tutte le regole del concilio tridentino dal vescovo Federico Maria nob. Zinelli (1861-1879).
Venne accolto con vivo entusiasmo nella chiesa rinnovata ed abbellita ch'egli ammirò e lodò pubblicamente. Avendo poi saputo che, per diverse difficoltà, non era stata ancora benedetta, procedette subito alla rituale benedizione, in forma solenne, e tenne quindi un poderoso discorso sull'edìficio sacro, destinato al culto divino, sviluppando il tema: - Domum Dei docet sanctitudo, - vale a dire che alla casa di Dio si deve ogni rispetto.
Si tolgono alcune notizie della visita pastorale. Il parroco era Valentino Tasca, di anni 33, che dichiarò al vescovo di aver trovato la canonica in condizioni deplorevoli e di averla fatta restaurare tutta a sue spese. Aggiunse che era obbligato a fungere da suddiacono in cattedrale nella consacrazione degli oli santi il giovedì santo, perchè S.Angelo chiesa soggetta al Capitolo, che le anime erano 509 e da comunione 340, che i massari o amministratori della fabbriceria erano religiosi e onesti. Faceva osservare inoltre che la popolazione in generale frequentava con edificazione la messa e il catechismo, e che, nella necessità di sollevare qualche povero, molti pietosi facevano la carità. Sottolineava che ogni sacerdote, anche estraneo, per la celebrazione della messa e per l'amministrazione dei sacramenti doveva indossare la veste talare, conservata in sacrestia. Quindi manifestava al superiore il desiderio di istituire la confraternita del S. Cuore di Gesù, come mezzo efficacissimo per la frequenza ai sacramenti e di costruire l'edificio scolastico, allora in progetto comunale, vicino alla chìesa, per poter meglio vigilare gli scolari ed ottenere in tal modo maggiore consolazione ai genitori che affidano ai sacerdoti e ai maestri la responsabilità dei loro figli [...].
[...] Il grazioso ciborio di marmo fu costruito nel 1682, del valore di ducati 100. Il campanile fu innalzato tra gli anni 1724-26. Il coro fu ampliato nel 1853, con la spesa di £. 1400. La chiesa può contenere comodamente 600 persone. La cella campanaria e la cuspide sovrastante di stile lombardo furono costruite nel 1870: lavoro eseguito in tre mesi, con la spesa di £. 4629. Vennero benedette dal vescovo nob. Zinelli tre nuove campane fuse dalla ditta De Poli di Vittorio Veneto nel 1870.
[...] La chiesa, situata presso la pittoresca riva del Sile, conserva la forma romanica del sec. XV. Nel 1860 ebbe riforme interne per renderla più bella. Nel 1912 si classificava come monumento nazionale...

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