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La prima cappella
La cappella fa la sua prima comparsa nella bolla di Alessandro III, scritta
da Tuscolano (Grottaferrata l'11 febbraio 1170 e diretta a Druso, preposto
del capitolo della cattedrale di Treviso, con la quale confermava ai canonici
i beni di loro proprietà; e tra questi anche "Ecclesiam sancti Angeli
cum pertinentiis suis, sive mansum unum", vale a dire la chiesetta, la
meschina abitazione del rettore e il beneficio di un manso, equivalente ad
un piccolo appezzamento di terreno tenuto dal colonno, in parte a bosco e
in parte a coltivazione.
Una seconda memoria della cappella si trova nella bolla di
Urbano III, emanata da Verona il 25 agosto 1187 e indirizzata a
Oberto, decano del capitolo, con la quale si riconfermavano ai canonici le decime e le donazioni ottenute dai sovrani, e si dichiaravano in modo particolareggiato tutti i beni di pertinenza dello stesso capitolo.
Nella lunga enumerazione è inclusa, come sopra, la chiesetta di S. Angelo, attorno alla quale, attratti dalle vicinanze del Sile,
allora facile via di comunicazione, i primi abitanti costruivano le
loro rudimentali case. Infatti anche in questo tempo vennero alla
luce, lungo le sponde del Sile, mattoni ed altri resti dell'antica
strada pedonale che conduceva a Treviso.
La costruzione della seconda chiesa e la erezione della parrocchia
(Le fonti più attendibili per le notizie storiche delle parrocchie
sono ovunque le relazioni delle visite pastorali conservate nelle buste dell'archivio della curia vescovile).
[...] Dopo la demolizione della cappella orlandesca (775), fu costruita, a spese del Capitolo, la prima chiesa che si fa risalire al sec. XII.
I documenti trevigiani non offrono prove sicure in proposito, ma
lo stile classico, l'aspetto interno ed esterno della chiesa, (più volte rimaneggiata e restaurata lungo i secoli), richiamano all'arte romanica,
ad imitazione del battistero del Duomo di Treviso. Comunque si
sa che la chiesa originaria, nel 1502, era male andata e perciò la popolazione già aumentata sentiva il bisogno di una nuova e più capace.
E la occasione si presentò nel 1503, quando, con l'approvazione dei
canonici del Capitolo e col decreto del Vescovo, la curazia venne eretta a parrocchia.
Il primo parroco, Andrea Teutonico fu Giorgio colse
al balzo l'entusiasmo dei fedeli, li animò a trasportare materiali e a
prestare altre opere gratuitamente per il sacro edificio. Egli poi so
stenne tante spese con offerte personali "quas de proprio exposuit" e
persuase i massari a saldare i loro debiti verso la fabbriceria, devolvendo l'importo al pagamento dei lavori in corso.
La prima visita, della quale si conserva il manoscritto, fu compiuta il 9 aprile 1521 dal can. Ottaviano di Castelbolognese, vicario
generale del vescovo Bernardo Rossi (1499-1527). Il visitatore ammirò
la nuova chiesa non ancora ultimata, causa il rilento dei lavori e la
scarsità dei mezzi finanziari.
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