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Diocesi di Tortona

Unità Pastorale di Torrazza Coste: S. Antonino Martire - S. Carlo Borromeo - S. Maria Immacolata e S. Giuseppe

Parrocchia S. Antonino Martire - Torrazza Coste - Ente Morale Religioso senza fini di lucro

Sommario - Parrocchia S. Antonino Martire in Torrazza Coste - Mappa del sito - Home

   NEL 2000

Cap. B01 - Storia della Parrocchia di S. Antonino - Pag. B01.27

Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2001 - © Copyright 2000 - 2024 - e sono desunti dalla documentazione indicata in Bibliografia a fondo pagina


La documentazione riguardante la "Storia della Parrocchia di S. Antonino Martire" è tratta dalla ricerca storica realizzata tra il 1998 e il 2000 da Michele Cuzzoni quale parte integrante della Relazione della propria Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste".

 

Nel 2000...

Schema di lettura del Rilievo


Nei paragrafi seguenti si analizza lo stato dei fabbricati a fronte del rilievo eseguito nel biennio 1998 - 2000, comprensivo di monitoraggio delle fessure più gravi.

Si propone un'analisi dei fabbricati sfruttando un "percorso attraverso", descrittivo.

Siccome tuttavia il Cascinale non è più di proprietà  della parrocchia viene in questa trattazione omesso.

 

Percorso "attraverso"

Seguendo lo schema dei Testimoniali di Stato del 1931, si propone un percorso all'interno del Complesso Parrocchiale per analizzarne lo stato e le patologie.

Una classifica a colori indica le condizioni:

 

Pessimo

Cattivo

Mediocre

Discreto

Buono

Ottimo

 

1) Piazzetta Parcheggio


Da via Sant'Antonino, voltando a sinistra, si giunge in un piazzale, separato dalla strada da un piccolo dislivello di terreno e cinto da tigli disposti a filare lungo il parcheggio e a forma di viale verso il sagrato.

Il terreno, piuttosto tondeggiante e digradante verso est, coperto da una rada ghiaia azzurrina, è a tratti scoperto: durante i periodi piovosi si formano pozzanghere ove l'acqua ristagna, mentre, lungo i tratti in pendenza, corre veloce dilavando la superficie.

 

2) Muretto di sostegno

Lungo il vialetto, a destra, un muretto di calcestruzzo dovrebbe sostenere il vialetto di accesso alla chiesa.
Tuttavia, si presenta sconnesso, con grandi fenditure verticali ed un ampio aggetto nella parte dirimpetto al portale: la fessura e lo strapiombo esterno monitorati a partire da Ottobre 1998; (giorno di misurazione: 15 del mese) .

Grafico e Dati Monitoraggio del muretto

 


3) Il Sagrato

Alla fine del vialetto trovasi il Sagrato di cm 1300 x 600 circa.

Il selciato è costituito da due distinte basi in cemento:

a) la prima (realizzata nel 1969, dimensioni: 460 x 630 cm) si estende dal muro fondale fino al lato destro del portale; è in discreto stato ma si copre di muschio verde nei periodi piovosi. Si stacca dal muretto per circa 1 cm.

b) la seconda, realizzata nel 1996, (750 x 575 cm) si distende dal gradino in pietra del portale fino allo spigolo della Chiesa.

 

4) Il Portale

Si accede alla Chiesa mediante un portale (165 x 280 cm) costituito da due ante pesanti di noce a specchi esterni, in opera senza telaio. Una tenda in fibra sintetica lo dovrebbe proteggere dalle intemperie, ma è insufficiente e queste provocano rigonfiamenti e screpolature.

Visto dall'interno non chiude perfettamente: assume costantemente una posizione arcuata, traspare luce (e spifferi) dai quattro lati.

Il sistema di chiusura presenta dall'interno 6 dispositivi verniciati in buono stato.

Il portale consente di essere aperto solo nell'anta di base destra (per chi entra), oppure in modo completo a due ante schiavardando il catenaccio superiore interno e abbassando una levetta.

I cardini di ferro in buono stato sono tre per anta.

 

5) Aula liturgica e Cappelle


Oltrepassato il portale ci si trova nell'Aula liturgica (930 x 600 cm circa).

Percorrendo il perimetro della navata e delle Cappelle (Sant'Antonio da Padova 370 x 160 cm, B.V. Maria Immacolata: 383 x 160 cm), guardando l'Altare Maggiore, in senso antiorario partendo da destra, si nota:


A) Pavimento

a) Aula centrale: è formato da pianelle quadrate di cotto (25x25 cm) di colore rosato disposte a 45° nello spazio centrale. Le prime tre vicino al portale dirimpetto al gradino esterno sono fratturate. Una fila regolare separa Cappelle e Navata. Le fughe delle mattonelle (2 cm) sono in calce rosa.

b) bordo di controfacciata e lato sud: irregolari e fessurate; fughe (2 cm) in calce rosa. Dal pilastro centrale una fessura a 45° arriva a quello angolare.

c) Cappella della Madonna Immacolata: si trovano mattoni di cotto (di colore più scuro), forma irregolare (prevalenza 20 x 40 cm) per accogliere due feritoie del riscaldamento (40 x 80 cm) disposte ai due lati dell'Altare.
Le fughe (2,5 cm a tratti ricoprenti i mattoni) sono in cemento.

d) Cappella di Sant'Antonio da Padova: a destra vi sono mattonelle quadrate regolari (20 x 20 cm) (di colore più chiaro) disposte regolarmente; a sinistra tre lastre di pietra grezza coprono l'accesso all'Ossario, intervallate da frammenti di mattoni (colore rossiccio). Le fughe delle mattonelle (1 cm) sono in calce rosa, quelle dell'Ossario in cemento.

e) Battistero: è in zona d); presenta diverse mattonelle irregolari di arenaria gialla. Le fughe sono irriconoscibili.



B) Murature
Sono in prevalenza costitute da pietra arenaria locale squadrata, ciottoli e mattoni cotti di varie dimensioni (per ciò che si riesce ad intravvedere sotto agli affreschi distaccati ed in base ad alcuni assaggi).

a) Parete di controfacciata destra (imposta arco 190 x 230 cm, curva fino ad un'altezza massima di 460 cm): tinteggiata ed affrescata con motivi geometrici, presenta un andamento concavo - convesso dal basso verso l'alto a causa del cedimento del muro di facciata che ruota verso l'esterno.
Una profonda fessura segue l'andamento curvilineo della volta e da essa si distacca mediamente per 1 cm. La fluttuazione della fessura risente del clima stagionale, accentuandosi nei periodi secchi e diminuendo in quelli piovosi, (cfr. degrado monitorato e grafico).
Riempiono la parete di controfacciata una lapide qui posta nel 1985 a ricordo dell'Arciprete Don Villani, una croce processionale settecentesca in stato di degrado e un quadretto della Via Crucis, appeso in modo precario.

b) Parete sud, a destra, prima campata (370 x 390 cm), tinteggiata ed affrescata con motivi geometrici, si presenta inclinata verso sud con uno strapiombo medio di 6 cm. L'andamento curvilineo del muro sotto arco è notevolmente schiacciato, per cedimento dovuto a rotazione dei pilastri.
Presenta diverse screpolature soprattutto ai lati delle nicchie (con statue rispettivamente cinquecentesca e settecentesca) del Cristo Morto (altezza da terra: 150 cm, dimensioni: 150 x 70 profondità  50 cm al bordo esterno - gravemente danneggiata) e della B. V. Addolorata (sovrapposta alla precedente di 18 cm, dimensioni: 50 x 190 cm, profondità  30 cm al bordo esterno).
Completano l'arredo in alto a destra 6 ganci per relativi bastoni per il baldacchino, di cui solo 5 presenti (e di questi uno è rotto) e un quadretto della Via Crucis, appeso in modo precario.

Grafico e Dati Monitoraggio fessura di controfacciata destra



c) Pilastro di campata: rettangolare (45x48 cm), è affiancato da due pilastrini d'angolo (15x33 cm) che accolgono l'imposta delle volte a crociera.
Totalmente in pietra, è affrescato con decoro a finto marmo, è inclinato verso la parete sud ed è affetto da qualche leggera screpolatura.
Sulla cornice del semplice capitello trovano posto tre quadri della Via Crucis, fissati in modo precario e un altoparlante di amplificazione.

d) Parete sud, a destra, seconda campata (383 x 400 cm), tinteggiata ed affrescata con motivi geometrici, si presenta inclinata verso sud con uno strapiombo medio di 4 cm. Vi sono due nicchie, una in basso a sinistra che accoglie una cassetta per elemosine in legno ('700) e una in alto per consentire l'apertura della porta del pulpito. Presenta qualche screpolatura soprattutto ai lati dei pilastrini che reggono la volta. Completano l'arredo un Confessionale ('600) e un grazioso Pulpito del 1710 ad esso sovrapposto.

e) Contro muro orientale del Presbiterio: dopo il furto di due ante lignee settecentesche nel 1994, si sono otturate le due nicchie mediane per la reposizione delle Reliquie, cosicchà© il muro si presenta netto e pulito per la tinteggiatura recente che ne è conseguita.
In basso, ad un'altezza di 80 cm da terra, si trovano due nicchie simmetriche rispetto alla balaustra e tali da accogliere: a destra una cassetta per le elemosine in ferro e a sinistra i libri di canto.

f) Cappella B. V. Maria Immacolata: è stata ricavata nello spessore del muro che fa capo al campanile, in modo che la chiesa fosse in linea con esso.
Ha le seguenti dimensioni di massima: 383x160 cm. Presenta nel lato destro (come nel sinistro) due lesene (30 x 120 cm) dipinte a finto marmo aggettanti di 5 cm rispetto al muro (100 x 120 cm) tinteggiato.
Al muro settentrionale si appoggia l'altare di mattoni (con palio fiorato su cornice lignea azzurra) realizzato su due gradini in pietra granitica grigia grezza; al di sopra della mensa una mensola a sbalzo, tinteggiata nel fusto e in pietra grezza la base superiore.
Entro una nicchia azzurra semicircolare (raggio 35 cm x 130 cm), contornata da un'elaborata cornice barocca di stucco tinteggiata, vi è la statua della Madonna Immacolata. La stessa cornice di stucco barocca contorna le due graziose finestrelle lobate (telaio di legno bloccato e inamovibile con vetri buoni) che si aprono a destra e a sinistra della nicchia centrale.
Una lampada ottocentesca argentata centrale, quattro candelabri lignei secenteschi con Crocifisso quattrocentesco su croce cinquecentesca e un archetto di 11 lampadine (del 1935) circondante la nicchia, completano l'arredo.

g) Pilastro di campata: rettangolare (45x48 cm), è affiancato dalle lesene iniziali delle Cappelle, che formano una sorta di doppio pilastrino d'angolo (15 x 33 cm) che accoglie, da parte a parte, l'imposta delle crociere. Totalmente in pietra, è affrescato a finto marmo ed affetto da qualche leggera screpolatura. Sulla cornice del semplice capitello trovano posto tre quadri fissati in modo precario della Via Crucis e un altoparlante di amplificazione.

h) Cappella Sant'Antonio di Padova: anche questa è stata ricavata nello spessore del muro che fa capo al campanile, come al punto f) precedente. Ha le seguenti dimensioni di massima: 370x160 cm. Presenta nel lato destro (come nel sinistro) due lesene (30 x 120 cm) dipinte a finto marmo aggettanti di 5 cm rispetto al muro (110 x 120 cm) tinteggiato.
Al muro settentrionale (tutto come per la Cappella dell'Immacolata) si appoggia l'altare di mattoni (con palio) realizzato su due gradini in pietra; al di sopra della mensa una mensola. Vi è inoltre una piccola nicchia (15 x 25 cm) a destra per riporre vasellame sacro per la S. Messa.
Entro una nicchia azzurra semicircolare (raggio 40 cm x 130 cm), contornata da un'elaborata cornice barocca di stucco tinteggiata (con alcune evidenti fessure), vi è la statua lignea settecentesca di Sant'Antonio.
Le due finestrelle, circolari esternamente, presentano spalle rettangolari internamente e un ripido sguincio laterale. Si aprono a destra e a sinistra della nicchia centrale ed hanno telaio (bloccato e inamovibile) di legno. Completano l'arredo: a sinistra una croce processionale per Funerali e Processioni con velo dorato; a destra due croci processionali, una di rame argentato e l'altra d'ottone; una croce d'appoggio lignea ('500), una statuetta di S. Giuseppe col Bambino, due candelabri moderni, due antichi in pietra con candele grandi sui gradini; un lampadario ottocentesco a gocce, che accoglie 6 lampade moderne a risparmio di energia.

i) Battistero: entro lo spessore del muro sinistro della Cappella di cui al punto h) è realizzata una nicchia quasi circolare, larga 110 cm e profonda 90, per un'altezza di 160 cm, con archetto d'imposta aggettante esternamente.
Una piccola nicchia in basso a sinistra raccoglie le suppellettili sacre d'uso; ha una piccola porticina di legno d'abete tinteggiata come il muro. Tutte le parti in muratura aggettanti sono dipinte a finto marmo, mentre all'interno, una mano di tinteggiatura cremisi ed azzurra ricopre gli antichi affreschi. Il Battistero ha fusto e vasca di pietra grezza granitica con copertura a cono di noce (internamente rivestita di seta dorata); alla sommità  una piccola croce in abete. Lo spazio è delimitato da un cancello in ferro battuto.

j) Parete di controfacciata sinistra (imposta arco 195 x 230 cm, curva fino ad un'altezza massima di 460 cm): tinteggiata ed affrescata con motivi geometrici, presenta un andamento concavo-convesso dal basso verso l'alto a causa del cedimento del muro di facciata che ruota verso l'esterno.
Una profonda fessura segue l'andamento curvilineo della volta e da essa si distacca mediamente per 1 cm. La fluttuazione della fessura risente del cambio stagionale, accentuandosi nei periodi secchi e diminuendo in quelli piovosi, (cfr. andamento monitorato).
Un'ulteriore fessura (2 mm di spessore, lembi del muro sovrapposti di 4 mm, in aumento di 1 mm ogni trimestre) si è aperta nella spalla destra del muro da un anno in qua e la spalla interna destra del portale si è fessurata verticalmente. Sulla parete a mezza altezza vi è un piccolo albo di noce per gli avvisi sacri e un quadretto della Via Crucis, appeso in modo precario.

k) Parete di controfacciata centrale: l'architrave del portale ha soffittino di legno di noce verniciato su cui appoggia (dopo 30 cm) un ampio rosone a mezzaluna molto ribassata (per cedimento) e rotazione del muro (si noti il doppio sistema di fessure arcuate che determina il rischio di impostazione di una cerniera nella chiave di volta della finestra, realizzata con un telaio di ferro con 9 vetri, di cui 3 rotti e malfermi); l'inferriata esterna è arrugginita.
Anche questa fessura risente moltissimo del cambiamento climatico e nei monitoraggi (cfr. grafico) sono emersi i dati seguenti:

 

 

Grafico e Dati Monitoraggio fessura del rosone







C) Le Volte
Sono costituite da doppia fila di mattoni pieni disposti a coltello per uno spessore medio di 24 cm.

a) Volta a crociera, prima campata: impostata su quattro archi in conci di pietra irregolari, scarica il proprio peso sui pilastrini d'angolo suddescritti.
Dimensioni: 370 x 595 cm, altezza intradosso centrale: 480 cm; altezze intradosso archi d'imposta: ovest (controfacciata) 460 cm; sud (lato destro) 390 cm; est (intercampata) 450 cm; nord (Cappella S. Antonio) 380 cm.
A causa del movimento della facciata e dell'inserimento insufficiente di chiavi nell'estradosso della volta unitamente alla presenza di una notevole quantità  di detriti sopra di essa, gravi fessure corrono per tutta la lunghezza dei cordoli di formazione, in particolare, la profondità  si accentua passando dal cordolo nord - est a quello sud - ovest diventando passante in prossimità  del pilastrino della controfacciata destra. Una serie di screpolature presso l'arco ovest compromette la stabilità  dell'intonaco affrescato (dipinti secenteschi ritoccati), che minaccia il crollo. Come per la controfacciata, l'aumento del degrado della volta risente moltissimo delle condizioni climatiche e della natura del terreno.

Grafico e Dati Monitoraggio fessura della volta e dell'arco ovest

 

b) Volta a crociera, seconda campata: impostata su quattro archi in conci di pietra irregolari, scarica il proprio peso su pilastrini d'angolo simmetrici a quelli del punto a).
Dimensioni: 383 x 592 cm, altezza intradosso centrale: 460 cm; altezze intradosso archi d'imposta: ovest (intercampata) 450 cm; sud (lato destro) 380 cm; est (presbiterio) 460 cm; nord (Cappella Immacolata) 370 cm.
Rispetto alla volta di cui al punto a), la presenza di screpolature sugli affreschi e nei cordoli è molto ridotta, anche per l'intervento di rifacimento subito nel 1937, di cui resta traccia sulle figure affrescate centrali, ove è ben visibile la tecnica dello "strappo" adottata per rimuovere l'immagine, in seguito ricollocata o - meglio - rifatta: le ali antiche non combaciano più con la figura nuova eseguita con una mano più pesante e meno dettagliata.
Più seria è invece è la chiazza d'umidità  dell'angolo nord-est a contatto col campanile, ove lo stillicidio causato dalla posizione errata di una conversa ha causato l'imbibimento del muro e il conseguente distacco degli affreschi; macchie di muffa contribuiscono a danneggiare i decori.

c) Volta a botte, Cappella Immacolata: impostata sulle lesene laterali, ne riprende la linea in due archi aggettanti di 5 cm rispetto alla superficie interna. Dimensioni: 160 x 383 cm, altezza intradosso centrale: 375 cm; altezze intradosso archi d'imposta: nord (contro muro) 370 cm; sud (formazione cappella) 370 cm.
Strutturalmente senza problemi, presenta qua e là  distacchi d'intonaco (e relativi affreschi) per la presenza di alcune macchie localizzate d'umidità , provenienti dall'immediato sottotetto.

d) Volta a botte, Cappella S. Antonio: impostata sulle lesene laterali, ne riprende la linea come la precedente al punto c). Dimensioni: 160 x 370 cm, altezza intradosso centrale: 385 cm; altezze intradosso archi d'imposta: nord (contro muro) 380 cm; sud (formazione cappella) 380 cm.
Strutturalmente senza problemi, è in ottimo stato.

 

6) Il Presbiterio


Oltrepassando la seconda campata, previo superamento di un gradino in pietra grezza (28 cm), si ergono due pilastri maggiori (50 x 280 cm) dei precedenti su cui si imposta l'arco trionfale che da' accesso al Presbiterio
E' questo di dimensioni contenute ad andamento quasi quadrangolare (430 x 438 cm) e più alto della navata (700 cm all'intradosso della volta). Contiene in questo spazio, oltre all'Altare Maggiore, anche il coro e la cantoria dell'organo a canne. A destra si accede tramite una porta alla Canonica, mentre a sinistra, dal Coro, si passa in Sacrestia.

A) Pavimento

a) Balaustra: la base è formata da cinque lastre di pietra grezza grigia, due circolari e tre rettangolari, le cui fughe non sono riempite da calce.
Ai lati si erge la balaustra in pietra, grigia come il pavimento, dipinta di vernice a smalto. Non c'è cancelletto. I due distinti corpi poggiano su un basamento a gradini, da cui si dipartono 7 colonnette dello stesso materiale dalle forme tondeggianti (le 5 centrali) e più squadrate e imponenti le altre.

b) Presbiterio: presenta mattonelle di marmetto multicolori (17 x 17 cm) con una croce centrale eseguita con marmetto nero: frutto del lavoro di restauro (?) del 1950. Le fughe (0,3 cm) sono in calce bianca.
Presso la balaustra è disposto un tavolino di legno dolce (42 x 100 cm) fungente da Mensa minore per la S. Messa Post Conciliare; la Sede del celebrante è addossata al pilastro maggiore di sinistra.
Al centro del Presbiterio è posto l'Altare Maggiore di marmo bianco (del 1910, proveniente da Broni), caratterizzato da due alti (e profondi) gradini di marmo bianco di qualità  meno pregiata. Le dimensioni (notevoli per un presbiterio cosଠpiccolo) sono le seguenti: 280 cm larghezza x 200 cm lunghezza, di cui 60 cm Altare effettivo e ben 140 cm il gradino più basso.
La Mensa è appoggiata al secondo gradino con due colonnette di marmo bianco e nero; all'interno sotto la mensa, un Agnello scolpito e dorato.

c) Coro: si trovano mattonelle di cotto rosato, un poco corrose dal tempo, del medesimo colore di quelle dell'aula liturgica, (25 x 25 cm) disposte in modo regolare lungo i bordi e inclinate a 45° nel mezzo. Fughe di 2 cm.



B) Murature
Sono in prevalenza costitute da mattoni (lato ovest, sud ed est) e pietra arenaria locale squadrata con ciottoli (lato nord) (per ciò che si riesce ad intravvedere sotto agli affreschi distaccati ed in base ad alcuni assaggi).

a) Parete sud (lato destro): dimensioni: 438 x 600 cm, fino al cornicione in stucco che la divide dalla volta. E' affrescata con fasce di motivi geometrici lungo i lati, mentre nel mezzo, entro un otto, è dipinta in alto l'iscrizione "Tu es Vas Electionis, Sante Paule Apostole", in basso l'immagine di S. Paolo con la spada. Le immagini sono poco nitide causa fessure e nerofumo delle candele.
Una profonda fessura parte dal cornicione e scende a zig-zag, con inclinazione di 40°; ai lati screpolature verticali si alternano a quadri fessurativi ramificati ma poco profondi. Tali fessure risentono solo in parte del movimento rotatorio della parete sud, mentre sembrano essere accentuate in parte dal distacco delle mura della canonica dalla torre e in parte dal cedimento delle fondazioni; in due anni di rilievi, le fessure più gravi sono costanti.
La porta che conduce in canonica è sotto l'effetto di torsione del pilastro maggiore destro che si inflette a sud facendo ruotare la parete ad esso attaccata. La fessura di torsione è evidente e provoca un cedimento dell'arco di volta della porta di circa 0,5 cm. Al tatto, l'intonaco superficiale oscilla mediamente di 0,5 cm, ma in due anni è rimasto pressochà© costante.

b) Parete est, caricata della cantoria: dimensioni: 430 x 600 cm, fino al cornicione in stucco che la divide dalla volta. E' affrescata con fasce di motivi geometrici lungo i lati. Una parte di essa è occultata dalla Cantoria e dall'organo, in corrispondenza del quale il cornicione si interrompe.
Le immagini sono poco nitide causa nerofumo delle candele. E' inclinata verso est con uno strapiombo medio di 3 cm, evidenziato dalla presenza di due lunghe fessure da terra a cornicione, che si aprono lungo gli angoli; tali fessure non si nono allargate durante i due anni di monitoraggio, bensଠdiverse screpolature minori si sono aperte nella parete immediatamente al di sotto della cantoria, provocate da un generale rigonfiamento dell'intonaco posto ai fianchi delle mensole di appoggio del pianale dell'Organo.
In basso, gli schienali del Coro in legno dolce impiallacciato, denunciano un rigonfiamento dell'intonaco sottostante, che si sgretola per mancanza d'aria di ricircolo. Lo scranno maggiore - originale secentesco - è in progressivo distacco dal muro e presenta segni di degrado per tarli e umidità 
Le panche di pietra del coro (coperte da assi di legno dal bordo tarlato) sono sorrette da graziose mensole di arenaria grigia decorata a bassorilievo con motivi geometrici floreali; denotano un progressivo deterioramento dovuto alla mancanza di pulizia nonchà© ad attacchi di microorganismi (muffe, ecc.).
Gli inginocchiatoi del coro, di fattura molto recente - rispetto a quello centrale - risultano ingombranti, danneggiati in diversi punti e malsicuri.

c) Parete nord (lato sinistro): dimensioni: 438 x 600 cm, fino al cornicione in stucco che la divide dalla volta. E' affrescata con fasce di motivi geometrici lungo i lati, mentre nel mezzo, entro un otto, è riprodotto rispettivamente in alto l'iscrizione "Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam", in basso l'immagine di S. Pietro con le chiavi. Le immagini sono poco nitide causa fessure e nerofumo delle candele.
Una profonda fessura parte dal cornicione e scende in modo parallelo a quella del punto a) con inclinazioni medie di 40°; a tre metri di altezza la fessura diventa verticale, scomparendo ai due metri di altezza.
Tali fessure risentono della massiccia costruzione del campanile, addossata alla parete proprio nel punto in cui esse si formano; poichà© il campanile è l'elemento attualmente più resistente di tutta la struttura (cfr. Indagini geognostiche, calcolo dei cedimenti), le screpolature spariscono nel punto in cui la muratura è maggiormente irrigidita e resistente.
In due anni di rilievi, le fessure più gravi sono rimaste pressocchà© costanti mentre screpolature minori si sono aperte progressivamente: in particolare, nella spalla destra della porta che conduce in Sacrestia, una fessura a 45° ferma da anni, ha proseguito la sua corsa fino allo spigolo con una frattura di 0,5 mm di spessore.
Di fianco alla cantoria, a 4 metri di altezza, una campana secentesca è appesa per il segnale di inizio della Messa. Si presenta impolverata ed ossidata nella mensola in ferro di aggancio al muro.

d) Parete ovest, di controarco: dimensioni: 430x600 cm, al cornicione in stucco che la divide dalla volta. La parete comincia al di sopra dell'arco trionfale del presbiterio, impostato sui due pilastri descritti precedentemente, che arriva ad un'altezza massima di intradosso pari a 405 cm rispetto al pavimento del presbiterio (433 cm rispetto alla navata). E' tinteggiata e presenta rari motivi geometrici affrescati lungo i lati.
Immediatamente al di sopra dell'arco trovano aggancio due delle grosse chiavi che attraversano l'estradosso delle volte della navata: si presentano arrugginite con tentativi di rotazione e distacco dalla parete per effetto della forza di rotazione della controfacciata precedentemente descritta.
Una chiave attraversa l'arco del Presbiterio e su di esso si trovano: due fari da 300 watt (impianto elettrico provvisorio) che illuminano l'altare maggiore, unitamente a due lampade argentate e dorate che accolgono due lumi in cera (accesi saltuariamente e racchiusi in due bicchieri di vetro rubino) e un lampadario in stile genovese novecentesco, in latta dorata a pendenti di vetro contenente cinque lampade al neon circolari, (una non si accende) oscurante dalla navata il prospetto del Presbiterio.



C) La Volta
Volta a botte: è costituita da una doppia fila di mattoni pieni disposti a coltello per uno spessore medio di 24 cm; è impostata direttamente sui muri nord e sud (quota 600 cm) descritti nel paragrafo precedente; dimensioni: 430 x 438 cm, altezza intradosso centrale: 100 cm (da terra 700). Si nota la presenza di una lunetta (parete sud) in cui si inserisce la finestra realizzata nel '600 per illuminare il coro, dal telaio in ferro danneggiato.
A causa del movimento della facciata e dell'inserimento delle succitate chiavi che si agganciano nella parete ovest, la volta si fende trasversalmente (direzione nord - sud) in tre posizioni distinte: aggancio con parete ovest, in mezzo e aggancio con parete est.
Qua e là , chiazze di umidità  causano distacchi d'intonaco danneggiando gli affreschi (anneriti dal nerofumo e da ragnatele) che ricoprono l'intera volta.
L'aumento del degrado risente delle condizioni climatiche (e del terreno inconsistente); di seguito il monitoraggio delle tre fessure. Si osserva che la fessura est si muove in maniera antisimmetrica a quella della parete ovest.  

Grafico e Dati Monitoraggio delle fessure della Volta del Presbiterio

 

7) La Sacrestia

Dal coro, si entra nella Sacrestia, (352 x 365 cm). Caratteristiche:

A) Il Pavimento
Vi si trovano mattonelle di cotto rosato, (25 x 25 cm) identiche a quelle del coro, un poco corrose dal tempo, disposte in modo regolare lungo i bordi e inclinate a 45° nel mezzo. Qualcuna è fratturata. Fughe di 2 cm.
Su di esso, addossato alla parete ovest un cassettone di legno dolce danneggiato contenente il materiale di manutenzione e le candele.
Sulla parete nord, una cassapanca con arredi diversi; sulla parete est il mobile cinque-seicentesco che contiene tutte le suppellettili e i paramenti sacri, tarlato in diversi punti con chiavi da riattare.


B) La Muratura

a) Parete ovest: confinante con il campanile, a cui si accede tramite una stretta porta, presenta nell'angolo sinistro in alto una piccola fessura a 45°. Risulta convesso nella parte centrale per la presenza di un contrafforte mascherato a sostegno del campanile, mentre a destra si trova l'imposta di una porta (ora murata) da cui si passava all'esterno. Dentro di essa passa il condotto dell'aria calda di riscaldamento. E' interamente intonacato e dipinto di bianco, annerito presso la bocca soffiante del riscaldamento. In alto un ingombrante quadro moderno (1997).

b) Parete nord: intonacata come punto a), vi è una finestra quadrata (100 x 100 cm) con telaio di legno a 4 vetri sottili (di cui uno rotto). Il davanzale è costituito dal solo basamento murario; il voltino è in buono stato.

c) Parete est: è interamente occupata dal mobile (352 x 110 x 285 cm) succitato; per il resto è intonacato come al punto a). E' in ottimo stato.

d) Parete sud: al centro si apre la porta secentesca di noce (a due ante di ottima fattura) che conduce in coro; a destra il quadro elettrico generale, un porta lavabo di rame (mancante della parte superiore) ove è posto il turibolo, una mensolina a gradoni (25 x 25 cm) residuo dell'antica volta a crociera. In alto, un po' a sinistra, l'accesso con scala a pioli (60 x 140 cm) alla cantoria.

C) Il soffitto
Dopo la demolizione della volta si è realizzato un soffitto piano con poutrelles rivestite con perline. E' ancora in buono stato.

8) La Cantoria e l'Organo

Dalla Sacrestia, previo uso di una scala a pioli (di legno dolce con 10 gradini, di cui 4 rotti e due pericolanti) si accede alla porta che conduce alla Cantoria. Qui, superando una trave di notevole altezza (40 cm) si arriva al pianale di noce che costituisce la base di appoggio dell'antico Organo.
Si notano le seguenti caratteristiche:

A) Il Pianale
Costituito da 9 assi di rovere forte (75 x 35 x 5 cm) di cui la seconda iniziale (dalla porta) gravemente fessurata a V, poggia su due mensole di noce (25 x 25 x 140 cm) in buono stato, fessurate longitudinalmente per effetto di taglio, sopporta il maggiore peso nella parte centrale (circa 500 kg di organo + 80 kg eventuali di organista); ai lati trovano posto rispettivamente a destra i due mantici a cuneo (uno è rotto; complessivamente 120 kg più la spinta dei medesimi quando si muovono, per circa 50 kg l'uno) e a sinistra il tiramantici (circa 80 kg, come carico concentrato, durante l'azione di tiro con corde che attraversano lo strumento e si collegano con carrucole ai mantici).

B) La Balaustra
In legno di noce dipinto a smalto verde esternamente con semplici decori dorati a losanghe, è attualmente in discreto stato di conservazione.

C) L'Organo
E' questo inefficiente, danneggiato dall'incuria e da 60 anni di inutilizzo, mancante di alcune canne (di Ottavino 2' e Vigesimaseconda 1') che si trovano sparse qua e là  sopra una sedia e tra i mantici, mentre diverse di quelle in opera si presentano bollate, slabbrate o addirittura piegate.
I collegamenti meccanici (in filo d'ottone crudo) sono ossidati: sembrano funzionare ma con notevoli rumori, sia alla tastiera come alla pedaliera.
Le leve dei registri, una volta azionate, non disinseriscono più il suono quando vengono rilasciate (a parte il Contrabasso 16' alla pedaliera).
Un suono sibilante acuto accompagna continuamente l'esecuzione: si tratta del Mib 4 che rimane sempre inserito con qualsiasi registro azionato.
Quasi tutti i registri non sono intonati (a parte il Principale Bassi 8') e la Voce Umana Soprani 8' risulta calante rispetto al registro originario che (in questo organo) dovrebbe essere crescente.
I canali che portano il vento al somieri hanno diverse perdite e cosଠla pressione non è mai costante e il suono diminuisce quasi subito d'intensità ; in certi casi (suonando tutti i registri) cessa di colpo azionando qualche pedale.
La cassa si presenta tarlata all'interno, la pittura esterna (fatta a smalto cremisi e verde) sembra nascondere un originale decoro a legno naturale.

 

9) Il Campanile

Scendendo dalla Cantoria e giungendo in Sacrestia, aprendo la porticina della parete ovest (con catenacci in buono stato, ma bisognosa di una rondella nell'anta destra) si giunge alla base del Campanile (160 x 170 cm), ove si notano le seguenti caratteristiche:


A) La base del Campanile

a) Pavimento: realizzato con mattoni (24 x 12, rosso scuro) disposti a file parallele a due a due ruotate di 90°; ha fughe, in terra rossiccia, di 2 cm.

b) Muro est: vi si apre la porta di accesso, che possiede due spalle di notevole spessore (80 cm), totalmente annerito nell'architrave per la presenza di muffe e microrganismi che danneggiano la struttura lignea.

c) Muro nord: vi è una feritoia con finestra a telaio di legno con un vetro, inutilizzabile per la costruzione esterna della centrale termica.

d) Muro ovest: intonacato in cemento grigio come gli altri, accoglie su di se' la scala per raggiungere i pianerottoli successivi.

e) Muro sud: vi si apre un armadio a muro con anta lignea di abete entro cui si trovano disposti alcuni arredi in attesa di restauro.

f) Oggetti: completano l'arredo un antiquato orologio elettromeccanico del 1969 con basamento non perfettamente fissato a terra e le tre corde che scendono dalla cella campanaria .



B) La salita alla cella campanaria

a) Primo pianerottolo: dalla base del campanile, la scala a pioli del muro ovest, conduce al piano superiore (+ 220 cm) in legno di abete, scomodo per la mancanza di corrimano superiore a cui agganciarsi e senza luce.

b) Secondo pianerottolo: una scala parallela alla precedente raggiunge il secondo piano (+ 550 cm), egualmente scomodo e buio. La feritoia nord riceve un poco di luce dal parcheggio, mentre la feritoia est consente l'ispezione visiva della trave principale del tetto della Sacrestia. Una porta murata con architrave in pietra si delinea sul muro sud.

c) Terzo pianerottolo: una scala addossata al muro nord, raggiunge il terzo piano (+ 800 cm), ancora più scomodo perchà© per raggiungerlo occorre aggrapparsi al dispositivo di fissaggio del quadrante dell'Orologio (pericoloso per distacchi nonchà© per danneggiamenti alle parti meccaniche); occorre anche evitare di farsi sostenere dalla catena della campana che corre rasente alla scala. Ancora non c'è luce.

d) Quarto pianerottolo: è la cella campanaria (+ 950 cm), che si raggiunge percorrendo una breve scala, parallela a quella dei punti a) e b), dopo aver aperto la botola di ferro che chiude il passaggio all'acqua. Il solaio, in calcestruzzo, è perforato da tre buche per il passaggio delle catene.



C) La cella campanaria

E' la sommità  del campanile raggiungibile direttamente; il panorama della valle è incantevole dai quattro finestroni.

Si trovano qui 3 possenti campane in FA, SOL, LA (scala di Fa maggiore) del 1907; le caratteristiche generali sono le seguenti:

a) Pavimento: è questo in calcestruzzo, ingombro di detriti e materiale di risulta caduto dall'intradosso della guglia; il neon che illumina la cella impedisce il libero movimento al suo interno; la botola di discesa deve essere chiusa prima di muoversi per evitare cadute accidentali.

b) Finestrone ovest: caratterizzato da una muratura portante in ciottoli e mattoni per lo più irregolari, (altezza dal pavimento 140 cm; 135x350 cm all'intradosso dell'arco) presenta notevoli distacchi d'intonaco (di calce rosata) e alcune lacune di materiale nel parapetto.
I pilastri laterali accolgono due mensole d'acciaio (arrugginite, ma riverniciate di recente), su cui sono montati due cuscinetti a sfera in cui ruota la campana piccola (in LA, 90 x 151 cm, peso kg 325 + ferramenta di contrappeso in ghisa riverniciata per altri 325 kg).
La campana è ossidata, la catena (nuova d'acciaio zincato) non è perfettamente a piombo e la superficie della ruota ove scorre è arrugginita.
Nel pilastro di destra è incastrato il gancio di fermo della campana, per il bloccaggio durante lo scampanio a festa coi soli battagli.

c) Finestrone nord: ha muratura portante in ciottoli e mattoni per lo più irregolari, (dal pavimento + 140 cm, dimensioni: 135 x 350 cm all'intradosso dell'arco) presenta lacune di materiale nel parapetto.
La campana (in SOL, 115 x 164 cm, peso kg 440 + ferramenta di contrappeso in ghisa riverniciata di 440 kg), è montata su due cuscinetti a sfera realizzati sopra mensole di ferro aggettanti esternamente (eccentricità  del carico: 75 cm!), fissate ad una lastra di granito. Quest'ultima, poggia sul parapetto, sporgendosi di 20 cm, ed è fessurata in modo grave (su tutte le superfici) sotto il piede della mensola destra.
La campana si presenta altresଠfuori asse, a causa dell'errato montaggio dei componenti nel 1960 dopo il rifacimento dell'intercapedine lignea di collegamento al contrappeso; il livello di ossidazione è elevato, mentre la catena nuova in acciaio zincato, non perfettamente a piombo, corre sulla ruota la cui superficie interna è arrugginita.
Il sistema di bloccaggio della campana, costituito da un gancio arrugginito collegato ad una catenella legata alla mensola destra, è quanto di più precario ci sia per il pericolo di rottura immediata sotto le tensioni a cui è sottoposta nello scampanio festivo.
Tuttavia funziona benissimo!

c) Finestrone est: ha muratura portante in ciottoli e mattoni per lo più irregolari, (dal pavimento + 140 cm, dimensioni: 135 x 350 cm all'intradosso dell'arco) presenta lacune di materiale nel parapetto.
La campana (in FA, 125 x 191 cm, peso kg 780 + ferramenta di contrappeso in ghisa riverniciata di 800 kg), è montata, come la campana piccola su due cuscinetti a sfera collegati a mensole di ferro incastrate nella muratura dei pilastri.
Di notevoli dimensioni, presenta un precario intervento di rinforzo al contrappeso, costituito da una lastra di ferro bloccata da quattro grossi bulloni (ora arrugginiti), con aumento di peso al medesimo ed un conseguente movimento errato di ritorno in avanti, ad una velocità  elevata, spesso causa di caduta della catena (nuova in acciaio zincato), anch'essa non perfettamente a piombo sulla ruota la cui superficie interna è arrugginita.
Nel pilastro di destra è incastrato il gancio di fermo della campana, per il bloccaggio durante lo scampanio a festa coi soli battagli; esso è vistosamente piegato, a causa di qualche manovra errata di suono (antecedente al 1994).
Sul pilastro di sinistra è montato l'elettrobattente che rintocca le ore (2 volte in 3 minuti) e la mezz'ora (1 solo colpo); è in uno stato di ossidazione estrema.

d) Finestrone sud: è questo l'antico residuo delle effettive dimensioni delle finestre: ha muratura portante in ciottoli e mattoni regolari, (dal pavimento 240 cm; 135 x 250 cm all'intradosso dell'arco) presenta lacune di materiale nel parapetto. Non ha campane, ma i suoi pilastri contengono egualmente alcuni tiranti del castello.

e) Castello: è questo interamente in ferro (riverniciato di recente); i tiranti portanti si collegano ai pilastri del campanile, incastrandosi alla base dei finestroni ad un'altezza di 100 cm da terra; il diametro medio è di 5 cm. Tutte le parti del castello sono rigidamente collegate tra loro tramite travi e tiranti delle stesse dimensioni.
Al centro, ad un'altezza media di 300 cm da terra, sono disposte le balestre d'acciaio che costituiscono le molle di ritorno delle campane a bicchiere, azionate da una leggera trazione della fune quando la campana è ferma e capovolta.
Alla base, è posto un bastone di legno a cui sono collegate tre catenelle (di acciaio zincato) per l'aggancio dei battagli (a campane ferme) per il suono solenne festoso delle campane.

D) La Guglia
E' questa realizzata in mattoni (24 x 12 cm), a forma di covone, con un blocco di granito forato alla sommità , che funge da "chiave di volta" e da gancio di attacco della croce.
Nel corso dei decenni, ha subito cedimenti, sedendosi su se' stessa in più punti, a causa della scomparsa del soffitto di legno che la isolava dalle campane.

 

10) Le superfici esterne

Ritornando in Sacrestia, uscendo dalla Chiesa per dirigersi in Canonica, si dà  un'occhiata allo stato delle mura esterne.

A) Il soppalco della Canonica
Usciti dalla Chiesa e guardando a sinistra, si trova il muro esterno del soppalco della canonica (630 x 280 cm). Caratteristiche:

a) Intonaco: al rustico in cemento grigio; chiazze di umidità  discendente.

b) Copertura: in coppi, qualcuno smosso; ha grondaia e pluviali buoni.



B) La Facciata della Chiesa
Raggiungendo il sagrato presso il muretto e ponendosi di fronte alla Chiesa, si nota la facciata a capanna (1300 x 750 cm), con tetto a due spioventi, che prosegue nella parte destra congiungendosi con la canonica.

a) Struttura: in blocchi di pietra arenaria (per ciò che l'intonaco lascia intravvedere), è solcata da profonde fenditure nella parte destra, ove si ha cedimento delle fondazioni e rotazione della muratura.

b) Aperture: il portale e il rosone a mezzaluna schiacciata dall'inferriata arrugginita. Ai lati sono presenti diverse fenditure a 45° e verticali.

c) Dispositivi di contenimento: quattro grandi chiavi, sotto l'azione della spinta del muro che ruota in avanti, hanno provocato la progressiva fessurazione dell'intonaco; in particolare, in alto a destra e presso il portale, le fessure ramificate si fanno gravi e profonde.

d) Intonaco: è coperta da intonaco civile bianco, fortemente fessurato.

e) Affreschi: in una nicchia (5 x 70 x 130 cm) posta sopra al rosone, è dipinto Sant'Antonino; l'opera si presenta gravemente danneggiata per la presenza di fessure e attacchi di licheni.

f) Copertura: in coppi, a capanna senza cornicione, espone la facciata al fenomeno della "pioggia a ventro" con conseguente degrado delle superfici inumidite dalle intermperie.



C) Il lato Nord della Chiesa
Ritornando verso il vialetto e girando a destra nel parcheggio, si vede il lato nord della chiesa (982 x 330 cm).

a) Struttura: in blocchi di pietra arenaria (come la facciata), è solcata da screpolature di modesta entità . Dopo 500 cm il marciapiede è coperto da una pedana rialzata in calcestruzzo.

b) Aperture: quattro finestrelle, con inferriate ossidate, due a due uguali a sinistra quadrilobate (60 x 48 cm) a destra circolari (diametro 58 cm).

c) Dispositivi di contenimento: due grandi chiavi, con segni di rotazione e fessure sottili ramificate.

d) Intonaco: è coperta da intonaco civile bianco, screpolato.

e) Copertura: in coppi, a capanna con piccolo cornicione, in cotto dipinto di grigio a finta pietra; con grondaia e pluviali buoni.



D) La centrale termica, il Campanile e la Sacrestia.
Proseguendo il percorso nel piazzale, si incontra la centrale termica, il campanile e la Sacrestia.

a) Centrale Termica: in mattoni semipieni e forati, blocca la base del campanile e il lato sporgente della Sacrestia (ove si aprirebbe la porta esterna). La struttura esterna è danneggiata dall'umidità  ascendente e dall'incuria.

b) Campanile: in blocchi di pietra arenaria (come la facciata), ciottoli e mattoni, è ricoperto da intonaco di cemento, con tinta grigia soprastante. In più punti, è danneggiato dal fenomeno della "pioggia a vento" che contribuisce al deterioramento dell'intonaco e provoca distacchi improvvisi di lastroni non più legati al muro sottostante. La guglia ha problemi di stabilità .

c) Sacrestia: è intonacata in bianco (come la chiesa), ma l'umidità  ascendente proveniente dal vicino poggetto (ex - cimitero) provoca distacchi d'intonaco alla base; inoltre il manto di copertura si abbassa a sinistra seguendo l'andamento del terreno. Una fessura parte dallo spigolo destro superiore della finestra e da qui raggiunge il tetto. La porta di collegamento con l'esterno è ostruita dalla centrale termica.



E) La Torretta del Presbiterio
Dall'angolo nord est del piazzale si scorge la torretta del Presbiterio. E' questa intonacata con calce rosata, ma si notano diversi distacchi dovuti ad umidità  discendente. Numerose fessure si aprono sulla superficie.



F) Il muro esterno est della Canonica
Ora, scendendo dal poggetto tondeggiante ove si imposta la sacrestia, e girando a destra, si entra nel cortile est della canonica. Volgendosi ancora a destra si può osservare il muro esterno est della Canonica (1530 x 700 cm)

a) Struttura: in ciottoli, pietra e mattoni scoperti da numerosi squarci d'intonaco, è solcata da profonde fenditure sparse ovunque, in particolare vicino alle aperture, per cedimento e disgregazione dei materiali e delle malte.

b) Aperture: al piano terreno: la finestra del locale dispensa; l'accesso allo stallino del cavallo raggiungibile solo dall'esterno e una piccola finestra; al primo piano: una finestra della stanza posta sopra il salone; un'altra finestra (posta sulla stessa verticale) di quella della dispensa; un'anta lignea di accesso al fienile sopra lo stallino. Le finestre hanno infissi e scuri nuovi; quelle al piano terreno anche inferriate arrugginite; le altre aperture sono in cattivo stato. Le spalle sono in via di disgregazione ed espellono mattoni; notevoli rappezzi di cemento non riescono a bloccare la formazione di nuove fessure.

c) Dispositivi di contenimento: dodici chiavi antiche (ed arrugginite) affiorano dal muro; un palo di legno dovrebbe mantenere integro lo spigolo sud (senza successo); un contrafforte di calcestruzzo armato è stato appoggiato alla base dello spigolo nord-est. Profonde e numerose sono le fenditure che si aprono in corrispondenza di questi dispositivi.

d) Intonaco: è coperta da intonaco di calce giallino (ricoperto di licheni), bianco nella parte riparata dalle intemperie sotto il cornicione. Vi sono numerose rappezzature con malta di cemento, sparse ovunque, in particolare, sotto la finestra della dispensa, ove c'era una porta. L'umidità  ascendente è notevole (fino a 3 metri) nei periodi umidi.

e) Copertura: in coppi a padiglione, digradante verso sud; il comignolo è in discreto stato, mentre buona è la grondaia; i pluviali disperdono acqua per terra a danno del terreno che si imbeve.



G) Il muro esterno sud della Canonica
Proseguendo nella discesa del cortile, girando a destra si entra nel giardino della canonica su cui prospetta il muro esterno sud (2600 x 700 cm).

a) Struttura: in ciottoli, pietra e mattoni scoperti da numerose cadute d'intonaco, è solcata da profonde fenditure sparse ovunque, in particolare vicino alle aperture, per cedimento delle fondazioni verso sud e per disgregazione dei materiali e delle malte.

b) Aperture: al piano terreno, partendo da destra: 2 finestre del salone; portoncino d'ingresso e finestrella sopra di esso; finestra del tinello; 2 finestre della cucina; ex ingresso (ora murato) dell'attuale antibagno (un tempo casetta colonica); un finestrolino quadrato murato. Al primo piano, partendo da destra: una finestra della seconda stanza posta sopra il salone; un'altra finestra posta sulla prima stanza sopra il salone; 2 finestre della camera da letto; 2 finestre della stanza sopra la cucina. Le finestre (meno quella sopra il portoncino) hanno infissi e scuri nuovi; tutte quelle al piano terreno hanno inferriate, corrose e deformate (da tentativi di furto). Le murature laterali sono in via di disgregazione ed espulsione dal muro, in particolare l'arco della volta d'ingresso sporge di quasi 5 cm. Notevoli rappezzi di cemento non bloccano la formazione di nuove fessure.

c) Dispositivi di contenimento: diverse chiavi antiche (ed arrugginite) affiorano un po' ovunque dal muro. Profonde e numerose le fenditure che si aprono in corrispondenza di questi dispositivi.

d) Intonaco: è coperta da intonaco di calce giallino (ricoperto di licheni), bianco nella parte riparata dalle intemperie sotto il cornicione. La zona facente parte dell'ex ingresso è totalmente in pietra a vista affumicata. Vi sono ovunque numerose rappezzature con malta di cemento, in particolare sotto le finestre del salone fino alla cucina. L'umidità  ascendente è notevole (fino a 3,5 metri) nei periodi piovosi.

e)  Copertura: in coppi a padiglione; il comignolo della cucina è in discreto stato, mentre buona è la grondaia; i pluviali disperdono acqua per terra a danno del terreno che si imbeve.

 


11) La Canonica: entrata dal portoncino d'ingresso


Si accede alla Canonica mediante un portoncino (122 x 230 cm) costituito da due ante pesanti di noce a specchi esterni, in opera senza telaio;
è a doppia rilegatura verniciato di grigio, con serratura moderna di sicurezza, braccio di ferro, un catenaccio e una stanga d'aggancio.

A) Il Pianerottolo d'ingresso.
Dal portoncino si entra nel pianerottolo d'ingresso, (222 x 190 x 315 cm) caratteristiche:

a) Pavimento: in cotto (25 x 25 cm) disposto regolarmente ai lati e a 45° altrove; qualche mattonella screpolata; fughe 2 cm in calce rosa.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano dipinte di bianco su intonaco di calce; presentano screpolature inclinate di 45° da nord a sud (parallelamente alla direzione d'ingresso), mentre gli architravi delle porte laterali (inclinati di 15° nella stessa direzione) strapiombano all'esterno di quasi 6 cm, dimostrando una tendenza all'espulsione della parte lignea. Sopra il portoncino si trova una finestra rettangolare (70 x 40 cm) realizzata entro un antico arco previo inserimento di una trave di calcestruzzo. A 15 cm dalle spalle del portoncino si ha la

c) Volta a botte: praticamente OK.



B) Il Salone Priorale
Dall'ingresso, voltando a destra, si entra nel salone priorale ( 615 x 480 x 315 cm). Caratteristiche:

a) Pavimento: in cotto (20 x 40 cm) disposto regolarmente ai lati e a 45° altrove; qualche mattonella è screpolata; fughe di 2 cm in calce rosa.
La zona presso il camino presenta un cedimento del pavimento e conseguente abbassamento delle mattonelle (10 sono rotte).

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano dipinte di giallino su intonaco di calce. Sono fessurate in più punti:
1) nella parete (ovest) d'ingresso sono inclinate di 45° da nord a sud;
2) nella parete ove c'è il camino (est) l'andamento inclinato è antisimmetrico a 45° in direzione opposta;
3) nella parete finestrata (sud) i voltini sono fortemente fessurati verticalmente;
4) nella parete nord si hanno invece screpolature irregolari su una concavità  (250 x 300 cm) simile a un contrafforte (che è la base della torretta del presbiterio).

c) Infissi: realizzati nel 1992, unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca, ad un'andata, dipinta in grigio, con telaio e catenaccio.

d) Soffitto: realizzato in poutrelles e voltine, spianato ed arricciato, è affrescato per tre quarti; il rimanente è intonacato di bianco.

e) Diversi: il camino secentesco, volge in stato d'abbandono; è murato e la cornice in arenaria di gran pregio è tagliata in due da una fessura passante ed è precariamente sostenuta da 2 pilastrini di calcestruzzo.



C) Dispensa (locale dopo salone).
Dal salone, nella parete nord, si apre un altro locale, ora destinato a dispensa ( 465 x 365 x 415 cm). Caratteristiche:

a) Pavimento: in cotto (20 x 40 cm) disposto regolarmente ai lati e a 45° altrove; 10 mattonelle screpolate; fughe: 2 cm in calce rosa.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone (altezza 315 cm fino al cornicione d'impostazione della volta), si presentano dipinte in verde e azzurro fortemente annerite da muffe e ragnatele, su intonaco di calce. Sono fessurate praticamente ovunque, ma più gravi sono le fessure d'angolo che partono dalla volta e scendono fino a terra (spesse in media 2 cm).

c) Infissi: finestra realizzata nel 1992, unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca a due andate, e spicchi rilegati in opera con catenaccio
e chiave, in cattivo stato. Un'altra porta risulta murata sotto la finestra.

d) Volta: realizzata a padiglione con lunetta (altezza 100 cm dall'imposta), è intonacata e affrescata in azzurro, gravemente fessurata per tutta l'impostazione, ha perduto diverse parti d'intonaco e minaccia il crollo.

e) Diversi: un armadio in cotto nella parete nord senza chiusura.



D) Il Tinello
Ritornando sui propri passi fino all'ingresso, osservando la scala, a sinistra si entra nel tinello (410 x 380 x 315 cm). Caratteristiche:

a) Pavimento: in mattonelle di marmetto prevalentemente bianche (20 x 20 cm); fughe: 0,2 cm in calce bianca.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone (altezza 315 cm fino all'intradosso della volta), si presentano dipinte in calce bianca.
La parete nord (confinante con l'Ossario, presenta notevoli chiazze d'umidità  ascendente fino a 200 cm d'altezza).
Sono leggermente screpolate (0,5 mm), verticalmente negli angoli e presso l'architrave delle porte, orizzontalmente sotto la finestra.

c) Infissi: finestra realizzata nel 1992, unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca come quella del salone.

d) Volta: a padiglione con lunette (in corrispondenza della finestra e della canna fumaria), è intonacata e dipinta di bianco.
Presenta leggere screpolature nelle linee d'impianto.

e) Diversi: nel muro sud un armadio di noce a tre piani di tavole forti chiuso da due ante a specchi, con serratura e chiave verniciato in grigio in cattivo stato.



E) La Cucina.
Proseguendo, dopo il tinello, si giunge in cucina (400 x 405 x 315 cm):

a) Pavimento: in cotto (20 x 30 cm) disposto regolarmente ai lati e a linee sfalsate di 10 cm altrove; fughe: 1 cm in calce grigia.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone (altezza 315 cm), si presentano dipinte di bianco, su intonaco di calce.
Le fessure presso le porte hanno andamento curvilineo a 45° (2 mm, in allargamento).

c) Infissi: finestre realizzate nel 1992, (non si chiudono bene per rigonfiamenti dovuti ad umidità ) unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è recente ad un'andata, con 2 vetri (rotti), con serratura senza chiave, in cattivo stato.

d) Soffitto: realizzato a poutrelles e voltine, spianato e intonacato di bianco. A causa dei movimenti del terreno, due poutrelles affiorano dall'intonaco fortemente screpolato per tutta la lunghezza presso il muro nord (confinante con l'Ossario).

e) Diversi: un lavandino di ceramica nella seconda finestra sopra alla saracinesca generale dell'acqua; camino con spalle e architrave di pietra granitica, con ottimo tiraggio.



F) Corridoio (ora Antibagno)
Dalla cucina si entra in un corridoio (200 x 205 x 255 cm) trasformato nel 1987 in antibagno (privo di qualsiasi suppellettile utile a questo scopo).

a) Pavimento: in cotto (20 x 30 cm) disposto regolarmente ai lati e a linee sfalsate di 10 cm altrove; fughe: 1 cm in calce grigia.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano intonacate con cemento grezzo grigio. Ovunque vi sono fessure, specialmente nel muro nord (confinante con la cantina riempita di macerie del 1969) ove c'è minaccia di crollo della parete.

c) Infissi: l'ex ingresso (costituito da un portoncino in noce di 75 x 210 cm, veramente pregevole) è stato murato dall'esterno nel 1999.

d) Soffitto: realizzato a solaio ligneo è marcio e prossimo al crollo.

e) Diversi: una porta di accesso dalla cucina ad una sola andata, traversato in opera, fornito di maniglia, con catenaccio e chiave, in cattivo stato, con soprastante architrave danneggiato.



F) Corridoio (ora Bagno)
Dall'antibagno, si entra nel bagno realizzato nel 1987 (200 x 220 x 250cm).

a) Pavimento: in ceramica (20x20cm); fughe: 1 mm in calce grigia.

b) Murature: prevalentemente in mattone, si presentano dipinte di bianco su intonaco civile. Le fessure sono ovunque; il muro nord (confinante con la cantina riempita di macerie del 1969) sta cadendo.

c) Infissi: una finestrella (70 x 90 cm) del 1992 si apre nel muro ovest, con inferriata e vetri buoni; la porta di accesso dall'antibagno ad una sola andata, con maniglia, con catenaccio e chiave.

d) Soffitto: realizzato a solaio ligneo è rivestito di precarie perline.

e) Diversi: arredi fissi in buon stato con elettro-boiller per acqua calda; manca luce.



G) Locale superiore.
Dall'antibagno si sale tramite una scala a pioli in un soppalco (200 x 420 x 250cm).

a) Pavimento: in legno su travicelli (5x10x200cm) marcio e pericolante.

b) Murature: in pietra (lato sud), in forato (lato nord), misto altrove, si presentano grezze. Le fessure sono ovunque; il muro est (confinante con la canonica) sta cadendo.

c) Infissi: una finestra (80 x 100 cm) si apre nel muro ovest, con telaio a 6 vetri in disfacimento e scuri interni inservibili.

d) Soffitto: tetto in coppi con onduline realizzato direttamente su trave longitudinale e travetti trasversali in buono stato ma senza isolante.

e) Diversi: la scala di accesso è marcia e minaccia il crollo.



H) Sottoscala.
Ritornando sui propri passi fino all'ingresso (par. 9.14.1), di fronte al portoncino c'è un sottoscala (300 x 120 x variabile cm) adibito a legnaia.

a) Pavimento: in cotto (20 x 30 cm) disposto a linee sfalsate di 10 cm; fughe: 1 cm in calce grigia.

b) Murature: in sasso e mattone, si presentano intonacate a calce, ma completamente annerite da muffa e ragnatele.
Le fessure, presenti ovunque, hanno andamento curvilineo a 45° (1 cm, in allargamento). Il muro nord presenta un grande arco (100x80x170 cm)
occluso da un tavolato di una testa di mattoni e si tratta dell'accesso all'Ossario.

c) Infissi: una porta (70 x 190 cm) ad una sola andata in opera con saliscendi a maniglia per entrarvi, in pessimo stato.

d) Soffitto: variabile coi gradini, sporco.

e) Diversi: la legnaia si protrae nella scala ma nulla si riesce a vedere; esiste un armadio aperto con due piani in legno.



I) Scala.
Di fronte al portoncino d'ingresso (par. 9.14.1), nella parete nord, verso destra, si apre il vano scala ( 565 x 225 x max 650 cm). Caratteristiche:

a) Pavimento: gradini in pietra grezza (molto usurata) su base di cotto (pedata media 29 x 97 x alzata media 19 cm); ai pianerottoli, base interna in cotto (20 x 40 cm)
inclinato a 45°. Il numero dei gradini è 20 sia per accedere alla Chiesa che per salire al primo piano; varia in questo caso l'alzata degli stessi.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone (altezza max 650 cm se calcolata dal piano terra fino al soffitto), si presentano dipinti con motivi geometrici (recenti, del 1980) lungo la scala fino al primo pianerottolo, altrove sono gialline, su intonaco di calce. Sono fessurate praticamente ovunque, ma in modo più grave nel lato ovest e nel punto di aggancio con il muro della torretta del presbiterio (1 cm in media).

c) Infissi: finestra al primo piano realizzata nel 1992, unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso alla chiesa, di legno di noce è secentesca, a un'andata, in opera, con due catenacci e lucchetto; il voltino molto spesso (85 cm) è in discreto stato.

d) Soffitto: realizzato in cannette è crollato nel gennaio 2001, sostituito da uno nuovo in abete.

e) Diversi: un corrimano di noce lucido irregolare e grazioso pomello di appoggio nella parte in muratura centrale (gravemente fessurata); una nicchia realizzata nel muro nord della torretta del presbiterio, antica con cornice di stucco, anta in legno a 12 vetri di cui 1 rotto.



L) Disimpegno.
Al termine della scala (di cui al paragrafo precedente), al primo piano trovasi un disimpegno (226 x 200 x 235 cm), sopra al pianerottolo d'ingresso di cui al par. 9.14.1. Caratteristiche:

a) Pavimento: in cotto rosa - grigiastro (20 x 40 cm) inclinato a 45° con fughe di 2 cm, piuttosto irregolare.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone (altezza 235 cm), si presenta tinteggiato in giallino (bianco nel parapetto della scala) su intonaco di calce. Sono variamente fessurate in modo più grave presso le aperture con andamento verticale.

c) Infissi: la finestra, realizzata nel 1992, unitamente agli scuri esterni; è la medesima presentata nel paragrafo precedente (9.14.11); il voltino spesso 55 cm è in discreto stato.

d) Soffitto: come al paragrafo precedente.



M) Prima camera, sopra il salone
Dal disimpegno, (par. 9.14.12.), voltando a sinistra, si entra in una camera (ora ripostiglio della Chiesa 315 x 518 x 270), separata con un tramezzo da quella successiva, mentre un tempo erano unite; caratteristiche:

a) Pavimento: in cotto rosa biancastro (13 x 25 cm) disposto a file alternate; fughe: 2 cm in calce bianca.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano dipinte in giallino su intonaco di calce con alto zoccolo grigiastro (pure tinteggiato) annerite qua e là  da ragnatele. Sono fessurate ovunque, e presso le aperture in linea verticale (spessore medio 2 mm).

c) Infissi: finestra realizzata nel 1992, unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca a un'andata, e spicchi rilegati, in opera con catenaccio e chiave.

d) Soffitto: realizzato in legno a trave orizzontale e travetti longitudinali di rovere imbiancate a calce e dipinte in giallino sono qua e là  screpolati, più per incuria che per infiltrazioni. Qualche tavelletta in legno è da sostituire perchà© tagliata in due da fessure.



N) Seconda camera, sopra il salone
Oltrepassando verso est un tramezzo di separazione, dalla prima camera, (par. 9.14.13.), si entra in una seconda (320 x 500 x 270):

a) Pavimento: in cotto rosa biancastro (13 x 25 cm) disposto a file alternate; fughe: 2 cm in calce bianca.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano dipinte a falsa carta da parati, annerite qua e là  da ragnatele, su intonaco di calce. Sono fessurate ovunque: in linea verticale (2 mm) presso le aperture (in fase di espulsione le finestre), e verso il muro nord profonde fenditure inclinate a 45°, da sinistra a destra.

c) Infissi: finestre realizzate nel 1992 (una a sud e l'altra ad est), cosଠcome gli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca a due andate, e spicchi rilegati, in opera con catenaccio e chiave.

d) Soffitto: realizzato in legno a trave orizzontale e travetti longitudinali di rovere imbiancate a calce e dipinte in giallino sono qua e là  screpolati, più per incuria che per infiltrazioni. Qualche tavelletta in legno è da sostituire perchà© tagliata in due da fessure.

e) Diversi: trovasi la canna fumaria nel muro est, ove un oblò di immissione di tubo è aperto senza protezione, fessurato con tracce di nerofumo uscito per dilavamento da acque piovane. Si intravvede la luce che filtra dalle aperture del comignolo.



O) Camera, sopra la dispensa
Ritornando nella prima camera e voltando a destra, verso nord, si raggiunge una camera, (450 x 475 x 260), posta sopra la dispensa, che nel '700 era adibita ad alloggio per il Vescovo durante le Visite Pastorali:

a) Pavimento: in cotto rosa biancastro (13 x 26 cm) disposto a 45°; fughe: 1 cm in calce bianca; in centro e verso la parete sud d'entrata, ove si trovava un camino, il pavimento cede e si presenta avallato. E' pericoloso camminarci sopra.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano dipinte in giallino, annerite qua e là  da ragnatele, su intonaco di calce; con numerosi rappezzi di malta cementizia. Sono fessurate ovunque: in verticale (4 mm) presso le aperture (in fase di espulsione la finestra), e verso i muri nord e sud da profonde fenditure inclinate a 45°.

c) Infissi: finestra realizzata nel 1992 (ad est), unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca a due andate, e spicchi rilegati, in opera con catenaccio e chiave.

d) Soffitto: realizzato in legno a trave orizzontale e travetti longitudinali di rovere imbiancate a calce e dipinte in bianco, sono annerite da numerose ragnatele e da muffa, qua e là  screpolati, più per incuria che per infiltrazioni. Qualche tavelletta in legno è rotta.

e) Diversi: trovasi nel muro nord traccia di un camino murato e di canna fumaria mentre all'esterno non c'è comignolo; nel muro est, da parte a parte della finestra vi sono due armadi a muro (90 x 37 x 110 cm) con ripiani di pietra e terminale a forma di arco (quello di destra ha un ripiano murato in gesso); nel muro nord vi è un armadio identico e sotto la trave maestra una nicchia (50x27x80 cm) per statue sacre.



P) Camera da letto sopra il tinello
Ritornando sui propri passi nel disimpegno della scala e proseguendo diritti, verso ovest, si raggiunge, previo discesa di due gradini (dislivello 63 cm) la camera da letto del Parroco (405 x 475 x 270), posta sopra il tinello; caratteristiche:

a) Pavimento: in cotto rossiccio (13 x 27 cm) disposto a file alternate; fughe: 1 cm in calce bianca.

b) Murature: prevalentemente in sasso e mattone, si presentano dipinte in falsa carta da parati celeste scuro con riprese più chiare, annerite qua e là  da ragnatele, su intonaco di calce; con qualche rappezzo di malta cementizia. Sono screpolate presso le finestre sud in verticale (4 mm) e verso il muro ovest vi sono profonde fenditure a 45°.

c) Infissi: finestre realizzate nel 1992 (a sud), unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso di legno è settecentesca ad un'andata, e spicchi rilegati, in opera con catenaccio e chiave.

d) Soffitto: realizzato in legno a trave orizzontale e travetti longitudinali di rovere, sono controsoffittati da una specie di "plafons" in cannette e gesso (di colore celeste scuro), caduto in più punti per antiche infiltrazioni ed in fase di crollo presso l'angolo sud - ovest; nel gennaio 2001 è crollato completamente e lo si è sostituito con uno uguale in abete.

e) Diversi: trovasi nel muro ovest la canna fumaria proveniente dalla cucina, ove un oblò di immissione è aperto senza protezione, con tracce di nerofumo uscito per dilavamento da acque piovane.



Q) Camera sopra la cucina
Dalla camera da letto, proseguendo diritti, verso ovest, si raggiunge, previo discesa di un dislivello di 7 cm, una camera (448 x 455 x 190), posta sopra la cucina; caratteristiche:

a) Pavimento: costituito da malta di cemento disposta tra 5 poutrelles a vista (dislivello tra piano di posa e ferro: 3 cm), è pericoloso poichè le medesime corrono da est ad ovest, quando, per meglio bloccare il muro che si apre a sud, avrebbero dovuto agganciarsi da nord a sud.

b) Murature: prevalentemente in pietra e sasso, si presentano per lo più senza arricciatura, qua e là  intonacate con calce grigiastra e ovunque notevolmente rappezzate con malta di cemento. Una porta murata dall'interno è al centro del muro ovest, mentre un'altra, pure murata (dall'esterno) presenta ancora l'infisso nell'angolo nord - ovest. Sono gravemente screpolate presso le finestre sud in verticale (6 mm) e verso il muro ovest inclinate a 45° (1,2 cm).

c) Infissi: finestre (50 x 80 cm) realizzate nel 1992 (a sud), unitamente agli scuri esterni; la porta d'ingresso ottocentesca, di legno è rilegata ad un solo battente, in opera, con catenaccio.

d) Soffitto: realizzato in legno a trave longitudinale e travetti orizzontali di rovere, è completamente marcio ed annerito da muffe e ragnatele; da una botola in pessimo stato si raggiunge il sottotetto previo utilizzo di una scala a pioli (presente in loco).



R) Locali scomparsi.
I locali descritti, "Camera ad uso cantina del fittabile" e "Camera superiore") sono stati abbattuti nel 1969 colmando di macerie la cantina predetta.



S) Il Sottotetto
Dalla camera di cui al paragrafo Q) con una scala a pioli si raggiunge il sottotetto, il cui piano di calpestio è in condizioni pessime:

a) Pavimento: costituito da tavelle in legno fradice si muove sotto il peso corporeo; è in precarie condizioni di stabilità .

b) Murature: prevalentemente in pietra, tramite un'apertura rettangolare (100 x 110 cm) si accede all'estradosso della volta della chiesa, quasi completamente ostruita da macerie e rottami vari qui scaricati da precedenti lavori eseguiti al tetto; qua e là  affiorano tiranti d'acciaio appartenenti alle varie chiavi distribuite per tutto l'edificio (in particolare quelle di facciata precedentemente descritte). Sono molto screpolati i versanti sud ed est perimetrali.

c) Infissi: non ve ne sono.

d) Soffitto: Le capriate appoggiano direttamente sulle murature, con un solo tirante orizzontale; i puntoni sono collegati alle mura senza tiranti. Una trave rotta per inflessione è mantenuta continua utilizzando un piedritto di legno gravante direttamente sul muro maestro (in fase di sgretolamento sotto il peso del medesimo). I travetti sono nuovi (1990) e il tetto, rifatto nella stessa occasione, con onduline (non eternit) e coppi antichi ma in buono stato, presenta - solo qua e là  - qualche tegola smossa da riposizionare nuovamente.

 

12) Il giardino sud della Canonica

Ritornando sui propri passi e uscendo dall'ingresso della Canonica, (previo discesa di due gradini rotti in pietra), si accede al giardino sud.

a) Selciato: in mattoni (12 x 24 cm) disposti in modo irregolare per tutta la lunghezza del muro meridionale (2600 cm), separati dal terreno sottostante con un cordolo di mattoni disposti a coltello (abbastanza regolari) alla distanza media di 150 cm dal muro medesimo. Solo in prossimità  dell'ingresso e del pergolato frontale vi è un piccolo spazio in calcestruzzo (5 cm di spessore) di 3 mq.

b) Piantumazione: E' costituita da lauri e castagni (alti fino a 10 metri) di circa 90 anni nelle immediate vicinanze del selciato; più in basso, tra i rovi, si scorgono i residui di un frutteto e di una piccola vigna di moscatello in stato di totale abbandono.

c) Terreno: Osservato dalla scarpata, si presenta rigonfio e in procinto di scivolare verso valle.

 

13) I ruderi del cascinale con forno da pane


Rimanendo nel giardino sud e proseguendo verso ovest, si raggiungono le macerie del portico della canonica crollato nel 1997.

a) Selciato: in mattoni (prevalentemente 12 x 24 cm) disposti ad incastro irregolare per tutto lo spazio di competenza (8 mq a livello del selciato di cui al paragrafo 9.15), separati dal terreno e dai ruderi sottostanti con un cordolo di mattoni disposti a coltello (abbastanza regolari). Altrove vi sono ruderi di ogni tipo spianati rapidamente e coperti da una fitta vegetazione di erbacce infestanti.

b) Portico: non più esistente, se ne intuiscono le traccie leggendo la superficie affumicata ed irregolare dell'attiguo cascinale; si intravede ancora la conformazione della "porta morta" di accesso al fienile.

c) Forno: è gravemente danneggiato dal crollo del portico ; ancora abbastanza integra la porta di chiusura su bocca modellata in pietra, mentre il pavimento di mattoni è screpolato e la volta è aperta in due parti.

d) Fornello da bucato: tra i ruderi sottostanti, non se ne trova traccia.

e) Locale attiguo e Legnaia: irraggiungibili perchà© sepolti dalle macerie.

 

14) I Rustici orientali della Canonica


Ritornando sui propri passi e percorrendo il giardino sud a ritroso, ci si porta di nuovo verso il cortile est, totalmente ricoperto di erba infestante. Di fronte si trovano i Rustici della Canonica ottocenteschi, prossimi al crollo.
Non è stato possibile eseguire alcun rilievo interno dettagliato causa imminente pericolo di crollo, perciò si ripropone in corsivo (non essendo dati confermabili) la descrizione trovata nei Testimoniali di Stato del 1931, mentre le modifiche documentate dal rilievo esterno sono riportate in tondo.
Si trovano a levante della Canonica ed a circa 10 m. da essa, posto in direzione Nord - Sud, composto da due rimesse, due piccole stalle ed una cameretta. Il fabbricato, costruito in tre riprese, manca di legamento per cui anche dall'esterno si vedono i tre corpi distinti e staccati da fessure gravi (10 cm) da terra a tetto. Esternamente manca l'arricciatura.

A) Rimessa per vetture.
Vi si accede da ponente a mezzo di ampia porta a due battenti, muniti di due catenacci esterni, in disfacimento; pavimento in terra non spianato, pareti arricciate, soffitto a tetto intavellato su travicelli semicrollati perchà© insufficienti al carico; sulla parete di levante screpolata e strapiombante all'esterno non c'è più la finestra; da questo locale, a destra, a mezzo porta ad un battente con catenaccio e catena, in mediocre stato si entra nello:

B) Stallino per cavallo.
Pavimento in cotto e ciottoli in cattivo stato; pareti quasi mancanti di arricciatura, forti screpolature a sud. La parete di levante, molto sottile, ha ceduto all'esterno (mq. 3 di muratura di cm 12); tetto come il precedente. Non ci sono finestre. Ritornando all'esterno, sempre da ponente, a mezzo di porta a due battenti (in disfacimento) con catenaccio esterno, si entra in un:

C) Locale ad uso fienile e ricovero attrezzi.
Altezza da terra a tetto. Soglia della porta in mattoni. Pavimento di terra. Pareti nude e fortemente screpolate a nord e a sud, segni evidenti di cedimento del fabbricato verso levante. Soffitto a tetto intavellato su travicelli come i precedenti; senza finestre. Dall'esterno, ancora a mezzo di porta ad un battente, munita di catenaccio esterno, in disfacimento, si entra in una:

D) Piccola stalla.
Ora adibita ad uso legnaia. Pavimento in cotto e ciottoli in discreto stato. Pareti mancanti di arricciatura con fenditure verticali in quella di nord. Soffitto di mattonelle su travicelli fradici in conseguenza dell'umidità  della stalla. Nella parte nord sono cadute diverse mattonelle per la rottura di un travicello. Non ci sono più finestre e l'architrave della porta d'entrata in calcestruzzo è fortemente inflesso con pericolo di crollo immediato. Soprastante al descritto locale c'è una:

E) Cameretta.
Vi si accede a mezzo di scala a pioli mobile in legno esterna. Porta d'ingresso ad un battente con serratura e chiave in disfacimento. Pareti intonacate e screpolate in diversi punti. La forte fenditura del locale sottostante nella parete di nord prosegue corrispondentemente anche in questo. La parete di levante è completamente slegata dall'altra parte di fabbricato a nord. Si notano screpolature nei muri. Il soffitto a tetto intavellato come i precedenti. Non ci sono più finestre. La copertura è in coppi, senza gronda, è crollata in più punti.

F) Ghiacciaia.
Posta fra il suddescritto fabbricato e la Canonica, verso sud. Consta di uno scavo sotterraneo di m. 3 di diametro per 3,50 m circa di profondità ; rivestito di canne ora completamente rovinate da franamenti. Detto scavo è coperto da capanna a cono in paglia fradicia, vi si accede a mezzo di un breve corridoio, in traliccio di legno senza tetto, con porta ad un battente munita di catenaccio esterno, in mediocre stato. Detta ghiacciaia è ora completamente scomparsa.

 

15) La stalla e il fienile della canonica

Lasciando i Rustici e volgendosi verso il muro est della canonica, ci si dirige verso la porta a destra che immette in una:

A) Stalla.
Adibita a deposito materiali, (385 x 300 cm) è caratterizzata da:

a) Pavimento: costituito da mattonette di cotto (13 x 25 cm) disposte a file alterne; fughe 1 cm.

b) Murature: prevalentemente in pietra e sasso, si presentano per lo più senza arricciatura, qua e là  intonacate con calce grigiastra e ovunque notevolmente rappezzate con malta di cemento. Sono gravemente screpolate presso le aperture est (a 45 °, mm 8), mentre nel muro sud c'è una grave fenditura verticale (3 cm).

c) Infissi: finestrella (50 x 50 cm) a est, con telarino di legno a 4 vetri sottili e rete metallica con inferriata a croce. La porta d'ingresso, di pioppo, ad un solo battente, con catenaccio e stanga di ferro esterna è fortemente danneggiata dall'umidità  e ricoperta di muschio.

d) Soffitto: realizzato con poutrelles e pignatte a vista.

e) Diversi: nel muro nord c'è una mangiatoia ingombra di materiali.



B) Fienile.
Adibito a deposito materiali, (385 x 300 cm) è caratterizzato da:

a) Pavimento: in cotto (14 x 28 cm) disposto a file alterne; fughe 1 cm.

b) Murature: prevalentemente in pietra e sasso, si presentano per lo più senza arricciatura, qua e là  intonacate con calce grigiastra e ovunque notevolmente rappezzate con malta di cemento. Sono gravemente screpolate presso l'apertura est (a 45 °, mm 5), mentre nel muro sud c'è una grave fenditura verticale (3 cm).

c) Infissi: La porta d'ingresso, di ad un solo battente, con catenaccio.

d) Soffitto: tetto a vista, con qualche travetto da sostituire.

 

16) La Casa del Mezzadro


Uscendo dal fienile, ritornando in cortile, si raggiunge il parcheggio e, superato il vialetto del sagrato, si ritorna sulla via Comunale Sant'Antonino.

Appena a destra del muretto di contenimento, vi è una strada sterrata in forte pendenza che immette in un piccolo sedime, caratterizzato da una costa in pendenza (a destra) di terreno riportato e da una più dolce (a sinistra) che delimita la strada e giunge fino al fabbricato della Casa del Mezzadro.

Lo stato di fatto del fabbricato, è stato accuratamente monitorato il 16 agosto 1999 ad uso Tesi di Laurea. Qui non si riporta alcun elemento, non essendo più di proprietà  della Parrocchia.


 


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Bibliografia

Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni.
A.A. 1999 - 2000. Tesi di Laurea "Recupero del Complesso Parrocchiale di S. Antonino Martire in Comune di Torrazza Coste - Relatore Prof. A. Bugatti - Correlatore esterno Arciprete Don Giuliano Sturla, parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Antonino Martire a Torrazza Coste


 

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