Anche gli altari, che sono tre, il Maggiore, quello della B. V. del Carmine e di Sant'Antonio da Padova, presentano diversi carteggi sulle modifiche subite nel corso dei secoli. Il Concilio di Trento prescrive per tutti gli altari officiati di essere muniti di un'apposita pietra sacra con sigilli, che ne attesti la consacrazione:


1595
Occorre procurarsi per l'Altare Maggiore una tovaglia di lana per riporvi detta pietra.


1667
L'altare in mattoni va riparato e si deve chiudere la fessura del Tabernacolo rivolta verso il Coro; quindi procurare un baldacchino di corio dorato da mettere sopra il Ciborio; poi coprire di tela sangalla l'altare maggiore e quello della B. V. Maria; una nuova Tabella per detto altare; infine un telaio di legno per il palio del SS. Sacramento.


1685
Si ordina di ripararlo dalla polvere.


1709
Don Racagni si merita una lode dal Vescovo per lo splendore con cui mantiene l'Altare Maggiore; tuttavia occorrono ancora candelieri, sei fiori metallici con piede ligneo e anche un piccolo baldacchino.

All'altare della B. V. Maria occorrono candelieri e fiori uguali, una coperta contro la polvere e due gradini per metterci sopra i candelieri, unitamente ad un telaio per il rispettivo palio fiorato.



Altri documenti successivi (1735, 1764, 1823, 1825) attestano la presenza dei tre altari con le statue della B. V. Maria del Monte Carmelo e di Sant'Antonio da Padova.



1795
Il prezioso inventario fornisce maggiori notizie:
"[...] gli altari [...] sono di mattoni, con la pietra sacra intera e i sigilli delle reliquie sono intatti.
Solo a S. Antonio manca la reliquia; solo il maggiore ha balaustra di gesso senza cancello.
Il SS. Sacramento è conservato nell'Altare Maggiore ed il Tabernacolo è foderato di seta bianca e rossa; la chiave è d'argento e chiude bene; non ci sono altari privilegiati; sono provvisti dalle elemosine, ben tenuti con le loro suppellettili.



I Libri di Conti già  nominati attestano diversi lavori fatti nell'Ottocento e nel primo decennio del Novecento:



1845
Si procura una pietra all'altare di S. Antonio.


1883
Si cambia la tela interna del Tabernacolo, sostituendola con altra di seta bianca.



1901
L'Altare Maggiore è tanto fatiscente da richiedere un intervento radicale:


1908-1910
Lo si sostituisce con un altro in marmo proveniente dalla Collegiata di S. Contardo di Broni (a fronte di una spesa complessiva di 3000 lire), adeguato dal marmista G. Scapolla di Pavia.


1999
Si procede ad un integrale lavoro di pulizia all'Altare Maggiore, operato dai signori Antonio Perin, Luigina Sturla, Franca Ronchetti, Annamaria Bossalini e Michele Cuzzoni.

Nello stesso anno si provvede ad un piccolo altare-tavolino posto contro la balaustra destra guardando il portale, per la S. Messa di fronte all'Assemblea, per consentire al Parroco Don Giuliano - con alcune difficoltà  di deambulazione - di restare seduto.


2005
Restauro di pulizia e dorature dell'Altare Maggiore (realizzato da Ing. Arch. Michele Cuzzoni).


2008
Si riprende l'uso, per tutte le celebrazioni, dell'Altare Maggiore.