Anno liturgico C
Settima Domenica del Tempo Ordinario
La Parola di Dio
Prima lettura
Dal primo libro di Samuele
In quei giorni, Saul si mosse e scese al deserto di Zif
conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel
deserto di Zif.
Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto presso la strada
mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva
nel deserto, Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero.
Allora Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò
il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui.
Saul riposava tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno.
Davide si rivolse ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià,
fratello di Ioab, dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul
nell'accampamento?". Rispose Abisài: "Scenderò io con te".
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel
sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo
giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. Abisài disse a
Davide: "Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque
che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il
secondo". Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi mai ha
messo la mano sul consacrato del Signore.
Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte
del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne
accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro
un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era
grande spazio tra di loro.
Rispose Davide: "Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la
prenda!
Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal
momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto
stendere la mano sul consacrato del Signore. (I Sam 26, 2.7-9.12-13.22-23)
Seconda lettura
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo
divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il
primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo.
Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste,
così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così
porteremo l'immagine dell'uomo celeste. (1 Cor 15, 45-49)
Vangelo
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " A voi che
ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano,
benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello,
non rifiutare la tunica.
Dá a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò
che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo
stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete?
Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate
ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai
peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e
il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è
benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati;
perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata,
scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui
misurate, sarà misurato a voi in cambio". (Lc 6, 27-38)
Vedi anche:
Liturgia della settimana scorsa