Lettera ai parrocchiani

Una Comunità tutta protesa al cammino di conversione

Nella nuova lettera che il Papa ha scritto a tutta la Chiesa dopo il Giubileo c'è una pagina che mi sembra bello richiamare per noi e in questa Quaresima.

«Se volessimo richiamare al nucleo essenziale la grande eredità che l'esperienza del Giubileo ci consegna, non esiterei ad individuarlo nella contemplazione del volto di Cristo: lui considerato nei suoi lineamenti storici e nel suo mistero, accolto nella sua molteplice presenza nella Chiesa e nel mondo, confessato come senso della storia e luce del nostro cammino.

Ora dobbiamo guardare avanti, dobbiamo "prendere il largo", fiduciosi nella parola di Cristo. Ciò che abbiamo fatto quest'anno non può giustificare una sensazione di appagamento, ed ancor meno indurci ad un atteggiamento di disimpegno. Al contrario, le esperienze vissute devono suscitare in noi un dinamismo nuovo, spingendoci ad investire l'entusiasmo provato in iniziative concrete... Nella causa del Regno non c'è tempo per guardare indietro, tanto meno per adagiarsi nella pigrizia.

E' tuttavia importante che quanto ci proporremo, con l'aiuto di Dio, sia profondamente radicato nella contemplazione e nella preghiera. Il nostro è tempo di continuo movimento che giunge spesso fino all'agitazione, col facile rischio del "fare per fare". Dobbiamo resistere a questa tentazione, cercando di "essere" prima che di "fare"».

Propongo questo invito a tutti i gruppi e a tutte le persone: evitiamo il fare per fare. Cerchiamo di "essere" prima che di "fare". Contempliamo e preghiamo Gesù per amarlo negli altri.

 

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