quelli che dicono più sì che no perché hanno paura di contraddire o di dover motivare le loro ragionevoli proposte di comportamento o di vita;

quelli che accontentano i figli pur di toglierseli di torno;

quelli che sono, essi stessi, abituati a dirsi sempre di sì, a non fare fatica, a non dover riflettere, e quindi si comportano di conseguenza, come eterni bambini;

quelli che si comportano da adolescenti e che ritengono privazione di libertà o mancanza di divertimento tutto quello che li richiama alle loro responsabilità di coerenza e d'impegno;

quelli che confondono "educare" con "dare" e credono che basti riempire di cose i figli perché diventino, come per incanto, capaci di assolvere i loro compiti e di vivere insieme con gli altri;

quelli che pretendono dai loro figli e poi non dànno l'esempio;

quelli che i figli li parcheggiano in tanti posti e poi dicono che gli hanno offerto molte opportunità;

quelli che si offendono quando si dice "maleducato" al figlio, ma non si sono mai preoccupati di offrire e quindi di esigere la normale buona educazione, nemmeno verso gli stessi genitori.