Lettera ai parrocchiani

27 Novembre 2005

I domenica di Avvento - I settimana del salterio

Caro Luca ti scrivo... con amore, Dio

 

Luca,

avrai notato, in questi primi anni della tua vita, che io non sono un Dio che si intrufola nelle tue cose, spaventandoti o minacciandoti, se non sono fatte bene. Anzi, sono un Dio che può essere dimenticato tranquillamente e non si lamenta. Può essere qualche volta anche messo in ridicolo, come fanno i grandi, soprattutto quelli "molto intelligenti". Essi dicono: "Dio, Dio! Chi l'ha mai visto?". E scrollando le spalle tirano a campare come se Dìo non ci fosse. Facendo così si sentono lìberi, grandi, potenti, emancipati. Poveri grandi! Quanto sono piccini! Siccome non sanno vedere oltre il loro naso, dicono che non c'è tutto quello che essi non vedono. Quando hanno chiesto per te il Battesimo, il sacerdote ha domandato loro: Credete in Dio Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra?

Essi hanno risposto di sì. Ma forse non sapevano quello che dicevano. O lo dicevano tanto per dirlo. Per non avere grane. Per non essere assillati dal prete che poi avrebbe fatto storie per il Battesimo. Dove sarebbe andata la festa? Oggi, Luca, figlio mio, è venuto il momento per dirti che sono il tuo Padre, che ti ha creato, con i tuoi genitori. Il padre "da sempre " sono io.

Io ti ho pensato da un tempo così lontano che nemmeno con la tua fantasia riesci a immaginarlo!

Ti ho visto mentre ti formavi nel grembo di tua mamma. Ad una ad una ho visto le cellule comporsi: a partire dalle prime due. Da allora ti ho amato.

Vorrei che tu lo sapessi che ti amo. Anche se nessuno te lo dice, io ti amo lo stesso. Anche se uno ti dice il contrario, io ti amo. Se qualcuno, un po' scandalizzandoti, parla addirittura male dì me, non per questo ti amo di meno. Mi sei figlio, Luca. Come può una madre dimenticarsi del suo "piccolo"? Ma anche se una madre si dovesse dimenticare di suo figlio, io non ti dimenticherò mai. Amo moltissimo anche i tuoi genitori. Forse loro mi cercano poco, ti parlano poco di me, non mi pregano assieme a te. Io li amo molto. Li ho scelti per farti nascere. E guarda che prodigio meraviglioso ne è venuto fuori.

Spero proprio che, in questo tempo di Avvento, tempo nel quale tutti insieme iniziate a guardare l'amore che ho dato a tutta l'umanità, lungo la storia, anche a casa tua si riscopra la mia presenza di Padre affettuoso e tenerissimo.

Ti amo tanto. Tuo Padre, Dio.

don Mario


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