| Lettera ai parrocchiani |
III domenica di Quaresima - III settimana del salterio
Il Vescovo nel suo messaggio per la quaresima ci ricorda: "La caratteristica penitenziale della Quaresima risponde al perenne imperativo del Signore Gesù: "Convertitevi e credete al Vangelo". La conversione è un atto che comprende due aspetti coessenziali: l'ulteriore cambiamento e lo sforzo concreto di tutta la persona che, rientrando in se stessa, in virtù della grazia, decide di tornare alla casa del Padre per essere perdonata e reintegrata...
La fede in Cristo è la segreta ragione che muove a cambiare vita, a "perderla" per guadagnarla, smettendo di pensare, giudicare, agire con criteri puramente umani, lasciandosi illuminare dalla Parola che salva e purificare nel sacramento della Riconciliazione, cui si deve ricorrere per un'inversione di rotta, o effettivo cambiamento di vita. Fare penitenza è un itinerario autentico, fedele a Cristo, solo quando l'atteggiamento interiore si traduce in gesti penitenziali concreti, chiari, riconoscibili".
Ecco allora l'itinerario delineato:
1. Rientrare in se stessi.
Non diamo per scontato che lo facciamo già. Di noi abbiamo spesso una conoscenza superficiale, approssimativa e eccessivamente accondiscendente. Lasciamo passare tutto. Quando addirittura non ci rendiamo conto di quello che effettivamente facciamo. Siamo pronti a giustificarci e altrettanto pronti a condannare gli altri. RIENTRA IN TE STESSO NEL SILENZIO, NELLA SINCERA PREGHIERA AL SIGNORE, NELLA RICERCA ONESTA DI QUANTO IN TE ESISTE DI MENO BUONO, DI DISCUTIBILE, DI AMBIGUO.
2. Riconciliarsi col Signore.
E' l'invito a celebrare il sacramento della riconciliazione, dopo aver iniziato un cammino di vita nuova. La confessione non è una semplice accusa dei peccati, fatta in modo esteriore e formale. E' il riconoscimento delle infedeltà che ci sono in noi, la presa di coscienza delle nostre incoerenze, la consapevolezza della pochezza del nostro amore verso i vicini, verso i colleghi di lavoro, verso gli amici.
La confessione richiede la verifica del nostro lavoro, la lealtà con cui collaboriamo con gli altri, la serietà e la tempestività con cui lo svolgiamo.
La confessione è verifica del nostro rapporto con Dio, della nostra preghiera, del nostro dialogo quotidiano con Lui. Messe a fuoco tutte queste realtà personali e comunitarie ci avviciniamo al Signore con cuore semplice e lasciamo che Lui ci dia un cuore NUOVO.
don Mario