| Lettera ai parrocchiani |
VI domenica di Pasqua - I settimana del salterio
La Chiesa ha il suo Papa. E' la grazia particolare che il Signore Risorto continua a fare alla sua Sposa, amandola di un amore intenso e tenero.
Non ci importa attaccargli addosso un'etichetta o paragonarlo ad alcuno. E' il Papa della Chiesa. Questo ci basta per accoglierlo, amarlo ed offrirgli la nostra docilità, come a Cristo. Il Credo ci richiama un punto fondamentale, ogni volta che lo pronunciamo: "Credo la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica".
Ecco la Chiesa: Pietro ne è il fondamento visibile, mentre Cristo è la Pietra Fondamentale e Definitiva.
Benedetto XVI è il motivo che ci unifica, è colui che ci incoraggia continuamente alla santità, il richiamo instancabile alla cattolicità. Lui è l'Apostolo. Con tutti i Vescovi, che a lui si richiamano per essere confermati nella fede e per avere la certezza di compiere la Parola e le Opere di Cristo Risorto. Gesù lo affida a noi, come una grazia straordinaria. Noi lo accogliamo con gratitudine.
Benedetto XVI sarà la voce instancabile che ci ricorda la fede, il testimone fedele che ci sostiene nella lotta per il Vangelo, il Pastore Buono che ci accompagna di giorno e di notte e con premura vigila sulla famiglia di Dio.
Il Papa ci farà guardare a questa umanità con la gioia di essere cristiani e, senza presunzione, con la determinazione di dirlo sempre a tutti, senza vergogna e senza paura. Ci aprirà l'orizzonte dell'Europa, in particolare. Ci chiederà, magari, di essere, in questo continente che fa fatica a riconoscere le sue radici cristiane,"sentinelle del mattino" che non si lasciano infiacchire dalle mode, dalle legislazioni permissive, dai falsi e provvisori sensi di libertà.
Ci convincerà ad essere, in questo "vecchio" mondo, la novità perenne che è Cristo.
Ogni domenica e ad ogni celebrazione lo ricorderemo. Confesseremo la nostra stretta unione con lui. Dalla sua carità nascerà la nostra carità reciproca e insieme celebreremo l'Eucaristia perché Cristo rimanga con noi e sulla nostra strada sia "Luce, Verità e Vita".
Lo ricorderemo, in particolare, in questa domenica, giorno del suo ingresso nel compito di "servo dei servi di Dio" . Con Lui saremo la Chiesa, splendente come una sposa ornata per il suo Sposo: Cristo. Lui, sì, merita ogni grazie e ogni benedizione perché è buono a misericordioso con noi, ricco di grazia e inesauribile nell'amore.
don Mario