| Lettera ai parrocchiani |
XXXIV domenica del Tempo Ordinario - II settimana del salterio
Scrive il Papa:
"Cristo è al centro non solo della storia della Chiesa, ma anche della storia
dell'umanità. In Lui tutto si ricapitola... Paolo VI confessò che Cristo
«è il fine della storia umana, il punto
focale dei desideri della storia e della civiltà, il
centro del genere umano, la gioia di ogni cuore, la pienezza delle loro
aspirazioni»... In Lui, Verbo fatto carne, è
infatti rivelato non solo il mistero di di Dio, ma il mistero stesso dell'uomo.
In Lui l'uomo trova redenzione e pienezza...
Il Duemila sarà un anno intensamente eucaristico: nel sacramento dell'Eucaristia il Salvatore, incarnatosi nel grembo di Maria venti secoli fa, continua ad offrirsi all'umanità come sorgente di vita divina... Nel secolo XX, specie dal Concilio in poi, molto è cresciuta la comunità cristiana nel modo di celebrare i Sacramenti e soprattutto l'Eucaristia. Occorre insistere in questa direzione, dando particolare rilievo all'Eucaristia domenicale e alla stessa Domenica, sentita come giorno speciale della fede, giorno del Signore risorto e del dono dello Spirito vera Pasqua della settimana".
Eucaristia, Pasqua della settimana cosa significa? Significa Cristo Risorto che i suoi discepoli ricordano e rivivono insieme nel giorno di Domenica, per fare con Lui l'esperienza della "vita nuova".
Quale vita nuova?
Quella di chi è stato salvato da Gesù con la sua Passione e la sua Morte ed è diventato un "uomo nuovo", che non è più schiavo del peccato e dell'egoismo, ma comprende che vivere significa amare, vivere significa regnare e regnare significa servire.
Questa è l'esperienza che ha fatto Gesù con noi. Questa è l'esperienza che Gesù chiede a noi verso i nostri fratelli di fede e verso ogni uomo che ci sta accanto.
La vera testimonianza consiste nell'essere servitori di tutti, perché non c'è amore più grande di questo "dare la vita per le persone che amiamo". Anche quando queste persone non fossero quelle che possono darci qualcosa in cambio. Gesù il suo amore lo ha riservato soprattutto ai piccoli, ai poveri, agli ultimi, ai peccatori, agli emarginati, ai giudicati, ai disprezzati. A chi non aveva nulla in cambio. Anzi aveva bisogno di tutto e in particolare di dignità di salvezza, di affrancamento, di liberazione.
Lo ha fatto con il ladrone crocifisso accanto a Lui. Lo porta direttamente nel suo Regno, cambiando in un supremo atto di rinascita nell'amore la sua vita. Esiste amore più grande?
don Mario