| Lettera ai parrocchiani |
II domenica di Quaresima - II settimana del salterio
Il Vescovo nel suo messaggio per la quaresima ci ricorda che
tutti siamo chiamati a riappropriarci ogni giorno dei valori professati con la
nostra fede nel giorno del Battesimo.
In questa prospettiva la Quaresima appare come una scuola di vita cristiana,
dove si impara una lezione fondamentale: a riconoscere la fedeltà di Dio, quale
atto di amore che ci sceglie e ci salva e a confessare le nostre infedeltà.
Attingendo
luce dalla Parola di Cristo, "luce del mondo",
nutrimento dall'Eucaristia,
stimolo dalla vita della Comunità Cristiana,
saremo resi capaci di vivere il nostro battesimo e di diventare sempre più ciò che siamo: figli di Dio.
E' Gesù la via della fedeltà: bisogna entrare nel mistero della sua morte e risurrezione, nella verità del Battesimo per diventare "nuove creature". Nella Pasqua si attua ogni promessa ed è fondato ogni criterio per vivere in fedeltà alla nostra vocazione di figli e di fratelli, vincendo il male e aderendo a Dio, unico e sommo Bene.
Il Vescovo quindi ci invita a riscoprire e a vivere il nostro Battesimo. Significa:
Ricordarsi che siamo cristiani:
vivere la nostra appartenenza alla Chiesa cattolica come coloro che hanno scelto Gesù Cristo;
dare tempo alla preghiera personale lungo la giornata, anche mentre lavoriamo, mentre camminiamo per strada, mentre cuciniamo...;
vivere la domenica come giorno del Signore morto e risorto;
trovare spazio e tempo per leggere la Bibbia.
Essere fedeli nella vita alle promesse del nostro Battesimo:
rinunciare ad ogni forma di peccato e di scelta immorale, senza minimizzare le piccole disonestà, gli egoismi quotidiani verso i più vicini;
avere il coraggio di prendere posizione riguardo alla fede, senza nascondere la nostra adesione alla Chiesa e a Cristo;
farci riconoscere credenti, dallo stile di vita;
compiere scelte impopolari riguardo alla correttezza nel lavoro, al linguaggio nella conversazione normale, davanti alle ingiustizie palesi;
dichiarare guerra sempre, dovunque e con tutti alla maleducazione dilagante: nessun valore autentico può crescere in un cuore volgare.
don Mario