Lettera ai parrocchiani

18 MAGGIO: 5^ DOMENICA DI PASQUA - 1^ SETTIMANA DEL SALTERIO

Rimanere in Gesù

Chi ha una certa familiarità con la preghiera e con la persona di Gesù ha sperimentato tante volte un fatto significativo. Quando si rimane vicini a Lui e si cerca di custodire una relazione vera e personale, direi di amicizia con il Signore, la nostra vita assume tonalità nuove. Diventa più buona, più mite, più serena; e anche nella prova si manifesta nel suo aspetto positivo. Il bene prevale come un bisogno. Si diventa più sensibili quando si sbaglia. Si è più disposti al perdono e al dialogo. Avviene ciò che scriveva Paolo, per esperienza: "Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me!".

Se leggiamo con attenzione il Vangelo di questa domenica, riusciamo a capire la ragione. Dice Gesù: "Chi rimane in me porta molto frutto". Perché Lui è la Vite e noi siamo i tralci. La vitalità della grazia e dell'amore del Signore passa da Lui a noi, se rimaniamo strettamente legati alla sua vita, al suo Vangelo.

L'Eucaristia è il sacramento che rende questa unione strettissima, palpabile, fisica, indissolubile; a condizione che il nostro incontro con il Signore: nostro cibo e nostra bevanda, sia un incontro di amore, preparato e vissuto nell'amore, seguito dall'amore. E noi lo sappiamo: l'amore vuole solo il bene, il bene vero, autentico, quello che Gesù stesso ogni giorno ci insegna, se ci lasciamo istruire.        

don Mario


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