| Lettera ai parrocchiani |
III domenica di Avvento - III settimana del salterio
11 dicembre: Domenica della comunità - Vogliamo scoprire concretamente che siamo tanti ad aver scelto Gesù. Vogliamo dichiarare che crediamo in Lui morto e risorto: Uomo e Dio. Vogliamo che dalla nostra fede (cioè il conoscere Gesù), dalla speranza (cioè desiderare il suo ritorno per la nostra risurrezione), dalla nostra carità (cioè dal nostro vivere l'amore) nasca una vita diversa e fraterna.
Continua a leggere e scoprirai che essere cristiani non è una schiavitù, ma la vera libertà. Gesù conosce veramente il cuore di ciascuno di noi, sa di che cosa abbiamo veramente bisogno, ci porta all'origine della nostre domande e delle nostre insoddisfazioni e ci svela le cause delle nostre nevrosi moderne. Essere cristiani non è noioso, ma una continua ricerca di tutto ciò che veramente è buono, giusto, vero, amabile, degno di essere vissuto. Non la pensa così chi ci promette festa e allegria senza fine, soddisfazioni e successi senza limite, godimento e felicità a poco prezzo.
Essere cristiani vuol dire:
avere scoperto un amore, il più grande: GESÙ;
avere il coraggio di seguirlo, sapendo per certo che Lui mi dà la vera gioia quella che nessuno e nessuna situazione può rubarmi;
vivere la meraviglia di tanti amici che come me hanno scelto Gesù Cristo e cercano di vivere come Lui, felici nonostante le inevitabili fragilità;
sentirmi orgoglioso di appartenere ad una comunità che crede anche quando per questo mi irridono;
vivere una vita che va controcorrente: coerente e impegnativa, sempre bella e soddisfacente;
credere in Gesù Risorto che fa risorgere anche me con tutta la mia persona, anche con il corpo;
sperare sempre in un mondo e in una società nuovi costruiti anche col mio contributo concreto;
amare, amare, amare a qualsiasi prezzo.
don Mario