Lettera ai parrocchiani

10 Aprile 2005

III domenica di Pasqua - III settimana del salterio

Giovanni Paolo II: l'uomo nuovo

 

Quando la creta si abbandona docile nelle mani del vasaio nascono capolavori ineguagliabili.

Quando l'artista è lo Spirito Santo, le meraviglie prodotte dal suo amore incandescente sono inenarrabili. Superano ogni previsione umana. Hanno bisogno della "esagerazione" del linguaggio per essere minimamente adombrate.

Quando la creta nelle mani dello Spirito Santo è Giovanni Paolo II avviene quello che tutti abbiamo visto in questi 27 anni. Ci incontriamo con lo stupore di questi ultimi mesi: fino ad oggi.

Sicuramente Dio ha operato cose grandi nel suo servo Giovanni Paolo.

Attraverso le sue origini Dio ha dato uno scossone alla storia di un mondo chiuso e avvelenato dalle dittature più sanguinarie che l'umanità ricordi. Mediante il suo stile umanissimo e immediato, efficace e incisivo Dio è arrivato al cuore, alla vita, al dolore di infiniti uomini e donne di ogni latitudine, segnati nel corpo e nello spirito dalla disumanità dei più potenti e dei più ricchi. Col suo grido carico di potenza e di amore, coerente e coraggioso Dio ha pronunciato le sue Parole di salvezza e di liberazione.

C'è, tuttavia, un segreto che rimarrà sempre velato e misterioso nella vita di Giovanni Paolo II. Il segreto che, anche se sconosciuto, è la linfa di tutto ciò che abbiamo visto e udito: la sua vita intima con Dio e con Maria Santissima Sua Madre. Quale dialogo di amore e di appassionata tenerezza si sia annodato tra il papa e il suo Signore Morto e Risorto non lo sapremo mai. Di quali misteriosi linguaggi si sia nutrito il suo incontro con Dio, anche nei momenti del più penoso silenzio, resterà un tesoro dell'anima e di quegli appunti che verranno bruciati, come tanti sospiri del cuore. D'altra parte è bello che un babbo lo si scopra un po' alla volta e mai del tutto!

don Mario


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