| Lettera ai parrocchiani |
XXXII domenica del Tempo Ordinario - IV settimana del salterio
Scrive il Papa: "L'icona dei discepoli di Emmaus ben si presta ad orientare un Anno che vedrà la Chiesa particolarmente impegnata a vivere il mistero della Santa Eucaristia. Sulla strada dei nostri interrogativi e delle nostre inquietudini, talvolta delle nostre cocenti delusioni, il divino Viandante continua a farsi nostro compagno per introdurci, con l'interpretazione delle Scritture, alla comprensione dei misteri di Dio. Quando l'incontro diventa pieno, alla luce della parola subentra quella che scaturisce dal "Pane di vita", con cui Cristo adempie in modo sommo la sua promessa di «stare con noi tutti i giorni sino alla fine del mondo» (cfr Mt 28,20)" (Lettera "Mane nobiscum, Domine" di Giovanni Paolo II, n. 2).
In questo Anno dell'Eucaristia, il nostro desiderio più grande deve essere "rimanere con Cristo" e chiedere insistentemente a Lui che rimanga con noi.
Ci sono tanti modi per stabilire un rapporto col Signore continuo e profondo.
Nella fatica quotidiana, fatta di cose semplici e banali, è sufficiente il ricordo di Gesù che abita con noi mediante il Suo Spirito per dare senso alle cose e forza alle nostre decisioni, in modo che ogni opera compiuta, anche la più piccola e umile, diventi un atto di amore.
Nei momenti di incertezza e di dubbio Gesù si fa nostro compagno aiutandoci e vedere la realtà alla luce della Parola di Dio. Mi chiederò, allora: quale proposta mi veniva dal Vangelo che ho ascoltato domenica alla Messa? Come posso viverlo in questa situazione? Come illumina le valutazioni che faccio della mia vita oggi, in questo momento, con questa persona... ?
Nei momenti di solitudine, di abbandono, di aridità, di delusione...: ripenso alla Eucaristia che ho ricevuto. Gesù, "Pane di Vita", mi ha nutrito e l'azione della sua Presenza continua in ogni momento. Lui è con me, Lui cammina con me, Lui mi dà consolazione ed energia, Lui mi conforta, Lui è il cibo della mia strada. Non posso lasciarmi sconfiggere dal malumore o dalla tristezza, dalla delusione o dalla mancanza di speranza. Gesù è con noi, veramente. La sua è una presenza "reale" e viva, efficace, amichevole e soave.
Nei momenti di gioia e di felicità è Gesù che "scalda" il nostro cuore e rende autentica la pace che proviamo dentro di noi. Anche in questi momenti è necessario che cogliamo la sua presenza e pieni di riconoscenza diciamo a Lui il nostro grazie e lo rendiamo visibile in ogni grazie.
don Mario