La Chiesa: storia
 

 

 

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UN TEMPIO PER UNA COMUNITA’

 LA CHIESA DI SAN PIO X IN ROVIGO

 

Il 16 novembre 1968, il Vescovo Marcello Rosina, amministratore apostolico della diocesi di Adria, consacrava a Rovigo, la chiesa parrocchiale di San Pio X.

Fino ad allora il servizio religioso per la comunità del quartiere, si era svolto in un edificio, ora adibito a palestra di karatè.

Nel 1963, in aprile, venne emanata una legge dove lo Stato concedeva contributi per la costruzione di nuove chiese. Visto che il quartiere mostrava una vivace tendenza allo sviluppo, e grazie al contributo statale, alla fine, con il sostegno dell’amministratore apostolico Mons. Rosina si decise per la costruzione di una nuova chiesa.

Il progetto fu elaborato dall’architetto Giuseppe Gusella, affiancato dagli ingegneri Sergio Zerba e Remo Losi, ricevendo il 13 febbraio 1964, l’approvazione della Pontificia Commissione d’Arte Sacra.  Il comune di Rovigo rilasciò la concessione edilizia il 9 luglio 1965, i lavori furono affidati all’impresa Narciso Passadore e Figlio di Lendinara.

Il 28 maggio 1966 Mons. Rosina benedisse la simbolica pietra angolare. La bolla di istituzione della parrocchia di San Pio X fu firmata dal Vescovo Mazzocco il 22 novembre 1959. Il decreto di riconoscimento venne firmato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 27 aprile 1960, un mese dopo il 1° giugno, il Vescovo nominò il primo parroco nella persona di Don Carlo Ferrari. La parrocchia di San Pio X fu, in ordine di tempo, la quinta di Rovigo.

La parrocchia fu dedicata a San Pio X, in ricordo del Papa veneto canonizzato il 29 maggio 1954.

In seguito alle dimissioni per malattia di Don Carlo Ferrari, la parrocchia per circa un anno venne retta dal Mons. Girolamo Lavarda, con la collaborazione di Mons. Antonio Zanirato.

L’11 gennaio 1986 fece il suo ingresso Don Arnaldo Pizzo, allora parroco al Paolino di Fratta Polesine. Pochi anni dopo venne costruita l’attuale canonica e casa del parroco.

Nel 2000 sono finiti i lavori per la ristrutturazione dell’ex casa di Don Carlo, così si è potuto inaugurare il circolo parrocchiale, dotato di bar, televisione, calcetti e biliardo e molte sale riunioni al primo piano e al piano interrato, da dove si entra dall’ “arena”.

 

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