STORIA


LA CHIESA

Le origini della nostra chiesa risalgono al 1290. Nel testamento di Guglielmo di Castelbarco del 1319 si disponeva che alla chiesa fosse aggiunto un convento retto da 8 i Frati minori, successivamente sostituiti dai Carmelitani Scalzi. Assunse il titolo di S.Maria del Monte Carmelo il 1 aprile 1334 e alla chiesa i Carmelitani aggiunsero, verso la fine del 1400, il convento e il chiostro. Non essendo più sufficiente lo spazio per l’accorrere dei fedeli si pensò alla costruzione di una nuova chiesa iniziando dal campanile terminato nel 1657. Dalla posa della prima pietra nel 1678 si arrivò al 1776 con l’abbellimento della facciata, ad opera dello scultore veronese Giovan Battista Schiavi . faccia2.jpg
A causa della guerra di religione fra Giuseppe II e i vari ordini religiosi i Carmelitani vennero soppressi nel 1785 e i loro beni confiscati. Per riavere la chiesa il Vescovo di Trento istituì nel 1787 la Parrocchia di S. Maria del Carmine. Dopo tre anni essa fu restituita al Comune di Rovereto e da questo alla Parrocchia. Nel 1820 la chiesa fu definitivamente consacrata.
Nel presbiterio vi sono opere pittoriche di Gaspareantonio Baroni de’ Cavalcabò. La chiesa è ornata da bellissimi altari in marmo policromo dei fratelli Benedetti di Castione. Le pale di tali altari sono tutti di pittori del settecento come il comasco Giulio Quaglia, il veronese  Bartolomeo Zeni, ed il vicentivo  Antonio Pieri. Nella cappella di destra è provvisoriamente sistemata una tela del 1500 opera del veronese Domenico Ricci, detto Brusasorci. Nel 1910 viene affrescato il catino dell’abside e nel 1923,  preparato il graffito della volta. Nel 1929 l'Arcivescovo di Trento eleva la Parrocchia al grado di Arcipretale.

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chiostro

IL CHIOSTRO

Il chiostro dei Carmelitani fu costruito tra la fine del sec. XV e l'inizio del sec. XVI. La fascia affrescata è datata 1559. Sotto il colonnato sono murate 19 lapidi sepolcrali recanti date che vanno dal 1427 al 1774, che una volta si trovavano all'interno della chiesa. E’ formato da venti colonnine di marmo con le caratteristiche foglie al capitello e alla base, che circondavano uno spazio quadrato verdeggiante, abbellito al centro dal solito pozzo conventuale (ora scomparso) Nella metà del secolo XVI un frate roveretano, di nome Battista, dipinse la cornice tra gli archi delle colonnine e il piano superiore con una fascia di pittura a fresco, ricca di fogliame, puttini e stemmi.

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Lapide di Rosmini

LAPIDE DI ROSMINI

Dall'aprile al 20 agosto 1820 la nostra parrocchia rimasta senza titolare, fu provvisoriamente affidata al vicario Don Vigilio Briccio, il quale approffitando della presenza a Rovereto del Vescovo di Chioggia, Mons. Provedi Manfrin lo pregò di provvedere alla consacrazione della chiesa della Madonna del Carmine.
Il 2 luglio 1820 il vescovo, proprio nella nostra chiesa, conferì il diaconato ad Antonio Rosmini che anelava a diventare sacerdote.
La lapide accanto ricorda la cerimonia della consacrazione della chiesa in cui Antonio Rosmini fungeva da crucifero, qualche giorno prima di essere nominato diacono.

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I  PARROCI

 
22/10/1787 primi 1792 Don Filippo de Chiusole
da Rovereto

Il vescovo Pier Vigilio dei conti Thumm con decreto 22 ottobre 1787 proclamò l'istituzione della parrocchia di Santa Maria del Carmine in Rovereto, con centro spirituale nella chiesa ex carmelitana.
Il parroco viveva in alcune stanzette ricavate nel fabbricato addossato alla chiesa tra il chiostro e la strada, dove i vari parroci di Santa Maria dovettero alloggiare col cappellano fino al 1910.

primi 1792 fine 1793 senza titolare Le veci di parroco furono affidate a Don Giovanni da San Nicolò, coadiuvato dal cappellano Don Vittorio Webern.
21/12/1793 14/2/1797 Don Sigismondo
da Pavia
Durante questo periodo non è stata registrata alcuna speciale attività parrocchiale.
Nov. 1797 12/2/1819 Don Vincenzo Lutz
da Rovereto

Istituì i registri e i libri canonici conformi ai decreti del Concilio di Trento, determinò e regolò le funzioni religiose dei singoli periodi liturgici.
Diede disposizioni per il decoro della chiesa e le sacre funzioni.
Nel 1814 in occasione del ritorno di Pio VII a Roma da Vienna, fece costruire due tronfi da applicare ai lati del tabernacolo dell’Altare Maggiore.

18/6/1819 2/4/1820 Don Giambattisti Polla
da Roncegno
Nulla di particolare da ricordare data la brevità del suo incarico (9 mesi).
Apr. 1820 Ago. 1820 Senza titolare

La parrocchia fu affidata provvisoriamente al vicario don Vigilio Briccio.
Durante il suo incarico in data 29/6/1820 la chiesa fu consacrata alla Madonna del Carmine dal vescovo di Chioggia Mons. Giuseppe Provvedi-Manfrin.
Il 2/7/1820 proprio nella nostra chiesa, lo stesso vescovo conferiva il diaconato ad Antonio Rosmini, che anelava a diventare sacerdote.
Lo stesso vescovo conferì a Rosmini, a Chioggia, il 21/4/1821 la consacrazione sacerdotale.

20/8/1820 23/12/1833 Don Bartolomeo Oliari
da Tiarno (val di Ledro)

Nel 1825 provvide all’introduzione di un nuovo Organo, costruito dal frate cappuccino Damiano Damiani.
Era il quarto organo della chiesa di Santa Maria.
Altro provvedimento del parroco Oliari fu la sostituzione del cappuccio, nella veste dei confratelli, con la mantellina di lana bianca (1829).
Verso la fine della sua vita pensò anche al restauro della cappella del Santissimo.

28/6/1834 Fine 1844 Don Federico Guella
da Pranzo (Riva del Garda)

Ebbe l’onore di accogliere per la prima visita pastorale della parrocchia il venerando vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer (29/9/1839).
Terminò il restauro della cappella del Santissimo, adornando la stessa con nuovi candelieri e vasi per le palme di fiori, in legno a patina d’oro.
Nel 1844 causa malattia don Guella si ritirò dall’incarico.

23/11/1844 4/4/1862 Don Domenico Santuari da Montesover (val di Cembra)

Provvide all’istituzione del nuovo Cimitero, che fu benedetto solennemente il 28/10/1848.
Un’altra opera importante fu l’apertura dell’Oratorio che lo rese funzionante nel 1857.
Nel 1853 provvide all’acquisto di una nuova statua della Madonna opera di Pendl di Merano.

24/8/1862 3/11/1867 Don Bartolomeo Mattei
da Ala

Pensò al completamento del cimitero e fece preparare il disegno della cappella che doveva essere dedicata alla Santa Croce, tre anni dopo, nel 1866, la cappella fu solennemente benedetta.
Nel 1867 provvide a rinnovare il pavimento di pietra della cappella del Sacramento e a sostituire il banco di legno all’entrata con una balaustra pure di pietra.
Il 31/7/1868 ebbe la visita pastorale del nuovo vescovo Benedetto de Riccabona.
Nel 1867 causa malattia don Mattei si ritirò dall’incarico.

8/9/1874 23/6/1882 Mons. Andrea Molinari
da Trento

Restaurò la cappella di San Giuseppe, illuminò a gas la chiesa e la sacrestia.
Negli anni 1875-1876 pensò a cambiare la vecchia Via Crucis con un’altra più decorosa.
Provvide all’acquisto dell’orto Rosmini, attiguo all’Oratorio, per dare uno spazio maggiore per i giochi dei ragazzi.
Fu il "primo parroco" ad entrare nell’apposita tomba costruita nella cappella del nuovo cimitero.

21/10/1882 22/8/1888 Don Luigi Keppel

Don Keppel aveva celebrato la sua prima Messa in S. Maria il 19/7/1863.
Provvide a risolvere il problema della campane, che per la prima volta suonarono a distesa il 12/01/1884.
Nel 1883 provvide a far ridipingere tutta la chiesa con una tinta di perlino chiaro.

20/12/1888 25/5/1906 Don Filippo Tovazzi
da Volano
Durante il suo operato fu nominato vescovo di Trento mons. Celestino Endrici, che risultò essere il più giovane vescovo italiano.
Mons. Endrici fu il "primo" vescovo di Trento che nel 1929 ricevette il titolo di "arcivescovo".
1/11/1906 5/8/1913 Don Giacomo Depellegrin
da Panchà (val di Fiemme)

Affidò a Eugenio Cisterna il dipinto di un grande affresco nella conca dell’abside sopra il coro.
Rappresenta l’Incoronazione della Vergine da parte della SS. Trinità in un trionfo di Angeli.
Nel 1910 provvide al collocamento in fondo alla chiesa di un grandioso e massiccio portale, per riparare la porta d’ingresso.
Provvide alla costruzione del Ricreatorio, della Canonica e dell’asilo Vannetti.
A fine incarico lasciò la parrocchia per essere trasferito a Trento alla direzione del Seminario Minore.

16/11/1913 30/12/1945 Don Giuseppe Dalpiaz
da Terres (val di Non)

Nel settembre 1919 (finita la guerra) riuscì ad ottenere da Roma i finanziamenti per la ristrutturazione della chiesa comprese le decorazioni andate distrutte con la guerra.
Fu restaurato anche l’organo opera dei fratelli Rieger e fu inaugurato il 27/10/1929.
Il 7/6/1929, l’Arcivescovo di Trento elevò la parrocchia al grado di arcipretura e conferì all’arciprete la dignità di Monsignore.
Nel 1945 decise di ritirarsi a vita privata.

18/5/1947 4/2/1963 Don Remo Dezulian
da Forno di Moena (val di Fiemme)

Provvide alla costruzione della nuova cappella del cimitero; della vecchia chiesetta si lasciarono in piedi solo quattro colonne che si alzano nel vuoto, tra loro indipendenti, a ricordo di quella che fu detta dal popolo "la Rotonda".

29/6/1963   Don Alberto Tomasi
da Lavis
 
1/12/1968 6/9/1976 Don Cornelio Giovanella
da Levico
 
19/9/1976   Don Carlo Tisot
da Primiero
 
25/9/1988 9/9/2001 Don Adolfo Scaramuzza
da Denno (val di Non)
Ha provveduto alla ristrutturazione del Teatro-Oratorio.
14/10/2001   Don Enrico Finotti
(Val di Gresta)
Durante il suo operato la Parrocchia di S. Croce dal 1.1.2003 è stata incorporata nella parrocchia di S. Maria.

Bibliografia: Tamanini Enrico: S. Maria del Carmine a Rovereto, Rovereto, Arti Grafiche R. Manfrini, 1964


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