Murisasco castello ultra secolare
Cap. B01 - Storia e Oratori campestri - Pagina B01.03
Gli argomenti trattati sono stati inseriti da Ing. Arch. Michele Cuzzoni nel 2024 - © Copyright 2024 - Bibliografia
La prima menzione scritta che ricordi Murisasco è la bolla di Papa Adriano IV in data 1153 con cui conferma all'abbazia di S. Marziano "villam de Murisasco". In questo documento si parla di conferma segno evidente che già l'abbazia lo possedeva e che quindi l'abitato è preesistente
Era soggetto alla giurisdizione temporale del Vescovo di Tortona, così come Codevilla, Mondondone, S. Antonino ed altri luoghi.
In seguito l'imperatore tolse al Vescovo Murisasco e tutte le località sopracitate per darle ai Pavesi.
Murisasco era comune ed aveva consoli propri. Nel medioevo era denominato Mariçasce
Nel 1248 i Pavesi imposero " comuni et hominibus mursaschi pro prestito supra scripto (cavalcata contro Bonifacio II marchese del Monferrato) solidos XXXX, rt pto dacito unius carri et dimidii solidos XV".
Nel 1315 Matteo e Azzone Visconti con l'aiuto dei Beccaria presero Murisasco e lo fortificarono.
Il 29 maggio 1316 Galeazzo II Visconti ordinava al Podestà di Murisasco di rafforzare le mura, il castello ed il borgo.
Nel 1317 scoppiò la guerra tra Galeazzo II Visconti e Giovanni II Marchese del Monferrato. Le sue truppe mercenarie assediarono il Castello di Murisasco che dovette cedere, unitamente ai castelli di Mondondone, Nebbiolo, S. Antonino, Barisonzo, Fortunago ed altri. Successivamente Luchino Dal Verme lo recuperò dopo breve tempo.
Nel 1405, essendo sotto la signoria dei Visconti, Murisasco si ribellò con altri luoghi a Filippo Maria. I ribelli si ritirarono nel forte e potente loro castello e di là scendevano facilmente a danneggiare i Vogheresi restati fedeli ai Visconti.
I Vogheresi mandarono un forte manipolo di soldati guidati da Jacopo Gairaldi per combattere i ribelli, che furono vinti
Nel 1412 il duca di Milano donava Murisasco in feudo a Rinaldo Beccaria per compensarlo dei suoi servigi.
Gli Sforza succeduti ai Visconti mantennero il feudo di Mondondone nel proprio territorio di giurisdizione.
Nell'Archivio di Stato di Milano si trova il manoscritto del giuramento di fedeltà di Manfredo e Rinaldo Beccaria al duca Galeazzo Maria.
Nel 1516 il Trattato di Noyon riconosceva l'occupazione francese del Ducato di Milano ed i relativi territori dell'Oltrepo Pavese tra cui Murisasco.
Nel 1526, in seguito alla sconfitta di Francesco I di Francia a Pavia (1525), con il Trattato di Madrid la Francia rinunciava ad ogni pretesa sul territorio italiano. Così i borghi dell'Oltrepò passarono, con il Ducato di Milano, sotto l'impero spagnolo di Carlo V.
Nel 1537 il registro del focatico (recensione delle famiglie, chiamate fuochi) censiva 25 fuochi a Murisasco.
Tra il 1554 e il 1556 Carlo V abdicò tutti i regni in favore del fratello Ferdinando e del figlio Filippo. A quest'ultimo fu assegnata la corona italica, nei cui territori era compreso anche Murisasco.
Alla morte di Aureliano Beccaria, senza prole, la Camera Ducale assegnò nel 1610 il feudo di Murisasco a Giovanni Battista Beccaria con il titolo di conte, unitamente a Mondondone, Codevilla ed altri luoghi.
Quando il Vogherese passò sotto i Savoia, Voghera fu costituita provincia e il feudo di Murisasco fu incamerato da Voghera. Mondondone divenne capoluogo del grosso comune che comprendeva gli abitati di Codevilla, Garlassolo, Casareggio, Rasei, Piana, S. Antonino, Torrazza, Trebbio, Pragate, Mogliazza (Mogliasco), Cedé, Riccagioia, Maresco, Castellazzo, Nebbiolo (Nebiolo), Murisasco (Muriasco), Case di Bertuggia.
L'abbandono dell'antico castello ne causò il degrado.
All'inizio del Settecento si ebbe la guerra di successione spagnola che portò a sconvolgimenti militari nel nostro territorio.
Nel
1703 l'Oltrepò fu scorporato dal Principato di Pavia e annesso al Piemonte, con il Trattato di Torino.
La pace di Utrecht del
1713 assegnò l'Oltrepò all'Austria tra cui Murisasco.
Nel
1743 il Trattato di Worms assegnò la provincia di Voghera ai Savoia che ne presero possesso nel 1744.
Nel 1748 la Pace di Aquisgrana sancì definitivamente il possesso dei Savoia.
Nel 1802 la Napoleone proclama l'annessione del Piemonte alla Francia, fatto che comportò il totale cambiamento del sistema amministrativo, l'obbligo del francese negli atti pubblici e la leva militare obbligatoria.
Nel 1850 fu costruita la nuova strada, mentre la vecchia passava da Garlassolo
Il castello fu trasformato in abitazione signorile; attorno ad esso si scorgono gli avanzi delle mura e delle fortificazioni. Una torre fu abbattuta nel 1865
Testo di Ing. Arch. Michele Cuzzoni (webmaster)
C. Goggi - Per la storia delle parrocchie della Diocesi di Tortona - 1967.
G. Garbi - C. Scrollini - Codevilla e la Pieve Scomparsa - 2000