GIUGNO 2005

 

 

Il Mese di Giugno


È il Mese del Sacro Cuore!

Dopo il Mese di Maggio,
dedicato al Cuore Immacolato di Maria,
dal quale i fedeli invocano grazie e amore,
il Mese di Giugno porta a compimento
i desideri nascosti dei cuori fedeli.

È il Cuore Divino di Gesù che esaudisce
le suppliche umilissime
e allo stesso tempo onnipotenti
del Cuore Immacolato di Maria
in favore delle anime in pena.

È il mese della Misericordia!

È dal Cuore squarciato di Cristo
che fuoriuscì l’infinita misericordia del Padre
per la salvezza dell’umanità peccatrice.

È il mese della riparazione
per le infinite dissacrazioni,
ingratitudini e freddezze che l’umanità
accecata dal mito dell’onnipotenza,
dell'onniscienza, dell'edonismo,
procura cinicamente all’Amore di Dio
manifestato in Gesù crocifisso e
presente nel Sacramento dell’Eucaristia,
e nel Ministero Sacro della Chiesa.

Viviamo il Mese di Giugno
con rinnovato ardore dello spirito
verso il Sacro Cuore di Gesù
da Lui otterremo le sospirate grazie
in Lui troveremo il nostro riposo
per Lui daremo la nostra vita
sarà Lui la nostra gloria!

Insieme invochiamo per tutto il mese
con passione, fede e amore :

Cuore Divino di Gesù,
confido e spero in Te!

 

 

TEMPO ORDINARIO

Nel Tempo Ordinario il Signore Gesù non tarda a venire. Egli viene e vuole cenare con ciascuno di noi. Ci ripete continuamente: «Mettiti a tavola, voglio cenare con te». Vuol condividere la sua vita e conversare con noi. Raccontarci la sua vita.
Le pagine del Vangelo ci dicono di lui e del suo amore. Sono pagine intrise di amore. Impegnative quando le vogliamo prendere sul serio. Come avvicinarci ad esse? Come approfondire il Vangelo che quest’anno la liturgia ci propone in «lectio» continua di domenica in domenica soprattutto nel Tempo Ordinario?
Ecco alcune proposte tra le tante possibili con alcuni sussidi per continuare personalmente la ricerca e la riflessione.
 

 

Gesù, concedimi di imitarti
 
 

Concedimi, o Gesù,
un costante desiderio di imitarti
in ogni mia azione.

Illumina il mio spirito
perché, contemplando i tuoi esempi,
impari a vivere come tu hai vissuto.

Aiutami, Gesù, a rinunciare
a tutto ciò che non è pienamente
a onore e gloria di Dio.

E questo per amor tuo, Gesù,
che nella vita hai voluto
compiere in tutto
la volontà del Padre.

O Signore Gesù,
fa’ che io ti serva
con amore puro e intero,
senza aspettare il contraccambio,
successi o felicità.

Signore Gesù,
che io ti serva e ti ami
senza altro fine
che il tuo onore e la tua gloria. Amen.
s. Giovanni della Croce (1542-1591)
 

 

LITURGIA DOMENICALE

 

  X° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (9,9-13)

9Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì.

10Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 11Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: "Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?". 12Gesù li udì e disse: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 13Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori".

 

 

XI° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (9,36-10,8)

36Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. 37Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! 38Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!".

1Chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità.

2I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, 3Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, 4Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.

5Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti:

"Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; 6rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. 7E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. 8Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.

 

 

XII° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (10,26-33)

26Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. 27Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. 28E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. 29Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.

30Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; 31non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri!

32Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; 33chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli.

 

 

XIII° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (10,37-42)

37Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; 38chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. 39Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.

40Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. 41Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. 42E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa".

 

 

 

LUGLIO 2005

 

LITURGIA DOMENICALE

 

  XIV° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)

25In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 27Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare.

28Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero".

 

 

XV° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (13,1-23)

1Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. 2Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.

3Egli parlò loro di molte cose in parabole.

E disse: "Ecco, il seminatore uscì a seminare. 4E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. 6Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. 7Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. 8Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. 9Chi ha orecchi intenda".

10Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: "Perché parli loro in parabole?".

11Egli rispose: "Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. 12Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 13Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. 14E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice:

Voi udrete, ma non comprenderete,
guarderete, ma non vedrete.
15Perché il cuore di questo popolo
si è indurito, son diventati duri di orecchi,
e hanno chiuso gli occhi,
per non vedere con gli occhi,
non sentire con gli orecchi
e non intendere con il cuore e convertirsi,
e io li risani.

16Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. 17In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!

18Voi dunque intendete la parabola del seminatore: 19tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. 20Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, 21ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato. 22Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non da' frutto. 23Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi da' frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta".

 

 

XVI° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (13,24-43)

24Un'altra parabola espose loro così: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. 26Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? 28Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? 29No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. 30Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio".

31Un'altra parabola espose loro: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. 32Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami".

33Un'altra parabola disse loro: "Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti".

34Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, 35perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta:

Aprirò la mia bocca in parabole,
proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.

36Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: "Spiegaci la parabola della zizzania nel campo". 37Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. 38Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, 39e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. 40Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. 41Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità 42e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. 43Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!

 

 

XVII° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (13,44-52)

44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete capito tutte queste cose?". Gli risposero: "Sì". 52Ed egli disse loro: "Per questo ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".

 

XVIII° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (14,13-21)

13Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. 14Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.

15Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". 16Ma Gesù rispose: "Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". 17Gli risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". 18Ed egli disse: "Portatemeli qua". 19E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. 20Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

 

 

AGOSTO 2005

 

LITURGIA DOMENICALE

 

  XIX° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-33)

22Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.

24La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 25Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 26I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "È un fantasma" e si misero a gridare dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro: "Coraggio, sono io, non abbiate paura". 28Pietro gli disse: "Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque". 29Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". 31E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?".

 

 

XX° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (15,21-28)

21Partito di là, Gesù si diresse verso le parti di Tiro e Sidone. 22Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: "Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio". 23Ma egli non le rivolse neppure una parola.

Allora i discepoli gli si accostarono implorando: "Esaudiscila, vedi come ci grida dietro". 24Ma egli rispose: "Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele". 25Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: "Signore, aiutami!". 26Ed egli rispose: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini". 27"È vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni". 28Allora Gesù le replicò: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri". E da quell'istante sua figlia fu guarita.

 

 

XXI° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (16,13-20)

13Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". 14Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". 15Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". 16Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". 17E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. 18E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". 20Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

 

 

XXII° del T.O.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (16,21-27)

21Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. 22Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai". 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: "Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!".

24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. 26Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? 27Poiché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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