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LA NUOVA CHIESA |
Una vicenda familiare come tante altre, radicata di sani principi religiosi e morali, in un ambiente altrettanto sano e tradizionalista quale il ceto medio rurale, imprenditoriale, piccolo borghese del nostro ultimo Ottocento lombardo. Quì le origini di Colui che è oggi elevato agli onori degli altari, modello di una vita comune fuori da supposti eroismi a dalla notorietà tanto perseguita ed imposta alla pubblica opinione, ma col sostegno di una luce interiore, l'esercizio delle virtù cristiane, la dedizione all'amore del prossimo. Angela Campari, unitasi a Milano ad Innocente Pampuri, istituiscono una rigogliosa famiglia di ben undici figli, tra cui, nato nel 1897 c'è Erminio, il nostro Santo, che in religione assumerà il nome di Riccardo. I pampuri erano dei solidi commercianti milanesi in legnami e vini, si trasferirono a Trivolzio dove possedevano una casa e un'osteria e dove nacquè Erminio, penultimo dei figli ma dove ben presto la madre si ammalò di etisia. Il bambino frequentò le prime tre classi elementari a Trovo, il paese vicino, e le successive, a Casorate Primo; rientrato nella casa paterna a Milano, venne iscritto al Ginnasio Manzoni, ma non si trovò a suo agio; percìò gli zii a Torrino, dove si trasferì dopo la morte di sua mamma, lo richiamarono e lo collocarono nel collegio di Sant'Agostino a Pavia. Vi rimarrà fino all'anno 1915 come convittore, frequentando il ginnasio Liceo Ugo Foscolo, dove coseguirà la licenza liceale, eppoi si iscriverà alla Facoltà di Medicina. Furono quelli gli anni della sua formazione spiritule, attravesrso il Circolo Univrsitario "Severino Boezio" fondato nel 1874 dal vescovo di Pavia Mons. Agostino Riboldi, con l'intento di dare agli studenti cattolici un'arma per difendersi dagli assalti della gioventù miscredente. Un modello di perfezione e di virtù, il nostro giovane studente.
Dovette però abbandonare gli studi, siamo nel pieno della prima guerra mondiale, al giungere dell'aprile 1917 è chiamato alle armi. Forse è proprio da questo suo tirocinio di assistenza ai soldati feriti che si può cogliere la nota saliente di quel cristiano poema d'amore che fu la sua futura attività di medico, come pure il germe della sua futura attività di medico, come pure il germe della sua futura vocazione reliogiosa.Si dimostrò inoltre giovane coraggioso e pieno di iniziativa. Si laureò in Medicina l'anno 1921 e passò presto ad esercitare la professione in qualità di medico condotto a Morimondo, ove rimase fino al 1927, l'anno in cui, maturando la sua vocazione di dedicarsi alla vita religiosa, chiese ed ottenne l'abito della Congregazione dei Frati dell'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio. Entrò in silenzio al Fatebenefratelli di Milano e poi all'Ospedale di Sant'Orsola in Brescia dove si dedicò in piena umiltà anche a mansioni più modeste, al servizio dei sofferenti. Poi, dopo qualche anno l'insorgere del male. Morì nel 1930 a Milano. Fu medico che seppe trasformare la professione in missione di carità, e di un religioso che riprodusse in sè la figura del vero figlio di San Gioavanni di Dio. |
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