Lectio Divina

 III DOMENICA DI PASQUA – Anno B

Domenica dei discepoli di Emmaus

 

Tema: Cristo nostra Pasqua è risorto

I Lettura: At 3,13-15.17-19.

Dal Salmo 4 –Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.-

II Lettura: 1 Gv 2,1-5a.

Alleluia: “Signore Gesù, facci comprendere;

arde il nostro cuore mentre ci parli.” (cfr.Lc24,32)

Vangelo: Lc 24,35-48

Contesto

24,1-12: - Le donne e Pietro al sepolcro aperto.

24,13-35: - I discepoli di Emmaus.

24,36-48: - Apparizione agli undici e agli altri.

24,49-53: - Promessa del dono dello Spirito e ascensione di Gesù.

Annotazioni

 v. 35 - Raccontarono ciò che era accaduto: Cfr. il racconto dei discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35).

v. 36 - Pace a voi: La pace dei tempi messianici è il dono supremo di Dio annunciato dai profeti (cfr. Is 53,5) implica tutto il benessere di vivere (cfr. Ef 2,14).

v 37 - Fantasma: Letteralmente spirito, cioè secondo la mentalità del tempo un essere del mondo celeste, opposto al carnale cioè estraneo agli uomini. Gli apostoli hanno ammesso la resurrezione di Gesù, ma la capiscono male: pensano che Gesù sia passato al mondo divino e che non è possibile alcuna comunicazione tra loro e lui. Concepiscono la resurrezione come una rottura.

v 39 - Toccatemi: Gesù si fa conoscere per mezzo delle sue mani e dei suoi piedi che portano i segni della crocifissione. La vista e l’udito possono ingannarsi, il contatto diretto del toccare verifica la realtà di una presenza corporale (cfr. I Gv  1,1-4).

v. 42 - Pesce: Questo richiamo al pesce potrebbe far credere che l’apparizione ha avuto luogo sulla riva del lago di Tiberiade (cfr. Gv 21,9-13), ma Lc si preoccupa di mantenere i discepoli a Gerusalemme per questo non parla del luogo dell’apparizione. Dopo la moltiplicazione dei pani, la pesca miracolosa e la chiamata a diventare “pescatori di uomini”, il pesce diventa il segno della relazione ristabilita con Gesù, che è iniziata sulla riva del lago, che è stata confermata nel deserto dalla moltiplicazione e che continuerà al di là della resurrezione.

v 44 - Sono queste le parole: Gesù dimostra ai discepoli di essere il Messia. In lui si è compiuto quanto aveva predetto durante la sua vita terrena e quanto era stato predetto nelle Scritture (cfr. 9,22; 18,31-33; 24,25-27).

- Nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi: Indicano la totalità della Scrittura ebraica (l’AT). E’ l’unica volta che insieme a Legge e Profeti si indicano i Salmi forse Lc vuole sottolineare tale libro perché è illuminante per capire Gesù e la sua passione (cfr. 23,34.36.46; At 2,25.34; 4,11.25).

v. 47 - A tutte le genti la conversione e il perdono : I discepoli hanno il loro posto nel disegno di Dio espresso nelle Scritture, che hanno Gesù come punto focale. I discepoli prolungheranno l’opera di Gesù estendendola a tutti i popoli (cfr. Is 49,6; Mt 28,19-20).

- Cominciando da Gerusalemme: Punto di arrivo e di partenza (cfr. Is 2,2-5; Mi 4,1-5; At 1,8). Per Lc tutta la vita di Gesù converge verso questa città, in essa bisogna anche attendere lo Spirito (cfr. At 2). A partire da essa si realizzerà l’espansione della Chiesa.

 

Dalle Opere di Ireneo di Lione( Adv. haer., IV, 26, 1)

  Le Scritture sono profezia di Cristo

Se uno, invero, legge le Scritture con intendimento, vi troverà una parola concernente il Cristo e la prefigurazione della vocazione nuova. Questo è infatti il tesoro nascosto nel campo (Mt 13,44), ovvero nel mondo, poiché il campo è il mondo (Mt 13,38). Tesoro nascosto nelle Scritture, poiché era significato in figure e in parabole che, dal punto di vista umano, non potevano essere comprese prima del compimento delle profezie, cioè prima della venuta di Cristo. Per questo, veniva detto al profeta Daniele: "Chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta. Quando infatti la dispersione sarà finita, essi comprenderanno tutte queste cose" (Dn 12,4.7) .

  Anche Geremia dice: "Alla fine dei giorni, comprenderete tutto" (Ger 23,20). Invero, ogni profezia, prima del suo compimento, non appariva che enigmi ed è per gli uomini; ma, venuto il momento del suo compimento, essa acquista il suo esatto significato. Ecco perché, letta oggi dai Giudei, la Legge somiglia ad una favola: manca loro infatti la chiave interpretativa di tutto, cioè la venuta del Figlio di Dio come uomo. Per contro, letta dai cristiani, essa è quel tesoro un tempo nascosto nel campo, ma che la croce di Cristo rivela e spiega. essa arricchisce l’intelligenza degli uomini, mostra la sapienza di Dio, rendendo manifesti i propri disegni di salvezza verso l’uomo; prefigura il regno di Cristo e annuncia l’eredità della santa Gerusalemme; predice che l’uomo che ama Dio progredirà fino a vedere Dio e udire la sua parola, e per l’ascolto di tale parola sarà glorificato, al punto che gli altri uomini non potranno fissare i loro occhi sul suo volto di gloria (cfr. 2Cor 3,7), secondo quanto è stato detto per bocca di Daniele: "I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre" (Dn 12,3).

  Se dunque uno legge le Scritture nel modo che abbiamo indicato - ovvero, nel modo in cui il Signore le spiegò ai discepoli dopo la sua risurrezione dai morti, provando loro, attraverso le Scritture, come "era necessario che Cristo soffrisse ed entrasse così nella sua gloria" (Lc 24,26.46) "e nel suo nome fosse predicata in tutto il mondo la remissione dei peccati" (Lc 24,47) -, sarà un discepolo perfetto, "simile ad un padrone di casa che trae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13,52).

Per la “Collatio” e la “Deliberatio”

 1) Il Signore risorto determina le nostre scelte e il nostro comportamento?

2) Siamo testimoni della sua resurrezione? La luce della Pasqua si irradia per mezzo nostro?

3) Siamo desiderosi di portare la Buona Novella del Vangelo in un mondo triste e disorientato?

Pasqua II di Pasqua III di Pasqua IV di Pasqua V di Pasqua VI di Pasqua

                  Home Page