Verso la metà del XIX secolo
il territorio ora occupato dalla nostra parrocchia era diviso tra i
comuni da Monza, Brugherio e Concorezzo e al suo interno erano presenti
numerosi cascinaggi, sparsi in mezzo ai campi, la cui popolazione cominciava
ad aumentare considerevolmente, fino ad arrivare ad un numero stimato
di circa 1400 anime.
Vista l'elevata distanza (alcuni chilometri, da coprire a piedi o con
carri trainati da bestiame) di queste cascine dalle chiese parrocchiali
più vicini e, per i contadini, che vi abitavano, risultava molto
difficile accostarsi ai sacramenti, recarsi a Messa e udire la Parola
di Dio.
Vi era addirittura il pericolo che i bambini da battezzare morissero
durante il tragitto fino alla chiesa, soprattutto in periodo invernale.
Per questi motivi, intorno al 1860, alcune persone, fra le quali il
Conte Alfonso Porro Schiaffinati e il Canonico di Monza Pietro Tedeschi
si impegnarono in prima persona affinché venisse eretta un chiesa
(già peraltro promessa da tempo dalle autorità civili
e religiose milanesi) a Cascina dé Bastoni, perché in
posizione centrale rispetto a tutti gli insediamenti agricoli della
zona (e forse perché nelle immediate vicinanze della villa del
conte).
Dopo aver dato vita ad un'organizzazione responsabile della costruzione
della chiesa, la Fabbriceria, con numerose lettere spedite ai comuni
vicini, cercò di raccogliere i fondi necessari per dare inizio
ad un'opera tanto importante quanto gravosa e difficile.
Grazie alla loro influenza ottennero fondi da tutte le amministrazioni:
Monza contribuì con £ 3000 (pagata in sei rate dal £
500 ciascuna dal 1865 al 1870), Concorezzo con £ 450 (tre rate
da £ 150 ciascuna dal 1869 al 1871) mentre per Brugherio non si
conosce l'effettivo ammontare della somma stanziata. Lo stesso Conte
Porro Schiaffinati offrì per la costruzione della nuova chiesa
la consistente somma di £ 6634,72.
I lavori di costruzione furono assegnati tramite asta pubblica tenutasi
a Monza e il contratto d'appalto fu aggiudicato all'imprese edile del
capomastro Pietro Campitoti di Milano che iniziò i lavori nel
1864.
Al momento della stipula del contratto le parti si accordarono affinché
i pagamenti avvenissero in buona valuta d'oro e d'argento al corso della
Borsa di Milano.
Nonostante tutti i componenti della Fabbriceria svolgessero con impegno
e serietà i loro compiti, registrando con attenzione entrate
ed uscite nei documenti ancora oggi conservati nell'archivio parrocchiale,
e pur ricevendo numerose offerte fatte dai parrocchiani, i quali per
la maggior parte non erano altro che poveri contadini disposti a sacrifici
per avere una chiesa, i fondi si dimostrarono ben presto insufficienti
a coprire tutte le spese (per isoli muratori, manovali e giornalieri
spesero circa £ 1353).
Per questo motivo nel 1876 il primo sacerdote della neonata parrocchia
don Anselmo Giana fu costretto a scrivere una lettera a tutti coloro
che possedevano terreni nelle zone circostanti affinché intervenissero
in aiuto della parrocchia con delle offerte. In quella lettera si legge:
"essendo sopraggiunta l'imperiosa urgenza di intonacare i muri
esterni della chiesa, seppur costruiti con economia, per salvaguardare
i lavori fatti all'interno, e mancando i fondi, vi prego di voler concorrere
con qualche offerta al sollievo di questa miserabile parrocchia, i cui
vantaggi per il bene spirituale di questi contadini non possono essere
misconosciuti".
Anche questo intervento non fu però risolutivo in quanto la Fabbriceria
trovò comunque grosse difficoltà nel liquidare l'ultima
parte del debito nei confronti dell'impresa Campiotti, tanto che si
dovette ricorrere all'estremo di cedere una parte del patrimonio parrocchiale,
ovvero l'oratorio denominato "della Natività e dei Tre Re
Magi", costruzione di cui non si conserva documentazione alcuna
se non la stima, eseguita da un perito, e di cui non siamo riusciti
a desumere l'esatta ubicazione.
Non si conserva all'interno dell'archivio nulla che riguardi il progetto
architettonico e artistico della chiesa, salvo uno schizzo preliminare
e una perizia preventiva, eseguita nel 1860 dall'ing. Pietro Muraglia,
riguardante il campanile, il cui costo in preventivo fu fissato a circa
£ 6500.
Non si sa con certezza quando furono completati i lavori di costruzione
e decorazione della chiesa che venne consacrata il 9 settembre del 1893.
A pochi anni di distanza dai lavori di costruzione della chiesa, tra
il 1885 e il 1886 si svolsero anche quelli per la realizzazione del
cimitero parrocchiale, che si trovava sul terreno nelle immediate vicinanze
della chiesa (dove oggi sorge l'oratorio, fino al canale Villoresi),
e di cui resta solamente la cappella posta in fondo a via G. dalle Bande
Nere.
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