S. Albino

Quando si parla di S. Albino nei documenti antichi, si intende la cascina che sorgeva dove ora troviamo la ex villa dei conti Porro Schiaffinati. Da alcune carte topografiche compare "villa Sant'Albino" alla destra della "strada per Imbersago", ora via Adda, e alla sinistra di "cascine dé Bastoni".
Ancora molti misteri circondano questa villa e la derivazione del toponimo S. Albino.
La prima vera villa del mondo antico è quella romana dell'ultima età repubblicana e dell'età imperiale. Con le prime invasioni barbariche, le ville cadono in abbandono e per molti secoli questo tipo di abitazione scompare. Benché si siano cercati manufatti di quel periodo, non si è mai trovato nulla di interessante. Abitualmente, il nome di una località veniva dato dal Santo patrono di una chiesa che sorgeva in luogo o nel territorio. In nessun documento compare una chiesa dedicata a S. Albino.
Ricordiamoci che oltre a S.Albino, vescovo di Vercelli, vi è anche S. Albino vescovo e confessore nato nel 470. Questi era un semplice monaco della città di Angers, in Francia, che aveva rifiutato il titolo nobiliare paterno. Inutili furono i suoi sforzi di respingere la presidenza della cattedra episcopale.
Sempre contro la sua volontà, lo elessero vescovo in una Francia appena invasa dagli Unni. Morì ad 80 anni, nel 550. A lui è dedicata la chiesa di Angers: ho citato questo santo francese in quanto intorno all'anno 1000 arrivava dalla Francia, proveniente da Albi, una setta poi dichiarata eretica, detta degli albigesi. Interessante sarebbe indagare se qualche suo adepto di nome Albino, convertitosi al cristianesimo ortodosso, sia stato poi proclamato santo.
Da un atto di investitura di beni da parte di prete Lorenzo de Tornago (Ornago) troviamo la seguente dicitura: "Beneficialis et rector ecclesie santorum Cosma ed Damiani de Concorezo" e anche della cascina S. Albino. La data è del giugno 1489.
Con lettera patente nel senato di Milano, cascina S. Albino verrà staccata nel 1526 sia da Concorezzo che dalla pieve di Vimercate.
La domanda di aggregazione al territorio di Concorezzo verrà ripresentata nel 1722. Con la dominazione austriaca si dà inizio alla riforma fiscale istituendo il catasto detto Teresiano dal nome della sua ideatrice: l'imperatrice Maria Teresa, figlia ed erede di Carlo V.
Dalle mappe catastali relative al censimento del 1721 notiamo che la cascina S. Albino è una corte a Pianta quadrata con giardino all'italiana, orti e bosco. Confinava come ora con la strada provinciale allora Strada Reale. Come proprietario compare Camillo Bertoli, livellario della prebenda di S. Giovanni Battista di Monza.
La cascina viene migliorata e trasformata in casa di villeggiatura tra il 1840 e il 1845 dalla famiglia
Porro Schiaffinati. Non sappiamo quando questa famiglia acquistò questa proprietà e da chi.
Da un censimento del 1855 vivevano in S. Albino 35 persone e 36 nel 1856.
La chiesa parrocchiale non esisteva ancora in quanto i lavori inizieranno nel 1866, grazie all'interessamento del conte Alfonso Porro, il quale ne diventerà il promotore col Reverendo Canonico
Pietro Tedeschi.
Varie riunioni mondane e letterarie avevano luogo nella villa e tra i vari personaggi che vi parteciparono ricordiamo il poeta dialettale Giovanni Rajberti (1805-1865), il quale dice di aver visto sul tavolo del conte una lettera che Garibaldi gli inviò dallo scoglio di Quarto.
Il compositore Giacomo Puccini (1858-1924), dopo la sua partenza da Monza, dove abitò dall'autunno 1886 all'estate del 1887, tornò periodicamente a trovare il conte Gaetano, con il quale aveva stretta amicizia.
La famiglia Porro si trasferì a Milano e non fece più ritorno alla villa.
Durante il periodo bellico (1945-1947) fu sede della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde. Fino agli anni sessanta in essa viveva qualche famiglia di custodi.
La villa venne venduta agli inizi degli anni ottanta agli attuali proprietari che l'hanno sistemata.
Di villa oramai non è rimasto che il nome originario di "villa S. Albino".
Con questo nome ora identifichiamo tutto il quartiere ad est di Monza e ormai la conosciamo col generico nome di "la villa dal Cunt".


"La villa dal Cunt"

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