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Quindi esistevano due chiese nel nostro paese di quella di S. Maria
dell'Assunzione, e quella di San Vito Martire, della prima abbiamo detto e della
quale si conserva solo il ricordo, in quella di San Vito invece, si riunisce
ancora la nostra comunità parrocchiale. Ma a quando risale la costruzione della chiesa di San Vito, vediamolo. Nessuno può dirlo, infatti non esistono documenti. Dal racconto dei più anziani tramandatoci, si fà risalire la costruzione al 1706, quale opera di un muratore tale Girolamo Conte di Roccalumera data che può essere accettata in quanto coincide con quella incisa su una pietra della chiesetta di Fautarì ove vi è pure una campana che porta la stessa data e l'iscrizione: Vincenzo Toscano per sua devozione, mentre in Misserio vi è una piccola campana con la data 1712 e l'iscrizione D. Carmelo Finocchio. Certo è che l'altare maggiore della Chiesa risale a 1898 ad opera di S. Seminara, data che risulta impressa sull'altare di marmo policromo. Ed ecco come appariva invece il prospetto della chiesa intorno al 1911, data che ci ricordano gli anziani in cui gli abitanti del paese con sacrifici spontanei e liberi, animati dalla Fede e dall'amore verso la loro chiesa, hanno trasportato dal torrente attraverso 'a chianata i san vitu la salita di San Vito, la sabbia necessaria per la sa costruzione, anche se in muratura rustica con tanti buchi, e un interno con colonne sbilenche che la dividevano. Tali sacrifici si rinnovarono negli anni 1955-56, quando generosamente con le loro offerte di denaro vollero rendere presentabile il prospetto, che sotto la direzione dei lavori di don Peppino Di Natale di Casalvecchio Siculo assume l'aspetto che ancora oggi conserva. |
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Fatto l'esterno si passo alla sistemazione dell'interno che presero il via nel 1968 ad
opera dell'impresa Crimaldi su progetto degli Ing. Ariosto e Caminiti, durante i lavori
all'interno vennero alla luce delle tombe, esse erano scavate in profondità per circa due
metri costruite a forma di stanza e chiuse a volta con mattoni e calce. Tali tombe
come i resti risalivano ad oltre duecento anni prima,
tesi avvalorata sia dai racconti dei più anziani che dalla forma di qualche stivaletto
ritrovato.
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