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07 dicembre 2004

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IL BATTISTERO DI SAN GIOVANNI ALLE FONTI

Entrando nel Duomo, subito a destra del portale d'ingresso, una scala ricavata nel contrafforte di facciata immette nell'area archeologica della Basilica Nova. Scendendo una rampa di scalini si incontrano i resti di un grande edificio ottagonale: il battistero di San Govanni alle Fonti. santatecla.gif (16314 byte)
San Giovanni alle Fonti è il primo battistero ottagonale della storia cristiana: il modello ambrosiano verrà poi ripreso in buona parte dei battisteri dell'Italia settentrionale. Nella simbologia ebraico-cristiana, infatti, il numero otto vuole ricordare, con i sette giorni della creazione, l'ottavo giorno, simbolo della Resurrezione e dell'eterna amicizia con Dio.
Sembra che proprio il vescovo Ambrogio abbia scelto per il battistero la forma ottagonale tipica dei mausolei, vale a dire dei sepolcri degli imperatori, perchè i catecumeni che entravano nel fonte battesimale avessero la sensazione di "immergersi" in una tomba dove l'uomo vecchio moriva per risorgere come uomo nuovo. Ne "I sacramenti" Ambrogio scrive: "Come è morto Cristo, così anche tu gusti la morte... E' una morte, ma non nella realtà d'una morte fisica, bensì in un simbolo. Quando ti immergi nel fonte, assumi la somiglianza della sua morte e della sua sepoltura, ricevi il sacramento della sua croce..."
Numerose rilevazioni archeologiche consentono di attribuire con certezza la costruzione del battistero all'epoca di Ambrogio
sgiovplani.gif (68051 byte)
In questo battistero, il 24 aprile 387, nella notte di Pasqua, Sant'Ambrogio battezzò Sant'Agostino, l'illustre professore di origini africane che era stato colpito dalla spiritualità, dalla preghiera e dai canti ispirati dal vescovo ai fedeli milanesi. Il Battistero di San Giovanni diventa quindi ben presto il centro della comunità cristiana di Milano perchè qui il vescovo, soltanto nella notte di Pasqua, impartiva il battesimo ai catecumeni di tutta la città.