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Parrocchia san Pio V e s. Maria di Calvairate
Milano - IT

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11 aprile 2005

Davide.it

Il percorso di approssimazione alla confessione sacramantale è costituito da tre tappe che devono poi diventare i tre momenti della confessione abituale e periodica.
Sono denominati secondo la scansione più tipicamente della tradizione monastica: confessio laudis, vitae, fidei.
Non è sempre facile per i ragazzi comprendere nella profondità, ma qui gioca un ruolo fondamentale la presenza dei genitori che possono aiutare il fanciullo a prendere contatto - non tanto con le proprie fragilità - quanto con una vigilanza sulla vita cioè il saper osservare la propria vita cogliendone gli aspetti più faticosi ed assumendoli e gli aspetti più gioiosi per goderne appieno. L'esito di un buon esame della coscienza, un buon esame della vita è, antropologicamente parlando, principio di sanità psichica. Da un punto di vista più strettamente spirituale è la gioia di sentirsi amati e compresi proprio quando anche noi stessi non ci amiamo e siamo confusi.

Lo schema tripartito seguente è utile anche e sopratutto agli adulti. Se lo si fa presente al sacerdote nel momento sacramentale, questo schema può essere introdotto proprio da lui come aiuto.

CONFESSIO LAUDIS o CONFESSIONE DI LODE
Occorre anzitutto riconoscere i doni che Dio ci fa. La prima cosa da fare allora è quella di dire al confessore la nostra gioia per un particolare dono che abbiamo ricevuto da Dio. Diciamo apertamente qual è l'esperienza, il fatto, la riflessione che più ci ha aiutato a riflettere dall'ultima confessione fino ad ora.
CONFESSIO VITAE o CONFESSIONE DELLA VITA
Dice il Card. Martini: "Non semplicemente un elenco dei miei peccati (ci potrà anche essere), ma la domanda fondamentale dovrebbe essere questa: che cosa dall'ultima confessione, che cosa nella mia vita in genere vorrei che non ci fosse stato, che cosa vorrei non aver fatto, che cosa mi pesa di più, che cosa mi dà disagio?". Confesso per primo al Signore quello che considero "IL" peccato della mia vita. Dopo si confessano tutti gli altri peccati che si sono commessi. Li si pone davanti al Signore come peso che portiamo nella nostra vita e chiediamo di essere perdonati. Come luogo dove di più desideriamo sentire il perdono del Padre. Potremmo confessare i peccati che abbiamo commesso nei confronti di:
Dio
Gli altri
Noi stessi
Possiamo confessare per esempio le nostre antipatie più profonde, i tradimenti alla parola data, la pigrizia, il malumore, il disamore per la preghiera, il cedere di fronte alle tentazioni, il disgusto per ciò che faccio, i gusti morbosi, il vergognarsi di essere cristiani, l'essere cristiani solo di nome, il non fare nulla per conoscere meglio il Signore, il poco amore nei confronti della Chiesa intesa come comunità di credenti, il nostro egoismo, il nostro essere autosufficienti e quindi non sentirci mai bisognosi di Dio e dei fratelli, il nostro parlare male degli altri, ciò che possiamo fare di bene e che invece non facciamo...
CONFESSIO FIDEI o CONFESSIONE DELLA NOSTRA FEDE
Dice sempre il Card. Martini: "Non serve molto fare uno sforzo nostro. Bisogna che il proposito sia unito a un profondo atto di fede nella potenza risanatrice e purificatrice dello Spirito... La confessio fidei è dire al Signore: "Signore, so che sono fragile, so che sono debole, so che posso continuamente cadere, ma Tu per la Tua immensa misericordia cura la mia fragilità, custodisci la mia debolezza dammi da vedere quelli che sono i propositi che debbo fare per significarti la mia buona volontà di piacerTi". Unito alla fede che professiamo nella misericordia di Dio sorge allora il nostro impegno di amore nei confronti del Signore e dei fratelli. Questo impegno si traduce in un proposito concreto che mi impegno a vivere dal momento che la fede vuole cambiare la mia vita.
Dopo la confessione
diventa importante fare due cose:
Ringraziare il Signore per il dono ricevuto.
Trovare con il sacerdote o nel silenzio un impegno concreto che possa concretamente aiutare il nostro cammino di conversione.

Schedina rapida

Confessio Laudis

Abito nella casa di un Padre buono e misericordioso.
Ecco le ricchezze di cui dispongo, i tesori di cui sono erede perché il Padre me le lascia usare sempre.
Quali traguardi potrei raggiungere con questi doni?

Confessio Vitae

Guardando questi tesori e le possibilità che avrebbero potuto darmi, io penso di essermi allontanato dalla Sua casa per un paese lontano da Lui, di non aver agito bene verso...
...me stesso, il mio corpo e le cose (nel paese dell’orgoglio e dell’invidia)
...gli altri (nel paese dell’egoismo e del disimpegno)
...Dio (nel paese della solitudine e della tristezza)

Confessio Fidei

Ritornato a casa trovo un Padre buono che mi aspetta da sempre...
Cosa voglio dirgli?
Con quali parole gli esprimo il mio amore e la mia fiducia in Lui?
Ora so che sono tuo figlio...