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07 dicembre 2004

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La danza, tra le discipline artistiche, è quella che vanta tradizioni più antiche. Per quanto si vada indietro nel tempo, in tutte le civiltà la danza è sempre stata considerata la più nobile espressione dell'essere umano. Nel «concetto» danza si assommano tutte le forme di espressione. L'espressione del volto, la sensibilità, il movimento armonioso di tutto il corpo si fondono con la musica in un tutt'uno, dando vita ad una forma di comunicazione tra le più intense che l'essere umano possa esternare.

Per raggiungere i livelli più alti di quest'arte, oltre alle doti naturali, c'è solo lo studio assiduo e severo che dura moltissimi anni.
Ma lo studio della danza non crea soltanto ballerini professionisti; tutti quelli che sin da piccoli si sono cimentati in questo studio ne hanno tratto un enorme giovamento in sicurezza, in grazia ed in una maggiore consapevolezza del proprio corpo.

Monica Cagnani insegnante professionista responsabile della scuola

Progetto educativo

 
La storia

La Scuola di Danza successivamente denominata "Scuola di Danza del Teatro Oscar" è nata nel 1999 da un progetto di Don Stefano Buttinoni su un gruppo di ragazze adolescenti poi allargato ad altre fasce di età. Abbiamo iniziato con 22 allieve e 2 insegnanti; ora contiamo 72 iscritti, 2 insegnanti, 3 assistenti e una lista d'attesa.

Lo scopo

La Scuola è nata dall'esigenza di offrire all'interno dell'oratorio un'attività al femminile che potesse insegnare non solo un giusto ed equilibrato rapporto con il proprio corpo, ma anche dare una forte occasione di socializzazione, un luogo umano cioè, dove crescere nelle relazioni e nella autostima.

L'insegnamento della danza, affidato esclusivamente a professionisti del settore, viene proposto con la ferrea disciplina tipica di quest'arte. Nulla è lasciato al caso perchè tutto contribuisce alla formazione dell'individuo.LE REGOLE SONO ALLA BASE DELLA CONVIVENZA.

Nel progetto di Don Stefano e di coloro che hanno appoggiato questa idea, l'allieva è al centro dell'attenzione.
La danza è un mezzo attraverso il quale si impara ad accettare ed apprezzare nel giusto equilibrio il proprio corpo, le proprie limitazioni e capacità.
Il confronto continuo con le compagne di corso deve servire da stimolo e non tramutarsi in competizione negativa. A questo dovranno badare le insegnanti e le assistenti.

E' l'oratorio in quanto tale che con le sue direttive educative detta le linee del progetto educativo della Scuola di Danza. Pertanto non c'è Scuola di Danza che possa avere comportamenti o atteggiamenti contrari a quelli dettati dall'oratorio. Significa quindi che qualora la Scuola non risponda o non segua queste direttive la Scuola verrà chiusa.

Gli obiettivi

Come già riportati negli scopi citati in questo documento, lo studio della danza è un mezzo per raggiungere obiettivi ben più importanti nella formazione delle ragazze. Si cerca cioè di sviluppare in loro un equilibrio personale e far acquisire padronanza nelle relazioni con gli altri.
Un esempio è il saggio di fine anno: per molte allieve è difficile proporsi al pubblico perchè vergogna, timidezza, paura di non farcela hanno la meglio.E' importante l'aiuto delle insegnanti e delle assistenti per superare queste difficoltà e dare quindi sicurezza in se stessi. Nel corso della vita si trovano molti momenti come questi , basti pensare agli esami, ai colloqui di lavoro, ecc.
Raggiungere un adeguato equilibrio personale significa maturità umana che cresce nel gioioso incontro con il Vangelo.La Scuola di Danza non è un luogo di catechesi ma uno strumento buono per praticare gli insegnamenti di Gesù senza fratture tra fede e vita.

All'interno della Scuola si sviluppano due progetti diversificati fra loro perchè indirizzati a due tipologie di utenza.

Progetto allievo (vedi)
Progetto assistenti (Vedi)

 

Gli strumenti

Per il raggiungimento di questi obiettivi saranno proposti nel corso dell'anno la partecipazione a concorsi fuori dalla realtà della Scuola. Questo permette il confronto con l'esterno utile sia dal punto di vista tecnico che emotivo (Corsi superiori).

Al termine dell'anno scolastico tutti i corsi terranno esami puramente tecnici con esaminatori professionisti esterni per una maggior consapevolezza del livello raggiunto.

Si terrà come di consuetudine il saggio di fine anno in teatro dove ogni allieva potrà esprimersi artisticamente senza la paura del giudizio ma per la sola gioia di danzare.

Alle insegnanti ed alle assistenti è richiesto di saper gestire con autorità alcune situazioni che talvolta possono essere difficoltose. Questa autorità parte dall'autorevolezza che si è riusciti a guadagnarsi con la stima. Significa che l'esempio che si dà ritorna in possibilità di essere accolti ed ascoltati anche quando le cose da dire sono difficili da ascoltare come un rimprovero.
Essere educatori costa caro: La stima dei ragazzi la si guadagna non essendo permissivo ma portandoli al loro bene.

Rapporto con le famiglie

Le insegnanti, le assistenti e il sacerdote coadiutore dell'Oratorio saranno sempre a disposizione delle famiglie e delle singole allieve per confronti e chiarimenti non solo sulla tecnica insegnata ma soprattutto sulla crescita delle ragazze, uniche protagoniste di questo progetto.

Come utilizzare il progetto

Il progetto dovrà avere una validità di almeno tre anni al fine di poterne vedere i risultati. Potrà essere ampliato e modificato nel caso si riscontrino necessità di approfondimento o variazioni a qualche punto.

Le insegnanti che opereranno presso la Scuola di Danza del Teatro Oscar dovranno farsi carico degli obiettivi riportati nel progetto.

Milano, 3 settembre 2002

Cari giovani, forse noi adulti vi abbiamo messo in mano un mondo di palta: Lamentatevene, esigete aule e programmi di studio e vita di chiesa e libertà di coscienza e gioia di viata. Esigete su di voi, sul vostro futuro, sul vostro lavoro, sulla vostra futura vita familiare un messaggio più sereno di quello che la società vi offre o di quello che anche la comunità cristiana, ancora imbrigliata in moralismi arcaici, continua a proporre. Esigete qualcosa, lamentatevi, contestate, però riconoscete che,non per merito nostro, la prima grazia che ci è stata concessa è che vi abbiamo trasmesso la croce del Signore. Aggrappatevi a questa croce; questo dono grande l'abbiamo ricevuto noi adulti e lo trasmettiamo a voi. E l'unico vero modo che avete di vendicarvi di noi, di contestarci è quello di far vedere che voi sapete danzare quella danza che noi forse non siamo più capaci di danzare. Vendicatevi coinvolgendo anche noi in questa danza. Danziamo insieme la gioia della croce del Signore.

Da Danzare la vita di Luigi Serenthà