In una vasta pianura ricca di vigneti e oliveti, a cavallo della strada statale Appia, a sud-ovest di Brindisi, sorge una cittadina: Mesagne.

Le sue origini si confondono con la storia dei tempi: i rinvenimenti archeologici testimoniano che, tra il IV ed il III secolo a.C., i primi abitanti della città furono i Messapi, popolo proveniente dall'Illiria, territorio attualmente compreso tra l'Albania e la Dalmazia meridionale.

Occupata dai Romani  nel 226 a.C., essa fu coinvolta nelle guerre puniche, fu conquistata da Annibale nel 211 e riconquistata dai Romani nel 206.

All'epoca imperiale di Roma, ebbe funzione di ultima stazione lungo l'itinerario per Brindisi e costituì, pertanto, un importante centro di rifornimento per coloro che si accingevano a salpare per l'Oriente.

Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, passò sotto il dominio dei Bizantini. saccheggiata e occupata dagli Ostrogoti verso la metà del VI secolo d.C., fu invasa dai Saraceni per poi tornare a far parte dell'Impero Bizantino. Successivamente, nell'XI secolo la città fu conquistata dai Normanni a cui succedettero gli Svevi nel 1196.

Un duro colpo le fu inferito da Manfredi che nel 1256 la fece distruggere dai Saraceni. Lo stesso Manfredi, qualche anno dopo, la fece riedificare munendola di un castello e di robuste mura.

Seguirono le contese con gli Aragonesi che, anche in questa circostanza , produssero lutti e distruzioni, in parte riparati da Ferrante I d'Aragona. L'epoca delle Crociate rappresentò per Mesagne il periodo di maggiore splendore. In essa le truppe in partenza per l'Oriente venivano organizzate e rifornite, sicché divenne un centro di produzione animato da notevoli attività commerciali. Ma le calamità non si fecero attendere. Francesi e Spagnoli entrarono in lizza per contendersi il predominio sulla Puglia ed in quell'occasione Mesagne fu presa d'assalto e parzialmente distrutta. Quindi, fu infeudata agli Albrizzi che la ricostruirono e ne abbellirono il castello semi diroccato.

Successivamente, con il regno di Napoli e la denominazione dei Borboni la città divenne territorio autonomo e vi rimase fino all'Unità d'Italia. I movimenti di pensiero e le vicende politiche del Risorgimento trovarono Mesagne pronta a recepire l'anelito di libertà che andava maturando il più grande evento storico nazionale. Infatti, essa partecipò attivamente ai moti risorgimentali: fu aperta una vendita carbonara chiamata "I Messapi Liberi", costituita da numerosi uomini di fede adamantina; fu istituito un circolo della "Giovane Italia", capitanato dal padre carmelitano Calcagni di Ostuni, ed anche un Circolo Costituzionale presieduto d Annibale Cavaliere.

La città, in oltre, contribuì alla causa per l'Unità d'Italia non solo offrendo contributi per le spese di arruolamento dei Garibaldini ma proprio con la partecipazione effettiva di alcuni cittadini alle stesse truppe. Si ha notizia di un suo contributo, con uomini, anche nella Terza Guerra d'Indipendenza e nei successivi conflitti.

Dalla unificazione nazionale Mesagne ha conseguito un rapido progresso in tutti i settori produttivi tanto che, ancora oggi, primeggia tra i grossi centri abitati della provincia.

DATI DI FATTO

Presenza sul territorio di attività agricole e di numerose industrie per la trasformazione della conservazione di prodotti alimentari. Vi è, inoltre, il Centro Nazionale per le Ricerche e lo Sviluppo dei Materiali.

DISTANZE

COLLEGAMENTI STRADALI

Ottimi con tutte le province. Una adeguata rete viaria interna permette i collegamenti con tutti i centri vicini.

Tramite ferrovia dello Stato con Brindisi e Taranto.

NUMERI UTILI