Dalla prima pagina dello "Sfûei pês Fameis"...

C'é una storia che tutti dobbiamo scrivere con la nostra vita.
Scriviamola per la nostra felicità senza dimenticare che la nostra felicità sarà piena nella misura in cui rendiamo felici gli altri.
Nei confronti dei bambini abbiamo una grossa responsabilità e dobbiamo assumerci un grande impegno perché il loro mondo sia il luogo dell'espressione della loro felicità.
Propongo alla vostra attenzione un brano di Dorothy L. Nolte perché possiamo riflettere, decidere, scegliere non il bene solamente, ma l'amore perfetto. 
                                                                                                                                     
  Il Vs
.   Fratello Ernesto.


Se il bambino vive nella critica, impara a condannare.
Se vive nell'ostilità, impara a litigare.
Se vive nella paura, impara ad essere apprensivo.
Se vive nel ridicolo, impara la timidezza.

Se vive nell'ipocrisia, impara la doppiezza.,
Se vive nella meschinità, impara la vigliaccheria.
Se vive nei capricci, impara l'intolleranza.
Se vive nella superficialità, impara l'indifferenza.

Se vive nella lealtà, impara la correttezza.
Se vive nella condivisione, impara la generosità.
Se vive nell'incoraggiamento, impara la fiducia.
Se vive nella tolleranza, impara la pazienza.

Se vive nella franchezza, impara la verità.
Se vive nell'onestà, impara la giustizia.
Se vive nell'amore, impara ad amare
e a costruire per tutti un mondo migliore.
 Dorothy L. Nolte

BAMBINI  PER  UN  MONDO  MIGLIORE


Pag. 8

Cjatasi insieme, ognun tal so puest, a cjantà pal Signor un gnûf cjant

Trovarsi insieme , ciascuno al suo posto, a cantare al signore un nuovo canto


"Cjantait pal Signôr un gnûfcjant.."(salmo 149).  "Come sono belle quelle assemblee liturgiche dove tutti partecipano al canto, alla lode unanime del Signore! Là è così forte la Sua presenza che quasi la si avverte; e più la lode esce da un cuore puro, più è favorita l'azione dello Spirito Santo, l'annuncio chiaro e deciso della parola di Dio, la comprensione dei fedeli e la sensazione di essere a casa propria, in famiglia".
Accade qualche volta nella celebrazione del Santo Battesimo dei nostri figli, durante la S. Messa, che il coro e l'assemblea intonino il seguente canto:

"Ecco il tuo posto, vieni a sederti fra noi e ti racconteremo la nostra storia; accanto al fuoco, vieni a scaldarti con noi, tutti divideremo pane e vino! Ti sentirai più forte, vieni rimani con noi, uniti attenderemo ogni domani.
Quanto amore nel seminare, quanta fatica nel mietere il grano e vendemmiare..."

Un canto ricco di simbologie, che riguardano l'esperienza della vita e del diventare parte di una comunità di fede.
La nostra comunità, riunita a pregare liturgicamente, canta, guidata spesso da gruppi di cantori che scelgono canti appropriati e si preparano per un decoroso servizio. Certo si può fare di più e meglio, perché le capacità musicali e lo spirito comunitario sono abbastanza evidenti e si sta camminando per diventare più coscienti della propria partecipazione al mistero liturgico celebrato con Cristo Gesù, dando gloria al Padre, per la salvezza dell'uomo. Il mistero è grande! Il tentativo di svelarlo passa attraverso il cammino di perfezione delle nostre assemblee comunitarie, dove ciascuno "ha un posto preciso", un suo ruolo assegnato, accolto e assolto.
Alcune scelte liturgiche possono creare scompiglio e talvolta disagio. Rimane comunque fondamentale l'esperienza di "rapporti familiari"che si vogliono stabilire nella comunità riunita in assemblea liturgica, in cui la partecipazione è scambio, ascolto, espressione dinamica e corale di un popolo che prega, loda, ringrazia e si comunica all'azione salvifica di Cristo Signore.
Trovarsi insieme, a proprio agio, in un posto fisicamente ritrovato o ancora da definire, con un ruolo non anonimo, riconosciuto  e attivo è l'atteggiamento più idoneo per poter "cantare al Signore un nuovo canto...", se possibile intonato, udibile, senza riserve. Sapersi orientare nello spazio liturgico, senza timori, sentendosi certamente accolti e dialogare coraggiosamente con tutto il corpo, senza inutili rispetti umani, è il miglior modo per fare dei nostri "incontri liturgici"sempre una festa ed un vero incontro con la Santa Trinità di Dio. 

(La Commissione Liturgica ed il gruppo lettori si incontra quasi mensilmente per approfondire con il parroco i significati fondamentali dell'azione liturgica e prendere unanimi decisioni per riavviare, motivare, animare e progettare le celebrazioni liturgiche di tutta la parrocchia. forte è l'invito a non disertare questi incontri a cui gli interessati (28) sono chiamati con apposito avviso e certamente, tutti vi possono partecipare. Mandi)

                                                                                                       Per la Commissione Liturgica

                                                                                                                      
F. Stella

 

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