la chiesa
la storia
la ricostruzione
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Chiesa della Santissima Trinità
La chiesa risale al XVII secolo, ma fu completata e fornita di abside
solo agli inizi del Settecento. È detta anche del Crocifisso per
la presenza in essa, nella seconda cappella a sinistra, di un crocifisso
dipinto su peperino, anticamente posto in una cappellina campestre presso
il fontanile pubblico sulla via per Castelgandolfo, trasportato in chiesa
il 14 giugno 1637 con processione, dietro l'intervento dei cardinali Colonna
e Santacroce, per via dei molti miracoli attribuiti al crocifisso dalla
popolazione. L'esterno, di buona architettura, ha una facciata in peperino
e una scalea a doppia rampa con balaustra.
L'interno è a navata unica coperta da volte a botte, movimentato
nelle pareti laterali da piccole cappelle per l'intera lunghezza.
Nell'abside si mostra una Trinità che, secondo alcune fonti (Moroni,
Nibby), il critico d'arte Giovanni Pietro Bellori, vissuto nel Seicento
e dunque contemporaneo a tali vicende, riteneva essere un lavoro ottimo.di
Guido Reni (1575-1642) fatto per soddisfare le devote istanze del sacerdote
Pietro Gini. D'altra parte, studi recenti respingono questa "tradizionale"
attribuzione e propongono, come autore del quadro, Giovan Francesco Gessi
(1588-1645), appartenente all'area culturale di Reni.
La chiesa è stata restaurata negli anni 80 con il contributo dei
parrocchiani: si è intervenuti sugli stucchi, ripulendo il bianco
e l'oro, e sono stati rinnovati i pavimenti in marmo.
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