Parrocchia di Sorbano del Vescovo e del Giudice - Lucca

Libro degli Ospiti | Forum di discussione
Torna alla pagina iniziale
Informazioni, iniziative, feste, ricorrenze, avvenimenti e incontri della nostra parrocchia
I gruppi, il catechismo, la storia e le foto
Lettere alla parrocchia, biografia e contatti
Materiale di studio
Iniziative Diocesane e Zona pastorale
Scrivici!

Approfondimenti

colomba
Stampa questa pagina

Estratti dal libro...

Di fronte alla decisione: le Chiese diventano superflue?

Questa domanda è oggi posta nelle chiese da non pochi cristiani preoccupati. Essa è divenuta attuale a motivo del secolarismo galoppante in Europa, a motivo di una concezione secondo la quale Dio non esiste, a nulla serve ed è piuttosto di ostacolo e di disturbo. Di conseguenza le chiese cristiane, che pretendono di essere messaggere di Dio, non avrebbero alcun'importanza e quindi neppure più alcuna legittimazione.

Molti compiti e funzioni, che per secoli furono svolti in maniera quasi esclusiva dalle chiese, si sono sganciati sempre più nel corso dell'evo moderno e da esse sono stati assunti dallo stato e dalla società.

Malati, Poveri, Istruzione e Educazione.

La secolarizzazione ha un solo dogma: con la morte tutto è finito. Che in tal caso le chiese diventino superflue è ovvio. Una tendenza simile si manifesta nella costante diminuzione dei matrimoni celebrati in chiesa. E quando ancora si desidera e si chiede di sposarsi in chiesa, spesso lo si fa per dare maggiore solennità all'evento con alcuni ingredienti ecclesiali quali il suono dell'organo, la marcia nuziale, i canti, le candele e i fiori. Tutto ciò è non molto di rado lontano dal matrimonio come sacramento o dalle parole "l'uomo non separi ciò che Dio unisce". La promessa "fin che morte non ci separi" non è il più delle volte presa sul serio.

L'insegnamento tradizionale della morale cattolica, secondo cui ogni rapporto sessuale o convivenza prematrimoniale o extraconiugale sarebbero proibiti o peccaminosi, non viene più recepito su scala mondiale né nella teoria né nella prassi, in specie da cattolici giovani, che sono per il resto cattolici convinti. La forbice tra teoria e prassi si allarga sempre di più.

Le chiese sembrano diventare superflue perché nel mondo e nella società sono ampiamente sospinte ai margini, sono marginalizzate..Ma non basta menzionare il secolarismo quale causa dell'emarginazione delle chiese per spiegare in misura sufficientemente completa la situazione odierna. Essa è piuttosto una situazione contraddistinta dal secolarismo e da una nuova religiosità, che si dichiara decisamente in favore dell'individualità e della soggettività e tende ad avere e fare esperienze religiose dirette, senza alcuna mediazione e istanza intermedia come avviene nelle chiese.

Questa mentalità spinge non pochi a rifugiarsi nelle chiese libere e nelle chiese piccole, nonché nel gran numero di sette, che sono viste come nicchie accoglienti. A ciò si aggiunga l'interesse per le religioni orientali, fino a poco tempo fa quasi sconosciute, ma adesso assai di moda grazie al turismo di massa e alla sensazione di nuovo che esse trasmettono..A ragione si parla di un risveglio della religione, delle religioni e della religiosità. Ma tale risveglio riguarda poco le chiese. Ciò è tanto più vero in quanto questa nuova religiosità non ha contenuti vincolanti, ma una forma diffusa e come indefinita.

Il guru indiano risulta più interessante de parroco occidentale. L'esotico e lo sconosciuto è sempre più attraente, anche nel campo della religione, della quotidianità europea abituale. Una eccezione a questa regola rappresentano all'interno delle chiese i "kirchentage" evangelici, nonché i grandi raduni che si dipartono da Taizè e irradiano per tutto il mondo. Ad essi partecipano e in essi si impegnano intensamente i giovani. Ma di tali impulsi perdono poi in larga misura vigore nella vita quotidiana delle comunità e ben difficilmente fanno sentire i loro là i loro effetti.

Le chiese sono dichiarate superflue, per le loro parole, direttive, decisioni, che appaiono abbastanza spesso come decisioni fonologiche e centralistiche, non sono più recepite e accettate, in quanto sono anacronistiche rispetto alla coscienza odierna e soprattutto per il fatto che le loro motivazioni sono insufficienti e le loro plausibilità carenti. All'interno della chiesa cattolica ciò vale soprattutto a proposito delle questioni morali e, in specie, della morale sessuale..lo scompiglio tutt'oggi in atto o già placatosi provocato dall'enciclica Humanae

Vitae e soprattutto la contraccezione naturale là riconosciuta come unica moralmente lecita hanno cacciato la chiesa cattolica in un vicolo cieco, da cui ben difficilmente riuscirà ad uscire, a meno che non riveda la sua posizione. La situazione è aggravata soprattutto dal fatto che le direttive dell' Humanae vitae sono ribadite in continuazione e dappertutto dal papa attuale e sembrano sorde a qualsiasi argomento...la questione si è ulteriormente aggravata a motivo di una affermazione di Giovanni Paolo II, il quale davanti ad un convegno di teologi moralisti tenutosi a Roma, non soltanto ha approvato la definizione della contraccezione artificiale come uccisione, ma ha aggiunto che nelle questioni, a proposito delle quali il magistero supremo si è pronunciato, non è più possibile richiamarsi alla coscienza del singolo. Non la coscienza ma l'obbedienza al magistero viene esaltata come virtù suprema e presentata come distintivo del cattolico!

J. H. Newman "prima la coscienza, poi il papa".

Le chiese non sono solo sentite superflue, ma sono considerate ostili e dannose, perché anziché essere comprensive e misericordiose, anziché pronunciare parole di conforto e aiutare, hanno solo comandamenti, divieti, leggi e pene da proporre agli uomini..ciò si manifesta in maniera particolarmente drastica nelle nuove disposizioni di Roma circa la situazione dei divorziati risposati in seno alla chiesa. Costoro non sono certo formalmente scomunicati.però non possono ricevere la comunione, il centro della celebrazione dell'eucaristia.Proprio queste persone hanno bisogno della fonte eucaristica della vita e del rinnovamento, dal momento che l'eucaristia non può essere vista come una ricompensa per un buon comportamento.

Una chiesa che non presta ascolto agli uomini e non ne tiene conto, corre il verosimile pericolo di vedersi da essi proscritta e di non riuscire più a comunicare con loro.

Tale volontà salvifica si rivela, negli uomini, nella loro fedeltà e obbedienza alla coscienza, nella voce che parla in essi e sopra di essi. Chi segue la coscienza, disse il concilio, può pervenire alla salvezza anche se non ha mai udito il nome di Cristo..se il titolo "contro il tradimento del concilio" affibbiato alla chiesa postconciliare può essere esagerato, esagerato non è il contenuto che esso descrive e che trova quotidianamente numerose conferme. L'ultimo esempio è il catechismo della chiesa cattolica, che viene definito un"otre nuovo" in cui è stato versato vino vecchio, che ribadisce i dogmi e gli ordinamenti più tradizionali della chiesa ed è il segno e il prodotto di un centralismo romano sempre più palese..ma appunto questo è il cammino verso il ghetto e la fine di ogni cattolicità.

Gesù si, Chiesa no.le chiese e quanto ad esse è collegato, sono rifiutati con la motivazione che ostacolerebbero l'immediatezza, l'esperienza personale, l'incontro diretto e l'attesa spontanea. A ciò si aggiunge l'accusa che esse avrebbero falsato l'immagine di Gesù e, da amico e soccorritore quale egli era, ne avrebbero fatto un essere soprannaturale avulso agli uomini..nelle chiese l'uomo Gesù compare poco. ..troviamo troppa gerarchia e regolamento, troppe giustificazioni e tentativi di mettere tutto a tacere, ma poca libertà, spontaneità, coraggio. Troviamo troppa grande chiesa e troppo poca comunità, troppa chiesa della gloria mascherata con l'etichetta del servizio e troppa poca fraternità che prende sul serio le parole di

Gesù "uno solo è il padre vostro, quello che è nei cieli". Troviamo troppi pesi e troppe leggi e troppo poca gioia e profezia.

Dio diventa superfluo? Dio come tappabuchi è oltremodo superfluo. Ma Dio come fondamento, condizione e presupposto del mondo, che in qualità di mondo finito deve il suo essere a colui che l'ha creato e di cui scorgiamo anche il carattere creato, non è superfluo ma indispensabile..Le chiese non sono superflue appunto perché si fanno paladine di questo messaggio necessario e utile. Tale messaggio deve però essere comunicato in maniera credibile, convincente e plausibile, altrimenti le parole della chiesa diventano risposte a domande che nessuno pone e risuonano a vuoto.

L'uomo privo di riferimenti metafisici è appunto in balia della sua megalomania e esposto a qualsiasi manipolazione..ricordiamo un'affermazione di Dostoevskij "se dio non esiste, se Dio è morto, tutto è lecito".

La coscienza è l'istanza suprema dell'agire umano, l'orientamento in fatto di giusto e ingiusto, di bene e di male, l'istanza che ci dirige, ci fa sentire la nostra responsabilità e ci induce continuamente a domandarci: Che cosa dobbiamo fare? La coscienza è un grido che nasce dal di dentro di noi e risuona al di sopra di noi. Perciò nel campo del cristianesimo si parla di essa come della "voce di Dio" anche se sarebbe più esatto dire: la coscienza è l'eco della voce di Dio.

Occorre riproporre e attualizzare di continuo il messaggio di Gesù. E ciò è anche possibile. Una testimonianza estremamente convincente in questo senso sono le parole e le esperienze messe per scritto da Dietrich Bonhoeffer in carcere e di fronte alla morte e che ci sono state fatte conoscere nel libro Resistenza e resa, un libro che non sarà mai elogiato quanto merita: " Tutto ciò che possiamo a buon diritto attenderci e chiedere a Dio, possiamo trovarlo in Cristo. Il Dio di Gesù Cristo non ha nulla a che vedere con ciò che dovrebbe o potrebbe fare un Dio come noi ce lo immaginiamo. Dobbiamo immergerci sempre di nuovo, a lungo, e con molta calma nel vivere, parlare, agire, soffrire e morire di Gesù per riconoscere ciò che Dio promette e ciò che egli adempie. È certo che noi possiamo vivere sempre vicini a Dio e in sua presenza, e che questa vita per noi è vita totalmente nuova; che per noi non esiste più nulla di impossibile, perché nulla di impossibile esiste per Dio; che nessun potere terreno ci può toccare senza che Dio lo voglia, e che il pericolo e la tribolazione ci conducono solo più vicino a Dio; è certo che noi non dobbiamo pretendere nulla e che tuttavia possiamo chiedere ogni cosa; è certo che nella sofferenza è nascosta la nostra gioia, e nella morte la nostra vita; è certo che in tutto questo noi ci troviamo in una comunione che ci sostiene. A tutto questo Dio ha detto sì ed Amen con Cristo. Questo sì e questo Amen sono il solido terreno sul quale noi stiamo".

"Dio non adempie tutti i nostri desideri, ma tutte le sue promesse" D. Bonhoeffer.

Le chiese, fin quando predicheranno in maniera credibile questo messaggio di Gesù cristo, per la sua croce e la sua risurrezione come speranza anche per noi, nella vita e nella morte, non sono e non diventeranno superflue.

Come deve essere la chiesa per non essere considerata superflua?

Deve essere credibile ed amica degli uomini nella sua azione e nel suo comportamento. La sua esistenza deve essere un'esistenza per gli altri.

Deve essere fedele alle origini e adeguata alla situazione.

Non deve esistere nessun divieto di porre domande.

Non deve perdersi in cose secondarie.

Compito della chiesa è quello di iniettare continue dosi di speranza nel mondo.

Ci vuole coraggio di un'apertura creativa.

La chiesa non diventa superflua qualora riesca a dimostrare che cosa manca a coloro che la ritengono superflua.

 

Heinrich Fries

 

 

  • Titolo: Di fronte alla decisione. Le Chiese diventano superflue?
  • Autore: Fries Heinrich
  • Traduttore: Danna C.
  • Editore: Queriniana
  • Data di Pubblicazione: 1995
  • Collana: Nuovi saggi Queriniana



| Contattaci | 2005 Parrocchia di Sorbano del Vescovo e del Giudice by Nicola Mei