

Origini storiche.
Nei primi decenni del secolo XVI
si divulga la fama di prodigiosi avvenimenti presso un dipinto della Madonna,
che si trovava lungo la roggia Turana, che costeggiava la strada piacentina
(Via Emilia). Era uno dei tanti “madunin” che la devozione popolare aveva
eretto su di un pilastrello, in un luogo pericoloso per le acque. Interpretando
un’antica preghiera, l’anonimo artista dipinse sul manto della Madonna una
stella, perché fosse guida sicura e difesa dai pericoli, principalmente dalla
insidie delle acque. Accanto alla Vergine con il Bambino, fu dipinto in atto
supplichevole San Carlo Borromeo, per ricordare i suoi prodigi di carità ed
eroismo durante la peste. In questo luogo, affluirono molti devoti, tanto che
il vescovo M. Seghizzi, decise la costruzione di un santuario, all’inizio della
strada per San Martino in Strada con la via piacentina, dove sorgeva anche un
oratorio dedicato a San Bernardo. I lavori di costruzione della
Chiesa-Santuario iniziarono nel 1623 e terminarono nel 1641 ed il 13 ottobre di
quell’anno avveniva la solenne traslazione dell’immagine. Nel 1648, le autorità
militari spagnole per maggiore difesa e sicurezza della città di Lodi, fecero
abbattere i borghi fuori le mura, risparmiando il Santuario che divenne
parrocchia, e che fu affidata ai monaci Olivetani ed in collegamento con il
monastero degli Olivetani di Villanova sul Sillaro. Nel 1769 la guida pastorale
passò ai sacerdoti diocesani di Lodi.
Date ed opere significative.
1812 à don
Luigi Gagliardi impreziosì il coro con 11 mirabili tarsie per ora in deposito e
situate nel coro della Cattedrale di Lodi.
1827 à don
Giovanni Curti arricchisce la Chiesa di un pregevole organo della ditta Bossi.
1845 à il
parroco don Agostino Cavagnari prolunga la Chiesa e stabilisce che la sagra
passi dalla prima Domenica di Agosto all’ultima di Settembre.
1886 à la
Chiesa viene consacrata dal vescovo Angelo Bersani Dossena.
1925 à il
parroco don Francesco Bonvini inaugura il concerto delle nuove campane.
1951 à il
parroco don Gioele Losio elimina gli altari laterali e da quella data, la parte
più vicina alla città si stacca dalla parrocchia per formarne una nuova,
dedicata a Santa Maria Ausiliatrice.
1963 à il
vescovo Tarcisio Benedetti mentre portava a compimento i grandi restauri della
Cattedrale, per abbellirla chiese ed ottenne in deposito dai sacerdoti di San
Bernardo le tarsie del loro coro.
1984 à il
parroco don Carlo Ferrari porta a termine diverse opere parrocchiali (alcune intraprese
dal suo predecessore don Peppino Fiorani), tra cui il radicale restauro esterno
della Chiesa.
1986 à il
parroco don Olivo Dragoni porta a termine il restauro interno della Chiesa.
2001 à
l’attuale parroco don Peppino Bertoglio porta a termine l’impianto di
illuminazione interno e del campanile, le vetrate, nonché l’aggiornamento delle
strutture dell’oratorio, del teatro, del bar e del campo sportivo.
2003 à Portata
a termine l’opera di restauro della chiesetta della fraz. Olmo
dedicata a Santa Margherita d’Antiochia.