Cenni storici sulla CHIESA MADRE DI GIARRE "SANT'ISIDORO AGRICOLA"

 
  La prima chiesa che sorse a Giarre, quasi contemporaneamente al "Borgo" o "Quartiere delle Giarre", fu quella dedicata a Sant'Agata (cittadina e martire catanese, Patrona principale di Catania), ma registrata sotto il nome di "S. Isidoro", costruita nel 1680 con le "oblazioni" (offerte) dei primi abitanti (prevalentemente agricoltori) come era riportato sull'architrave della porta d'ingresso ("Obulus populi construxit me") e per volontà dell'Arcivescovo di Catania, Mons. Michelangelo Bonadies, conte di Mascali, di cui Giarre era un piccolo quartiere. Era costruita nella stessa area ove oggi sorge la cappella della Chiesa Madre dedicata a Sant'Isidoro. A fianco vi erano i magazzini della Contea di Mascali e un'antica torre fatta costruire dai Vescovi di Catania. Tale panorama fu riprodotto su tela nel 1725 ad opera del pittore Vincenzo Tuccari da Castiglione di Sicilia (1657-1734) per interessamento del Sac. Sebastino Lisi ed è oggi di proprietà privata.origini.JPG (40492 byte)

 Nel 1818, a distanza di 150 anni dalla sua costruzione, detta chiesa essendo ormai fatiscente soprattutto a causa dei terremoti del 20 febbraio 1818 , ed essendo già stata avviata la costruzione dell'odierna chiesa, si fecero le pratiche necessarie per ottenerne la demolizione.

Della vecchia chiesa rimane oggi un quadro raffigurante l'Immacolata e i Santi Isidoro, Agata, Apollonia, Francesco di Paola ,e Antonio da Padova, che durante il periodo della costruzione della odierna chiesa passò alla chiesa del cimitero vecchio, di cui, seppur in stato di abbandono, restano i locali ad essa annessi, dove avvenivano le operazioni che, un tempo, precedevano la sepoltura.

Il 16 novembre 1794, con immenso concorso di popolo e l'intervento delle autorità civili e militari venne iniziata la costruzione della nuova chiesa dedicata a Sant'Isidoro Agricola (protettore delle campagne e degli agricoltori) che nel 1824, su richiesta del popolo, della Giunta ,e del Clero (due lettere distinte saranno inviate alla Santa Sede e firmate una dal Sindaco, e l'altra da ben 55 Sacerdoti e Cappuccini), per volontà di Papa Leone XII sarà proclamato "unico e principale Patrono della Città e del territorio di Giarre".

L'Arciprete di Mascali, Don Giovanni Suriano, benedisse e posò la prima pietra delle fondamenta della chiesa.

Tutti i giarresi contribuirono con la loro offerta alla ingente spesa per la fabbrica del nuovo tempio, allora ritenuto troppo grande rispetto alla popolazione, e, la sua costruzione, fu dovuta all'opera instancabile del Sac. Domenico Spina Sac. Domenico Spina (1751-1829), Vicario Foraneo e Preposito dei PP. Filippini oggi sepolto presso la stessa chiesa. La nuova chiesa fu aperta al culto nel 1818, ancora mancante del prospetto principale, il cui progetto sarà affidato all'Arch. Pietro Valente e poi definito nella sua attuale forma dall'Arch. Carlo Sada. duomo origini.JPG (83743 byte)

A seguito della divisione territoriale dei due comuni di Mascali e Giarre il Decreto Reale del 28 febbraio 1823 venne stabilita la divisione delle due Parrocchie (San Leonardo Abate e Sant'Isidoro Agricola).

Il primo Arciprete fu don Salvatore Fiamingo che vi rimase 45 anni a partire dal 1823. A lui si devono i grandi quadri delle navate laterali (Sant'Agata, …), il pulpito, il tosello in velluto rosso e ricamo in oro (1870), acquistò a Napoli la statua di San Sebastiano, a lui si deve la costruzione dell'altare del SS. Sacramento e del fonte battesimale. Ma ciò che maggiormente rimane, segno tangibile della sua opera, è la costruzione dell'imponente organo polifonico costruito dalla fabbrica F.lli Serassi di Bergamo situato sull'abside centrale, che per le sue dimensioni è considerato fra i più grandi esistenti. organo.JPG (76934 byte)

Gli Arcipreti che si susseguirono negli anni successivi al ministero pastorale di Don Salvatore Fiamingo, svolsero una importantissima opera di evangelizzazione e nel contempo , sotto la loro gestione, furono eseguite necessarie opere di restauro e di arredamento. Vanno in particolar modo ricordati gli Arcipreti Mons. Carmelo Patanè, futuro Arcivescovo di Otranto, che diede un primo impulso alla fondazione dell'Oratorio festivo, e Don Tommaso Leonardi ricordato come persona di grande bontà d'animo e di grande cultura a cui si deve la venuta dei Cappuccini a Giarre, e un grande sviluppo delle opere di Azione Cattolica. Il 13 giugno del 1920, alla presenza del Vescovo Mons. Arista fu posta la prima pietra del fabbricato dell'Oratorio festivo.

La Chiesa di S. Isidoro, che ben a ragione fu chiamata il Duomo di Giarre, per la sua grandiosità, sia come fabbrica che come struttura architettonica, per il suo imponente prospetto e portico di stile neoclassico, con due torrioni che sovrastano il portico, per la cupola duomonotte.jpg (7719 byte)alta 35 metri, e per la sua pianta a croce latina a tre navate, è il monumento più insigne della Città.

Breve storia di Sant'Isidoro Agricoltore

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