L’impianto generale dell’edificio consiste in un’ampia aula assembleare in cui si innesta il presbiterio, e in una serie di locali accessori (depositi, campanile, sacrestia, canonica) che si articolano tutt’intorno (Foto 1).
1 - Aula assembleare. L’aula, orientata secondo l’asse ovest – est, è organizzata per consentire lo svolgimento della liturgia eucaristica e in genere degli altri sacramenti. Sono possibili le devozioni particolari ai santi e alla. Il pavimento è in lastre di marmo bianco, nero e grigio e risale al 1796.
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Foto 1 - Veduta interna d'insieme dell'aula assembleare e del presbiterio |
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Fonte
battesimale. Posto nella controfacciata in una nicchia a destra del
portale principale, è opera dell’ovadese Emanuele Giacobbe (secolo XIX°).
Il fonte è composto da un gruppo scultoreo con le statue di Cristo e S.
Giovanni Battista. E’ collocato in prossimità dell’ingresso principale in
un luogo scarsamente illuminato e coperto dalle colonne che sostengono la
cantoria.
3 - Sede confessionale.
Sono due e sono disposte simmetricamente ai lati dell’aula, nella sua parte
terminale. Vengono utilizzate quasi esclusivamente durante la celebrazione
eucaristica.
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Foto 2 - Fonte battesimale |
Foto 3 - Sede confessionale |
4 - Altari minori. Sono stati inseriti nei secoli ai lati dell’aula assembleare per creare degli spazi devozionali. Sono dedicati a S.Siro (santo patrono), all’Immacolata, al Sacro Cuore, a N.S. della Speranza, alla Madonna della Salute e all’Angelo Custode. Molti sono stati inseriti recuperando materiale da altri edifici religiosi e sono stati a loro volta oggetto di manipolazioni a causa di sostituzioni, integrazioni e rimozioni di materiale scultoreo e figurativo.
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Foto 4 – Altare di N.S. della Speranza |
Foto 5 – Altare della Madonna della Salute |
4.1 - Altare di N. S. della Speranza
E’
il primo altare entrando a destra. Vi è collocato un dipinto del secolo XVIII°
tradizionalmente e localmente attribuito
a un non meglio identificato Gerolamo Marcone, pittore romano.
L’opera pittorica rappresenta la Sacra Famiglia tra Sant’Antonio da Padova
e Santa Caterina da Genova.
L’altare
è stato dedicato alla Madonna della Speranza per il significato iconografico
contenuto nel dipinto: il Bambino regge e mostra la Croce, segno di salvezza,
e l’angelo posto ai piedi della Madonna regge un cartiglio con la scritta
“Mater Sanctae Spei”.
Il materiale con cui è stato allestito l’altare proviene da altri edifici religiosi; l’ipotesi sembrerebbe confermata dalle non corrette proporzioni dell’altare rispetto alla nicchia.
4.2
- Altare della Madonna della Salute
L’altare, già di S.Stefano, è dedicato alla Madonna della Salute, culto introdotto a Nervi nel 1821. L’immagine della Vergine, probabilmente dipinta dal Paganelli, è copia di un dipinto secentesco di G.B. Salvi detto il Sassoferrato (1605 – 1685) conservato nella chiesa della Visitazione a Genova. I due putti angelici reggicorona in legno policromato (forse frutto di un recupero), già localmente attribuiti ad Anton Maria Maragliano, paiono posteriori (secolo XIX°).
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Foto 6 – Altare dell'Angelo Custode |
Foto 7 – Altare di S.Siro |
4.3 - Altare dell’Angelo Custode
L’altare, già dedicato alla Madonna della Salute, è oggi intitolato all’Angelo Custode, rappresentato in un gruppo scultoreo datato 1777 di Bernando Pasquale Mantero.
4.4
- Altare di S.Siro
L’altare fu costruito nel 1734 e in seguito arricchito con tre sculture (1771) di Pasquale Bocciardo: Sant’Andrea, a sinistra, San Siro, al centro e San Bartolomeo a destra.
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Foto 8 - Altare dell'Immacolata Concezione |
Foto 9 – Altare del Sacro Cuore |
Nell’altare è posta l’Immacolata Concezione, statua in legno policromo (1894), ripresa e dipinta da Antonio Canepa nel 1908. Nei quattro piccoli dipinti laterali (inizio XX° sec.) sono raffigurati Sant’Anna e San Gioacchino, genitori della Vergine, San Francesco e Sant’Agnese.
4.6
- Altare del Sacro Cuore
L’altare ospita una pala datata 1964: il Sacro Cuore di Adelina Zandrino (1893 – 1995).
5 - Cantoria.
Sovrastante l’ingresso
nell’ampio vano interno della chiesa è la cantoria costruita nel 1810 da
Giacomo Gaggini su disegno di Carlo Barabino. L’organo è stato costruito
successivamente, nel 1844, su disegno di Michele Canzio. Attualmente la cantoria
e l’organo sono in disuso.
6 - Pulpito. E’ opera dello scultore Pasquale Bocciardo (1705 – 1790 ca.); è da lungo tempo in disuso e il vano scala che vi conduce è stato riempito di vario materiale di arredo.
7 - CAPPELLE LATERALI
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Cappella del Rosario A destra del presbiterio, nel transetto, sull’altare dell’omonima cappella è collocata una scultura lignea policromata della Madonna del Rosario. L’opera, databile al sec. XIX°, faceva parte di un gruppo processionale insieme alle due sculture con S. Domenico e S. Caterina, poste presso la balaustra. I quindici Misteri del Rosario dipinti su tavola sono attribuiti con ogni probabilità a C.G. Ratti. Alle pareti sono due tele, databili alla prima metà del secolo XVIII°, con S. Domenico e S. Rosa. Affrescata nella volta è una Gloria angelica (seconda metà del XVIII° secolo. |
Cappella del Crocifisso L’altare è posto alla sinistra nel transetto ed è opera di Pietro Besoggi detto il Veneziano (sec. XVIII°), il crocifisso ligneo del Bissone (sec. XVII°) e le due statue della Madonna Addolorata e della Maddalena (1753) di Francesco Maria Schiaffino. L’affresco con la Resurrezione di Cristo nella volta e i Putti con i simboli della Passione nei peducci (1760) è di Giovanni Agostino Ratti. La prospettiva alle pareti è di Rocco Costa, gli stucchi sono di Bartolomeo Fontana.
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8 - Accessi e percorsi. Originariamente l’accesso alla chiesa era garantito esclusivamente dai tre varchi a ovest che immettevano il fedele ai margini dell’aula assembleare. Attualmente invece l’ingresso sud è quello quotidianamente più utilizzato così come la scalinata, luogo di incontro per la gente prima e dopo le funzioni e per i giovani in ogni occasione, mentre, dei tre ingressi ovest, quello principale è utilizzato per le solennità, per matrimoni e funerali, quello lato monte è sempre aperto e quello lato mare sempre chiuso.
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9 -
Programma
iconografico. Il materiale è vastissimo per quantità e qualità di
immagini. Il ciclo pittorico comprende una moltitudine di personaggi biblici e
santi. Il presbiterio ospita le opere dedicate al santo patrono (Il
Santo caccia il basilisco, L’arrivo
in Libia del lino miracoloso di S.Siro, Gloria
di S.Siro, Transito di S.Siro, Predica
di S.Siro, Cresima e Ordinazione del Santo) oltre a raffigurazioni delle Virtù
Teologali e delle Virtù Cardinali. Sulla volta dell’aula è raffigurata una Ascensione
mentre sulle pareti sono rappresentati i Profeti
Maggiori e i Profeti Minori. Nella
Cappella del Crocifisso è affrescata la Resurrezione
di Cristo. Tra le opere scultoree ricordiamo le statue degli Evangelisti
e del Cristo poste nelle nicchie tra gli altari laterali, Cristo
e S.Giovanni Battista nel fonte battesimale, i gruppi dell’altare
di S.Siro e della Cappella
del Crocifisso, il grande Crocifisso
sull’altar maggiore con ai suoi piedi la statua dell’Ascensione,
e le statue di S.Antonio e S.Rita
poste sotto la cantoria in controfacciata, per tacere di innumerevoli
raffigurazioni di angeli e putti. Concludono il ciclo iconografico le vetrate
del 1908 della facciata ovest e del presbiterio, opera dei fratelli Balmet di
Grenoble, e la serie delle XIV stazioni della Via
Crucis, databili al secolo XVIII°. Come si vede un programma estremamente
ridondante e impegnativo, considerata la reiterazione eccessiva di alcuni
soggetti (tre altari sono dedicati al culto mariano) e la sovrabbondanza di
motivi plastici e decorativi. Parte del materiale pittorico e scultoreo è stato
in questi ultimi anni restaurato e, per motivi di conservazione, collocato nel
museo parrocchiale (S.Siro
in cattedra tra i Santi Andrea e Bartolomeo, Statua lignea di Madonna col Bambino).
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Foto 13 – S.Siro scaccia il basilisco |
Foto 14 – San Siro in cattedra tra i santi Andrea e Bartolomeo |
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| Foto 14 – Transito di S.Siro | Foto 15 – Gloria di S.Siro |

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