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Il saluto dei Missionari Francescani

Ai simpatici e accoglienti Fratelli in Cristo che vivono in Favignana.

Carissimi, abbiamo "attraversato il mare" per stare con voi e col solo desiderio di poter spezzare la Parola di Dio, con e attraverso le nostre povere parole e la nostra povera testimonianza! Più che mai oggi l'uomo sente il bisogno di ascoltare una Parola di Verità, una Parola che dia senso, speranza e solidità alla nostra vita sempre più caotica ed in rapido cambiamento. Si rischia infatti, di non saper più quale direzione dare alla nostra vita che ci costringe ogni giorno a scegliere, a decidere... 
Le molte "parole" di uomini, spesso piccoli e meschini, ci fanno smarrire e ci angosciano. Le varie istituzioni pubbliche spesso asservite ai mass media non sono a volte più capaci di dirci parole vere per costruire uomini veri e liberi, non sanno più dirci il Bene e il Male!! L'unica Parola che salva e dà luce e solidità alla nostra vita è Cristo morto e risorto, Verbo di Dio e verità dell'uomo. E' Lui che abbiamo cercato di annunciarvi, in chiesa e nelle case, per le strade, ovunque... con cuore semplice e fraterno. Abbiamo visto un fatto meraviglioso: che la Parola, più tagliente e più efficace d'una spada a doppio taglio, ha trovato orecchie e, speriamo cuori, pronti all'ascolto attento e partecipato. Da tanti e sorta la domanda: "E Allora? cosa dobbiamo fare? Come poterci mettere in un cammino di fede, che ci trasfiguri e ci rinnovi ad immagine di Cristo Signore Via, Verità e Vita? 
La Parola ci ha come messi dinnanzi alla nostra miseria, alla nostra debolezza e ci ha fatto prendere coscienza di quanto siamo "lontani" dal Signore; siamo "ignoranti" (della Parola) e siamo poco "coerenti "con la fede che professiamo. La Parola ci ha fatto scoprire che la nostra vita è molto difforme dalla volontà di Dio! 
 


Siamo religiosi (e alcuni praticanti), ma poco credenti (Cristo non è la ragione e la norma delle nostre scelte e dei nostri comportamenti)!! 
La Missione è stata allora una GRAZIA! 
Vi ha messo dentro una sana inquietudine per poter ricominciare un cammino di conversione per essere e vivere secondo il Cuore di Dio. Cosa fare per il futuro? 
Vi lasciamo un nostro umile e povero consiglio: riprendete un CAMMINO di FEDE, SERIO E CONTINUO, a partire dalla PAROLA che deve stare di nuovo al centro di ognuno e della Comunità. 
Beati se avrete sete della parola, sete di "conoscere" ancor più e meglio tutte quelle verità che dalla Parola scaturiscono! 
Tutto questo fatelo nella Comunione (bando alle liti, ai gruppi chiusi, alle invidie, ai rancori...); Comunione che è coinvolgimento di tutti!. 
In questi giorni Cristo Signore è passato in mezzo a voi e vi ha annunziato la sua Parola che salva. Ora accoglietelo in voi, fate sì che Lui dimori ogni giorno nella vostra vita, fate sì che i vostri cuori si aprano al "vento" dello Spirito, di cui la Parola ne è la spada... e allora fioriranno grandi cose e la Chiesa Santa di Dio che è in Favignana rinascerà più giovane e più bella per il suo sposo Cristo Signore. 

Con affetto i Frati Francescani


Ritorno al passato splendore


Lo scorso Venerdì Santo, in occasione della tradizionale processione, è stata presentata la "SS. Addolorata" di Favignana, dopo essere stata sottoposta ad un'accurata opera di restauro per volere del parroco della locale Madrice. 
E' un'opera che risale alla fine del XVII sec di autore non individuato che raffigura la Vergine piangente davanti alle spoglie del Cristo crocifisso. 
Il manufatto è tipico del suo tempo, eseguito da abili artigiani riuniti in maestranze di arti e mestieri, costruito di proposito con materiali modesti (legno, sughero, lino) per facilitarne il trasporto in spalla durante le processioni del Venerdì santo. 
L 'opera si trovava in uno stato avanzato di decadimento dovuto al clima molto umido dell'isola, alla serie di interventi "non proprio felici" alla quale era stata sottoposta ed alla quantità di fuliggine di candele che degrada questo genere di opere. 
Dal restauro eseguito sono emersi i reali colori che l'autore aveva scelto per quest'opera. 
 


Dopo un'attenta supervisione è cominciato l'intervento sull'Addolorata, rimovendone tutti i detriti che si erano accumulati, seguito di una prima pulitura. Si è proseguito col rimuovere e catalogare tutti i drappi e portato allo scoperto il sostegno dell'opera. Successivamente sono stati rimossi i detriti sottostanti ed è stata effettuata un'ennesima pulitura globale. 
 

Il lavoro di restauro è quindi proseguito con l'intervento sulle mani, i piedi ed il volto. 
Portate quest'ultime "a viva" si è cominciato ad eseguire una nuova imprimitura. 
Sulle mani è stata, inoltre, eseguita l'attaccatura di una falange e sul viso si è cercato di correggere la disuguaglianza delle rilevanze per creare più simmetria alle arcate sopraccigliari, alle narici ed al labbro inferiore. 
Quindi, si è composto il colore risalendo alla tonalità originale dell'incarnato. 
Sono state, poi, simulate le lacrime concludendo con il "finale" per isolare e proteggere il lavoro. 
Indi, si è proceduto alla parte più complicata e lunga di questa serie di interventi: la rimozione delle vernici dal lino dei drappi. 
Rimozione assai complessa perché gli smalti che erano stati applicati precedentemente, che rilevano l'incompetenza dei passati interventi, sono penetrati dentro le fibre rendendo quest'ultime fragili e facili alle spaccature. Anche qui, si è cautamente catalogati le originali tinte delle vesti. 
Dopo aver rimosso tutte le parti dell'imprimitura di fondo, sono state applicate le bende al rammendo di tutti i fori del drappo. Molti di questi sono stati procurati dall'ossidazione dei chiodi. 
Si è passati, allora, alla bonifica delle braccia, delle mani e dei piedi, nonché al loro collocamento. 
Qui, sono state adagiate le vesti, ricucite con spago esattamente come erano state scucite, dando alle stesse una forma e colore originale individuato net corso della "pulitura". 
Così uno dopo l'altro, sono stati rimessi l'abito, il velo, la cintura ed il manto. 
Il tutto passato con mistura finale che isola, lucida e lascia un alone di vissuto all'opera. 
Infine, è stata usata la tecnica della doratura applicando al margine dei lembi, sui sandali e sulla cintura, lamine di oro zecchino 22 carati, come all'origine dell'opera. 
L'esperienza di questo restauro non si è limitata soltanto ad una metodica applicazione di regole tecnico-pittoriche ma ha avuto anche momenti di riflessione spirituale che sono sfociati nella naturale preghiera affinché quest'icona di Maria ritornasse al passato splendore artistico e destasse nei cuori dei fedeli di Favignana l'antica venerazione e devozione alla loro bella "SS. Addolorata". 
 

L'autrice del restauro
Adele Alagna