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BUON NATALE A TUTTI

E' NATALE:
1. Quando credi che Dio si è fatto uomo.
2. Quando consideri ogni uomo tuo fratello.
3. Quando comprendi che amore è donarsi.
4. Quando vinci la vendetta con il perdono.
5. Quando sei convinto che la giustizia inizia da te.
6. Quando l'ammalato non è più solo.
7. Quando aggiungi un posto a tavola.
8. Quando senti il rimorso per lo spreco che c'è nel mondo.
9. Quando ti converti agli altri.
l0. Quando non fallisce l'incontro con il "BAMBINELLO" Gesù.

 

 

  

Affresco di Gesù
Bambino nella
Chiesa di
S. Antonino
a Favignana;
ha posato
LOMBARDO
MARIA
di
Giovanvito,
sposa di 
Raffaele
Tammaro,
nata il
15/3/1900

     

    

SARA HA SOGNATO PER NOI

Stanotte ho fatto un sogno:
accarezzavo un arcobaleno che 
colorava la mia stanza,
rifioriva ogni cosa e guardavo incuriosita.

Arrivava la primavera,
scostava la tenda e si apriva al mondo.
Potenti e Regnanti davanti a me
facevano il girotondo
accoglievano il nero, il rosso,
il bianco e il giallo.

Risplendeva nei loro occhi 
la gioia del dono e come per magia
ogni ostilità volava via.
Offrivano un cesto pieno di frutti:
"Pace, Giustizia, Libertà, Solidarietà"
e a sguardo attento guardavano più in là.

Liberavano i loro cuori
con la melodia di un canto
inno all'armonia energia per l'uomo stanco.
Non arrendiamoci:
per la pace insieme lavoriamo,
il mondo più bello sarà
se cambieremo questo sogno in realtà.


Alunna di 2a Media

Riconciliati, camminiamo

verso Gerusalemme

  

Figli Carissimi, ogni anno pastorale che inizia, è un cammino che ci accingiamo a compiere, un cammino che richiede di essere guidato e orientato verso comuni obiettivi in una coralità di intenti, in una armonia di rapporti, che manifesti e renda credibile l'essere della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. L'unità nella fede, nella morale, nella operosità è condizione indispensabile per l'efficacia dell'azione pastorale: "che siano tutti una cosa sola perché il mondo creda" (Gv 17,21). 
Con il piano pastorale che pongo nelle vostre mani intendo promuovere un cammino sinodale, sostenuto e illuminato dalla presenza corroborante dello Spirito Santo. A nessuno è lecito correre per conto suo; non costruiscono Chiesa i navigatori solitari, i primi della classe ad ogni costo, i battitori liberi. La Chiesa è un corpo organico, un unum che ha regole, tempi, metodi e strumenti che postulano convergenza e richiamano comunionalità. 
Voglio sperare che il presente piano pastorale non cada nel vuoto, ma che interroghi le coscienze, le muova verso la comune meta, le faccia crescere nella dimensione ecclesiale cattolica, le spinga ad una operosità intelligente ed energica. L'icona che accompagnerà il nostro cammino pastorale sarà quella di S.Antonino Zaccheo, l'uomo che ha cercato Gesù e si è lasciato riconciliare da Lui a Favignana. 
"Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, poiché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Alzatosi disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". (Lc 19,1-10) 
II tema: "riconciliati camminiamo insieme verso Gerusalemme" trova in Zaccheo un esempio di come oggi è possibile lasciarsi sedurre da Dio compiendo un cambiamento radicale di vita. 
"La riconciliazione è l'unica via storica per la comunione ...è fatica, è rinunzia, è sacrificio, è croce.  Il vero compimento del rinnovamento conciliare, l'unica svolta essenziale e ineludibile per la pastorale, l'adeguata risposta per l'uomo d'oggi è la comunione. La comunione nasce dalla parola di Dio e dallo Spirito che introduce gli uomini, i discepoli di Cristo, nella realtà della salvezza, si fonda sulla fede e i sacramenti della fede, che culminano nell'Eucaristia". 
"Camminare insieme è necessità esigita al nostro essere Uno in Cristo, innestati in Lui come tralci al tronco, membra di un unico corpo di cui Cristo è il capo.  II pellegrinaggio è sempre stato un momento significativo nella vita del credenti. Esso evoca il cammino personale del credente sulle orme del Redentore: è esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulla propria fragilità, di preparazione interiore alla riforma del cuore. Mediante la veglia, il digiuno e la preghiera, il pellegrino avanza sulla strada della perfezione cristiana, sforzandosi di giungere, con il sostegno della grazia di Dio, allo stato di uomo perfetto nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo". (Ef 4,13) 

  

Il Vescovo