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Con riconoscenza   (Lettera dal carcere)

Cari giovani,
quest'anno all'interno dell'Istituto abbiamo fatto una grande conquista: siamo riusciti ad avere Voi come Volontari. 
Siamo rimasti commossi del vostro entusiasmo, della vostra serenità e grande disponibilità. 
Gli spettacoli, il presepio, il coro natalizio e l'animazione liturgica: tutti momenti importanti che ci hanno fatto comprendere l'importanza dei vostri gesti, del vostro guardare verso di noi senza schemi e preconcetti. Eravamo abituati ad incontrare volontari di una certa età, sicuramente validi e forti dell'esperienza dell'età stessa. 
Voi siete una novità, la nostra novità. Chiediamo a tutti voi di continuare su questa strada. Ognuno di voi, dal più grande al più piccolo, ha qualcosa da darci, qualcosa da condividere con noi. 
Ai più piccoli chiediamo di portarci e di comunicarci la gioia e la serenità che hanno dentro. Lo hanno saputo fare e speriamo che continuino perché creare dei momenti di spensieratezza e d'allegria, per noi non è facile, ma sicuramente è tanto apprezzato e gradito...
Ai più grandi, in quanto tali, chiediamo un impegno più grande. Abbiamo bisogno di incontrarvi per dialogare, per confrontare le nostre idee con le vostre, per non rimanere indietro e soprattutto per costruire delle idee valide e capaci di sostenere l'impatto con la realtà che ci aspetta appena dietro il muro. Sappiamo che quello che vi chiediamo non è poco, anzi!

Abbiamo più o meno la stessa età e ci rendiamo conto di quanto sia impegnativo diventare adulti e che incontrare noi richiede tempo e sacrificio. Siamo sicuri che ne valga la pena; per questo siamo certi di incontrarvi spesso, continuando quello che avete iniziato. 
 

   

Noi non sappiamo se abbiamo qualcosa da darvi in cambio, forse l'ombra di qualche esperienza negativa o forse proprio nient'altro che una semplice stretta di mano. Ad ogni modo vogliamo dirvi che vi consideriamo la nostra forza, che abbiamo riposto in voi parte delle nostre speranze, ricordando che, qui dentro, è l'unica realtà che ci fa andare avanti. Un sentito grazie perché ci fate sentire vivi, per questo un caloroso arrivederci da parte di tutti noi.
  

GLI ALUNNI IN CATTEDRA 

L'impegno dell'Istituto Comprensivo di Favignana per un futuro a dimensione umana attraverso il recupero dei valori del passato

Nella scuola elementare di Favignana, già da qualche anno, si sta tentando il recupero di alcune tradizioni locali, rifacendosi al vissuto familiare di ogni bambino, cogliendone aspetti significativi, abitudini, stili quotidiani di vita, che richiamano le tradizioni locali e che ogni nucleo familiare, in qualche modo, tramanda. 
Operando nella scuola, con l'occhio rivolto alle tradizioni, si possono guidare le nuove generazioni a ripercorrere il percorso culturale dei padri per conservare la propria identità etnica. 
 

 

Inoltre, ciò può servire sicuramente a rendere più agevole e motivato l'apprendimento e a coinvolgere proficuamente anche le famiglie degli alunni, realizzando quella collaborazione tra scuola e famiglia che spesso si rivela difficilmente raggiungibile per l'estraneità delle proposte, rispetto al vissuto individuale. 
Si recupererebbero così usanze quasi dimenticate che hanno scandito il tempo delle precedenti generazioni, restituendo loro dignità e valore e, soprattutto, senso di appartenenza alla vita isolana. 
Emozioni, sentimenti, gioie semplici e sane che l'era della Tv ha spazzato via inesorabilmente.

Usanze, memorie, consuetudini familiari, che cadranno definitivamente nell'oblio se non diamo voce a quei pochi che ancora sanno e vogliono narrarle. 
Una scuola che sia veramente centro propulsore di cultura non può prescindere dall'essere anche presidio di antiche tradizioni. 
Nel corso degli anni molte iniziative sono state portate felicemente avanti. Tra queste è ormai consueta ogni anno la preparazione di vari altari a San Giuseppe, alcuni tradizionali, altri innovativi, il cui allestimento coinvolge gioiosamente famiglie, alunni e docenti. 
L'aver ripreso, per prima, la tradizione dell'altare votivo a San Giuseppe, ha rappresentato da parte della scuola un messaggio che è stato recepito all'esterno, per cui si è verificata, in questi ultimi anni, una sensibile rinascita d'interesse intorno a tale tradizione. 
La scuola, nel suo complesso, si sta attivando, anche nel corrente anno scolastico nel recupero dei valori esistenziali spesso dimenticati, per condurre le nuove generazioni verso scelte di vita corrente, sia sul piano della salute fisica che sul piano del benessere psichico. 
Viene, inoltre, tenuta desta l'attenzione sulla relazione uomo-ambiente per salvaguardare e, in qualche caso recuperare, aspetti dell'ambiente isolano che costituiscono patrimonio culturale di tutti. 
I vari progetti, che sono stati approntati all'inizio dell'anno scolastico, definiscono obiettivi e modi di procedere per stimolare, negli alunni di ogni ordine di scuola, il senso della tolleranza per qualsiasi altra cultura, a cui oggi deve necessariamente guardare come risorsa nuova in una dimensione dialogica che consenta l'integrazione. 
Il "serpentone" di alunni, snodatosi per le stradine tranquille dell'isola nel mese di novembre ha lanciato il primo messaggio d'amicizia e di tolleranza fra la gente residente, con un richiamo alle antiche relazioni di "mutuo soccorso" che invitano i "vicini di casa".