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MAMMA SEI TU

 

Dell'Eterno Onnipotente
nel progetto, preesistente
l'universo e la natura,
si delinea una figura.
Donna superna a tutto il creato
per adempiere di Dio il mandato:
schiacciare la testa all'antico serpente,
vestita dei raggi del sole nascente.
II suo esordio nella storia
non stupisce, non ha gloria,
mite, umile, silente
si nasconde tra la gente,
custodendo un arcano mistero:
esser Madre del Dio vero,
dell'Altissimo incarnato
per salvarci dal peccato.
Nel mondo si espande la lieta novella
e ovunque si acclama l'umile Ancella.
Percorrono i secoli la loro via
e sempre quel nome riecheggia: "Maria"
Ti esalta il cielo, la terra ti onora
"splendore di grazia" Potente Signora,
ma il più bel nome che ti s'addice per me
è "Madre" o Corredentrice.
Se dolce è l'affetto della mamma terrena
che geme e soffre per ogni mia pena,
sotto la croce, straziata ma in piè
piangi tuo Figlio e gemi per me.
E Lui che, inchiodato, non ha più che te,
nemmeno la Madre si tiene per sé,
sei l'ultimo dono, a Giovanni ti affida,
e in lui comprende ogni alma smarrita.
Non è più orfana l'umanità
che il cuor di mamma la veglierà.
E "Mamma" ti invoca il cuore affranto,
conforta e asciuga ogni mio pianto.
"Mamma" sussurra il labbro innocente,
sii sempre guida alla mia mente.
A te va la prece di tutta la terra
"mamma" allontana da noi l'aspra guerra.
"Mamma" t'implora il figlio che spera,
concedi a ogni uomo la pace vera,
E a te, mamma, s'affida chi amar vuol di più
e spender la vita pel tuo Gesù.
A ognun, solerte, tu grazie promani
e infondi speme e fede al domani:
sconfitto il maligno, niun più alletterà,
con te, mamma, è salva l'umanità.
 

Giovanna Aloia

   

"Madonna del Santo Rosario" (dal 2 Ottobre 1955 è collocata a S. Leonardo a protezione sul mare)

 

E' NATALE


Dio è venuto. E' qui. E di conseguenza, tutto è diverso da quello che a noi appare. Noi siamo chiamati, e il mondo insieme a noi, a contemplare in tutto il suo splendore il volto stesso di Dio. Proclamare che è Natale, significa affermare che Dio, attraverso il Verbo fatto carne, ha detto la sua ultima parola, la più profonda e la più bella di tutte; l'ha immessa nel mondo, e non potrà più riprendersela perché si tratta di un'azione decisiva di Dio, perché si tratta di Dio stesso presente nel mondo. Ed ecco ciò che dice questa Parola: "Mondo, ti amo! Uomo, ti amo!"... E l'uomo è invitato a prendere a sua volta la parola nel mondo, per dire, tremando d'amore, a quel Dio che, uomo come lui sta al suo fianco: "Io...". Ma non è neppure necessario aprire la bocca. Basta abbandonarsi silenziosamente all'amore divino, che è con noi, da quando il Figlio di Dio ha aperto gli occhi alla luce di questo mondo. 

(K. Rahner)

TRA FEDE E RAGIONE NON C'E CONTRASTO


(Dall'enciclica "fides et ratio" Di Giovanni Paolo II)


II Santo Padre si rivolge agli uomini del nostro tempo, pone una domanda seria che non può non sollecitare una riflessione e una discussione altrettanto seria: perché la ragione umana dovrebbe impedirsi di tendere verso la verità, mentre per se stessa è orientata verso di essa? Ora per sostenere che la ragione umana è capace di conoscere Dio, se stessa e il mondo, è necessaria una filosofia che sia in grado di comprendere la dimensione integrale del reale; una filosofia aperta agli interrogativi fondamentali dell'esistenza, alla totalità del reale, senza pregiudizi o chiusure riduttive. 
Per questo la Fede Cristiana è obbligata ad opporsi a quelle teorie che escludono la possibilità dell'uomo di conoscere la Verità delle cose (come il positivismo, il relativismo, il nichilismo). Escludere l'uomo dall'accesso alla verità è la radice di ogni alienazione e la Chiesa non restare indifferente a tutto ciò che fa battere il cuore all'uomo, le sue inquietudini "la ricerca della verità - affermava il Papa già nell'enciclica programmatica Redemptor Hominis - l'insaziabile bisogno del bene, la fame della libertà, la nostalgia del bello, la voce della coscienza". 
Quindi l'obiettivo primario dell'Enciclica è provare a ridare fiducia all'uomo contemporaneo nella possibilità di trovare risposte alle sue inquietudini ed esigenze essenziali, e invita la coscienza umana a confrontarsi con il problema del fondamento dell'esistere e del vivere e a riconoscere la verità di Dio, come principio della verità della persona e del mondo intero. 
Questo non vuol dire che la Chiesa vuole imporre un determinato sistema filosofico, ma esige che l'affermazione di una retta ragione che, pur non identificandosi con nessun movimento filosofico particolare, esprima i capisaldi della verità dell'essere, del conoscere, dell'agire morale, che precedono la pluralità delle culture o filosofie, e devono costituire il criterio di giudizio sui diversi enunciati dei sistemi filosofici. 
La diffusa "crisi di senso" che oggi espone soprattutto i giovani alla "sensazione di essere privi di autentici punti di riferimento porta - una delle espressioni più forti del documento - a una delle maggiori minacce in questo fine secolo che è tentazione della disperazione".